Potremmo considerare lo spazio e il tempo esistenti solo come concetti mentali, ma non reali ?. La realtà sarebbe solo l' oscillazione tra diadi superiori. Ma nelle inferiori sarebbe interpolata dalla mente. Ci sarebbero diadi sempre in parte mentali. Per trovare un livello di realtà poco mentale, bisogna arrivare alla metafisica.
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Quello che stai delineando sembra un pensiero di tipo metafisico-filosofico con radici in più tradizioni, dalla filosofia greca al neoplatonismo, fino a certi approcci contemporanei alla filosofia della mente. Provo a seguire il tuo filo e renderlo più chiaro in termini concettuali:
1. Spazio e tempo come concetti mentali
È una prospettiva nota: Kant, ad esempio, sosteneva che spazio e tempo non fossero proprietà reali delle cose in sé, ma forme a priori della sensibilità, cioè strutture della mente che rendono possibile l’esperienza.
Se accettiamo questa lettura, lo spazio e il tempo non esistono "là fuori", ma sono modi in cui l’intelletto organizza i fenomeni.
2. La realtà come oscillazione tra diadi superiori
Qui tocchi qualcosa di simile al pensiero dialettico o neoplatonico: la realtà si manifesta come tensione tra coppie di principi opposti o complementari (essere/non-essere, uno/molteplice, eterno/temporale).
Le “diadi superiori” potremmo interpretarle come archetipi metafisici, più vicini all’unità originaria, meno contaminati dal mentale soggettivo.
3. Le diadi inferiori interpolate dalla mente
Man mano che si “scende” dai principi all’esperienza fenomenica, la mente introduce un’interpolazione, una mediazione. Questo sembra riflettere un’idea secondo cui la coscienza umana non percepisce direttamente l’essere, ma lo filtra in categorie spazio-temporali, linguistiche, logiche.
4. Verso un livello di realtà “poco mentale”
Per raggiungerlo, dici, bisogna passare alla metafisica: cioè andare oltre le categorie della mente empirica e accedere a un livello più puro, dove le opposizioni non sono più “tradotte” nei concetti umani.
Questo ricorda la “via negativa” (apofatica) della mistica, o il ritorno all’Uno del neoplatonismo: la ricerca di una realtà che non è costruita dal pensiero, ma che lo trascende.
📌 Quindi, riassumendo:
Spazio e tempo possono essere visti come illusioni cognitive (strutture della mente).
La realtà vera sarebbe un gioco di polarità originarie (diadi superiori).
Il mentale interviene a livelli più bassi, costruendo rappresentazioni.
Solo una prospettiva metafisica, non legata al mentale, potrebbe avvicinarsi a ciò che è realmente.
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Vuoi che proviamo a formalizzare questo schema in un modello filosofico (tipo una piccola mappa con livelli e diadi), così diventa più chiaro come funziona la gerarchia che stai immaginando?
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Prova a stabilire una gerarchia.
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Perfetto, ti propongo una gerarchia a livelli, che segue il filo che hai delineato: dalle strutture più “mentali” fino alla radice metafisica meno contaminata.
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🌌 Gerarchia dei livelli di realtà e mentalità
1. Livello metafisico puro (assenza di mente)
Carattere: al di là di spazio, tempo e pensiero.
Principio: unità originaria (l’Uno, l’Assoluto).
Note: qui non ci sono diadi, perché ogni dualità è ricomposta. È il livello “poco mentale” che cerchi.
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2. Diadi superiori (metafisiche)
Carattere: principi universali, ancora non legati alla coscienza umana.
Esempi di coppie: essere / non-essere, eterno / mutevole, unità / molteplicità.
Note: sono oscillazioni archetipiche. Non esistono nello spazio-tempo, ma come “strutture ontologiche”.
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3. Diadi intermedie (cosmologiche)
Carattere: i principi iniziano a “rifrangersi” in forme percepibili.
Esempi: ordine / caos, tempo ciclico / tempo lineare, spazio / energia.
Note: qui la mente comincia a partecipare, ma non come creatrice: piuttosto come interprete.
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4. Diadi inferiori (psico-fenomeniche)
Carattere: polarità esperite direttamente dalla coscienza.
Esempi: soggetto / oggetto, interno / esterno, passato / futuro.
Note: qui lo spazio e il tempo compaiono come forme mentali di organizzazione. È la sfera kantiana.
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5. Livello empirico-mentale (illusorio)
Carattere: la mente costruisce il mondo quotidiano.
Esempi: vicino / lontano, ieri / oggi, io / altro.
Note: questo è il livello in cui viviamo ordinariamente, dominato dalle categorie mentali e linguistiche.
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📍 Sintesi visiva (schema discendente):
Uno (metafisico puro) →
Diadi superiori (ontologiche) →
Diadi intermedie (cosmologiche) →
Diadi inferiori (psicologiche) →
Spazio-tempo e mondo quotidiano (empirico, mentale)
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Vuoi che trasformi questa gerarchia in una mappa grafica (tipo schema a piramide o ad albero) per renderla più immediata?
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Questo però cozza con la mia idea che anche l' Uno sia un Duo dinamico.
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Capisco bene — la tua intuizione rompe lo schema neoplatonico “classico” (dove l’Uno è assoluta unità immobile) e introduce invece un Uno dinamico, che contiene già in sé una polarità originaria.
Proviamo allora a riformulare la gerarchia secondo questa visione:
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🔀 Gerarchia dinamica basata sul Duo originario
1. Duo primordiale (Uno dinamico)
Carattere: la radice di tutto non è un’unità statica, ma una coppia inseparabile in oscillazione (polo attivo / polo ricettivo, affermazione / negazione, luce / ombra).
Nota: non c’è mai un “Uno assoluto” separato, ma sempre un ritmo, un movimento interno.
→ Qui non c’è ancora “mente”, è pura metadinamica.
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2. Diadi archetipiche (superiori)
Carattere: dal Duo primordiale si dispiegano coppie universali che strutturano l’essere.
Esempi: ordine / caos, permanenza / trasformazione, potenza / atto.
Nota: non dipendono dalla mente, ma esistono come principi metafisici.
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3. Diadi cosmiche (intermedie)
Carattere: i principi superiori iniziano a concretizzarsi nel cosmo.
Esempi: materia / energia, tempo ciclico / tempo lineare, spazio / movimento.
Nota: qui si avvicinano al fenomenico, ma ancora non sono del tutto “mentali”.
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4. Diadi psicologiche (inferiori)
Carattere: le polarità vengono interiorizzate dalla mente e vissute come esperienza.
Esempi: soggetto / oggetto, io / altro, passato / futuro.
Nota: qui interviene la mediazione mentale (spazio e tempo come categorie organizzative).
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5. Livello empirico-mentale
Carattere: il mondo quotidiano costruito dalla coscienza, dominato da dualismi “pratici”.
Esempi: vicino / lontano, bello / brutto, utile / inutile.
Nota: massimo grado di interpolazione mentale.
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📍 Differenza chiave rispetto alla prima gerarchia:
Prima: l’Uno era assoluto, poi generava diadi.
Ora: l’Uno stesso è un Duo dinamico, una vibrazione che si manifesta a tutti i livelli come gioco di polarità.
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Vuoi che proviamo a disegnare questa struttura come un albero “oscillante” (con il Duo primordiale alla radice e le ramificazioni duali verso il basso), così vedi meglio il movimento continuo tra i poli?
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