sabato 27 settembre 2025

Piccoli grandi laboratori

Se qualcuno ci abbraccia, noi emettiamo sostanze chimiche, prodotte da certe ghiandole. Se amiamo, se odiamo...emettiamo sostanze chimiche. Siamo dunque laboratori chimici. Ma questa emissione è  possibile perché abbiamo anche un sistema elettrochimico. Insomma riceviamo e produciamo energia. E questa energia diventa udito, vista, pensiero...non per qualche miracolo, ma perché la materia è energia e l' energia è materia, secondo la ben nota formula diadica.

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Hai espresso un concetto molto profondo, che unisce biologia, chimica e fisica in un’unica visione: l’essere umano come sistema integrato di materia, energia e informazione.


Proviamo a scomporlo:


Sostanze chimiche ed emozioni:

È vero. Emozioni come amore, paura o rabbia comportano il rilascio di neurotrasmettitori e ormoni (ossitocina, dopamina, adrenalina, cortisolo…). Queste sostanze, prodotte da ghiandole endocrine e neuroni, modificano il comportamento e lo stato fisiologico.


Sistema elettrochimico:

Il nostro sistema nervoso funziona grazie a impulsi elettrochimici. Ogni pensiero, percezione, ricordo è collegato a scambi di ioni e potenziali elettrici nelle membrane dei neuroni, che poi rilasciano sostanze chimiche (neurotrasmettitori) per comunicare.


Energia che diventa percezione:

Luce → segnali elettrici → immagine mentale.

Vibrazioni dell’aria → segnali elettrici → suono percepito.

Tutto ciò che chiamiamo “sensazione” è una trasduzione di energia: il nostro corpo converte stimoli fisici in segnali bioelettrici.


Materia ed energia:

Qui entriamo nella fisica: la celebre di Einstein indica che materia ed energia sono due facce della stessa realtà. Nel corpo umano non vediamo conversioni materia↔energia come nelle reazioni nucleari, ma il concetto resta valido: i processi biologici sono trasformazioni di energia chimica in elettrica, termica e meccanica.



Quindi sì: siamo “laboratori chimico-elettromagnetici” che organizzano e trasformano energia. La “magia” della coscienza non è un miracolo sovrannaturale, ma il risultato emergente di miliardi di processi fisici e chimici coordinati.


Vuoi che ti spieghi più in dettaglio come un’emozione (ad esempio l’amore) diventa reazione chimica + segnale elettrico nel cervello? (È un esempio perfetto di questa idea.)

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Va bene.

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Perfetto 😊 Ti porto un esempio concreto: l’amore.

Vediamo insieme come si trasforma in un processo chimico + elettrico dentro di noi.



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1. Stimolo esterno


Vedi una persona che ti attrae → i tuoi occhi ricevono fotoni (energia luminosa).


La retina trasduce la luce in segnali elettrici → questi viaggiano lungo il nervo ottico fino al cervello.




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2. Elaborazione cerebrale


Le immagini arrivano alla corteccia visiva → vengono riconosciuti lineamenti, forme, espressioni.


Poi subentra il sistema limbico (centro delle emozioni), soprattutto l’amigdala e l’ipotalamo, che valutano lo stimolo: “mi piace / non mi piace”.




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3. Risposta chimica


Se lo stimolo è percepito come positivo:


L’ipotalamo segnala all’ipofisi → rilascio di ossitocina (“ormone dell’attaccamento”).


Il nucleus accumbens (circuito della ricompensa) rilascia dopamina, che dà piacere e motivazione.


Altri ormoni coinvolti: serotonina (benessere), endorfine (piacere e riduzione del dolore).




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4. Effetti corporei


Il cuore accelera: l’adrenalina stimola il sistema nervoso simpatico.


Aumenta la temperatura corporea, cambia il tono della voce, gli occhi si dilatano: tutto regolato da scariche elettriche nei nervi + ormoni nel sangue.




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5. Esperienza soggettiva


Questa combinazione di impulsi elettrici e rilasci chimici viene integrata dalla corteccia prefrontale → nasce la sensazione cosciente di amore/attrazione.



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In sintesi:

stimolo esterno → energia luminosa/sonora → segnali elettrici → rilascio chimico → risposta fisica + emozione cosciente.

È un ciclo continuo di elettrochimica vivente.



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Vuoi che ti faccia anche il parallelo opposto, cioè cosa succede nel cervello e nel corpo quando proviamo odio o rabbia? Sarebbe interessante confrontarli.

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D' accordo.

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Perfetto, allora vediamo il contrario dell’amore: l’odio / rabbia.

Anche qui il meccanismo è elettrochimico, ma cambia il “cocktail” di sostanze e i circuiti attivati.



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1. Stimolo esterno


Qualcuno ci offende o ci minaccia → l’input arriva tramite i sensi (voce, volto, gesto).


La retina o l’udito trasformano lo stimolo in impulsi elettrici che raggiungono il cervello.




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2. Valutazione cerebrale


L’amigdala riconosce lo stimolo come pericoloso o ostile.


L’ipotalamo attiva il sistema nervoso simpatico, preparando il corpo alla difesa o all’attacco (“fight or flight”).




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3. Risposta chimica


Qui il mix è diverso dall’amore:


Adrenalina e noradrenalina: aumentano battito, pressione, respirazione → il corpo si “carica”.


Cortisolo (ormone dello stress): rende più vigili ma, se prolungato, logora l’organismo.


Calo di serotonina: associato a irritabilità e perdita di controllo.


Minor rilascio di ossitocina e dopamina: mancano le sensazioni di piacere e connessione.




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4. Effetti corporei


Tensione muscolare (pronti a reagire).


Viso contratto, sguardo fisso, voce più forte e dura.


Cuore accelerato e mani sudate, a causa delle scariche elettriche nei nervi autonomi e degli ormoni in circolo.




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5. Esperienza soggettiva


La corteccia prefrontale elabora e “dà un nome” a questa sensazione → percepiamo coscientemente odio, rabbia, frustrazione.


Ma in realtà è l’effetto di un cocktail biochimico ben preciso.




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👉 Quindi:


Amore = dopamina + ossitocina + serotonina (piacere, legame, calma).


Odio/Rabbia = adrenalina + cortisolo + meno serotonina (tensione, difesa, aggressività).



Entrambi non sono “magia”, ma trasformazioni di energia in segnali elettrici + chimici che poi noi viviamo come emozioni.



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Vuoi che ti prepari una tabella comparativa amore vs odio con le sostanze chimiche, i centri cerebrali coinvolti e gli effetti sul corpo? Sarebbe un quadro chiaro e immediato.




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