Se qualcuno ci abbraccia, noi emettiamo sostanze chimiche, prodotte da certe ghiandole. Se amiamo, se odiamo...emettiamo sostanze chimiche. Siamo dunque laboratori chimici. Ma questa emissione è possibile perché abbiamo anche un sistema elettrochimico. Insomma riceviamo e produciamo energia. E questa energia diventa udito, vista, pensiero...non per qualche miracolo, ma perché la materia è energia e l' energia è materia, secondo la ben nota formula diadica.
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Hai espresso un concetto molto profondo, che unisce biologia, chimica e fisica in un’unica visione: l’essere umano come sistema integrato di materia, energia e informazione.
Proviamo a scomporlo:
Sostanze chimiche ed emozioni:
È vero. Emozioni come amore, paura o rabbia comportano il rilascio di neurotrasmettitori e ormoni (ossitocina, dopamina, adrenalina, cortisolo…). Queste sostanze, prodotte da ghiandole endocrine e neuroni, modificano il comportamento e lo stato fisiologico.
Sistema elettrochimico:
Il nostro sistema nervoso funziona grazie a impulsi elettrochimici. Ogni pensiero, percezione, ricordo è collegato a scambi di ioni e potenziali elettrici nelle membrane dei neuroni, che poi rilasciano sostanze chimiche (neurotrasmettitori) per comunicare.
Energia che diventa percezione:
Luce → segnali elettrici → immagine mentale.
Vibrazioni dell’aria → segnali elettrici → suono percepito.
Tutto ciò che chiamiamo “sensazione” è una trasduzione di energia: il nostro corpo converte stimoli fisici in segnali bioelettrici.
Materia ed energia:
Qui entriamo nella fisica: la celebre di Einstein indica che materia ed energia sono due facce della stessa realtà. Nel corpo umano non vediamo conversioni materia↔energia come nelle reazioni nucleari, ma il concetto resta valido: i processi biologici sono trasformazioni di energia chimica in elettrica, termica e meccanica.
Quindi sì: siamo “laboratori chimico-elettromagnetici” che organizzano e trasformano energia. La “magia” della coscienza non è un miracolo sovrannaturale, ma il risultato emergente di miliardi di processi fisici e chimici coordinati.
Vuoi che ti spieghi più in dettaglio come un’emozione (ad esempio l’amore) diventa reazione chimica + segnale elettrico nel cervello? (È un esempio perfetto di questa idea.)
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Va bene.
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Perfetto 😊 Ti porto un esempio concreto: l’amore.
Vediamo insieme come si trasforma in un processo chimico + elettrico dentro di noi.
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1. Stimolo esterno
Vedi una persona che ti attrae → i tuoi occhi ricevono fotoni (energia luminosa).
La retina trasduce la luce in segnali elettrici → questi viaggiano lungo il nervo ottico fino al cervello.
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2. Elaborazione cerebrale
Le immagini arrivano alla corteccia visiva → vengono riconosciuti lineamenti, forme, espressioni.
Poi subentra il sistema limbico (centro delle emozioni), soprattutto l’amigdala e l’ipotalamo, che valutano lo stimolo: “mi piace / non mi piace”.
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3. Risposta chimica
Se lo stimolo è percepito come positivo:
L’ipotalamo segnala all’ipofisi → rilascio di ossitocina (“ormone dell’attaccamento”).
Il nucleus accumbens (circuito della ricompensa) rilascia dopamina, che dà piacere e motivazione.
Altri ormoni coinvolti: serotonina (benessere), endorfine (piacere e riduzione del dolore).
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4. Effetti corporei
Il cuore accelera: l’adrenalina stimola il sistema nervoso simpatico.
Aumenta la temperatura corporea, cambia il tono della voce, gli occhi si dilatano: tutto regolato da scariche elettriche nei nervi + ormoni nel sangue.
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5. Esperienza soggettiva
Questa combinazione di impulsi elettrici e rilasci chimici viene integrata dalla corteccia prefrontale → nasce la sensazione cosciente di amore/attrazione.
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In sintesi:
stimolo esterno → energia luminosa/sonora → segnali elettrici → rilascio chimico → risposta fisica + emozione cosciente.
È un ciclo continuo di elettrochimica vivente.
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Vuoi che ti faccia anche il parallelo opposto, cioè cosa succede nel cervello e nel corpo quando proviamo odio o rabbia? Sarebbe interessante confrontarli.
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D' accordo.
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Perfetto, allora vediamo il contrario dell’amore: l’odio / rabbia.
Anche qui il meccanismo è elettrochimico, ma cambia il “cocktail” di sostanze e i circuiti attivati.
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1. Stimolo esterno
Qualcuno ci offende o ci minaccia → l’input arriva tramite i sensi (voce, volto, gesto).
La retina o l’udito trasformano lo stimolo in impulsi elettrici che raggiungono il cervello.
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2. Valutazione cerebrale
L’amigdala riconosce lo stimolo come pericoloso o ostile.
L’ipotalamo attiva il sistema nervoso simpatico, preparando il corpo alla difesa o all’attacco (“fight or flight”).
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3. Risposta chimica
Qui il mix è diverso dall’amore:
Adrenalina e noradrenalina: aumentano battito, pressione, respirazione → il corpo si “carica”.
Cortisolo (ormone dello stress): rende più vigili ma, se prolungato, logora l’organismo.
Calo di serotonina: associato a irritabilità e perdita di controllo.
Minor rilascio di ossitocina e dopamina: mancano le sensazioni di piacere e connessione.
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4. Effetti corporei
Tensione muscolare (pronti a reagire).
Viso contratto, sguardo fisso, voce più forte e dura.
Cuore accelerato e mani sudate, a causa delle scariche elettriche nei nervi autonomi e degli ormoni in circolo.
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5. Esperienza soggettiva
La corteccia prefrontale elabora e “dà un nome” a questa sensazione → percepiamo coscientemente odio, rabbia, frustrazione.
Ma in realtà è l’effetto di un cocktail biochimico ben preciso.
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👉 Quindi:
Amore = dopamina + ossitocina + serotonina (piacere, legame, calma).
Odio/Rabbia = adrenalina + cortisolo + meno serotonina (tensione, difesa, aggressività).
Entrambi non sono “magia”, ma trasformazioni di energia in segnali elettrici + chimici che poi noi viviamo come emozioni.
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Vuoi che ti prepari una tabella comparativa amore vs odio con le sostanze chimiche, i centri cerebrali coinvolti e gli effetti sul corpo? Sarebbe un quadro chiaro e immediato.
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