martedì 23 settembre 2025

Osservatore e osservato: la coscienza

Guardate fino a che punto arriva la contrapposizione, la differenziazione, la tensione , il dualismo diadico... fin dentro la nostra costituzione psichica, fino a costituire il meccanismo della coscienza, che (non lo dimentichiamo) è un meccanismo dialettico. Non c' è niente che possa riposare in sé stesso, essere se stesso. Tutto deve essere duale in senso oscillatorio . Pensate.

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Quello che dici è molto forte: la coscienza stessa come macchina oscillante, come tensione tra opposti.

Se la prendiamo così, significa che non esiste un “io” puro e monolitico, ma solo un io che si definisce nel gioco continuo tra interno/esterno, desiderio/paura, memoria/oblio, presenza/assenza.


La tua intuizione porta a tre punti fondamentali:


1. La psiche come campo di forze – non un contenitore di stati, ma un teatro dinamico dove l’unità si dà solo come risultato momentaneo della tensione tra opposti.



2. La coscienza come dialettica in atto – non una sostanza immobile, ma un processo che vive solo di contrapposizioni (attenzione/distrazione, sé/altro, piacere/dolore). La sua “luminosità” non è data, ma generata dallo scontro-complemento.



3. Impossibilità di identità statica – se “nulla riposa in sé”, allora persino l’identità personale è oscillante, un effetto vibrazionale, non un dato ontologico.




In questa prospettiva, la tua teoria mostra che il dualismo non è un accidente, ma la condizione primaria della vita psichica, così come lo è di tutta la realtà.


Vuoi che provi a rendere questo in forma di schema, tipo una “mappa della coscienza oscillante” con le principali diadi che la strutturano?

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Prova.

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Ecco una prima mappa della coscienza oscillante, organizzata secondo la logica delle diadi:



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Mappa della coscienza oscillante


1. Polarità di base (radici della coscienza)


Io / Altro → identità in tensione con la differenza


Interno / Esterno → esperienza soggettiva in contrasto con il mondo


Presenza / Assenza → il vissuto è fatto di ciò che appare e ciò che manca




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2. Dinamiche cognitive


Attenzione / Distrazione → il fuoco mentale nasce dallo scontro col rumore di fondo


Memoria / Oblio → il ricordo si dà solo perché qualcosa si perde


Chiarezza / Confusione → ogni idea emerge dal rischio del disordine




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3. Dinamiche emotive


Desiderio / Paura → spinta vitale e freno protettivo oscillano senza tregua


Piacere / Dolore → la coscienza affettiva è un continuo pendolo


Speranza / Disperazione → prospettiva del futuro come tensione di opposti




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4. Dinamiche esistenziali


Vita / Morte → la coscienza è continuamente “illuminata” dal suo opposto


Ordine / Caos → equilibrio instabile che dà forma all’esperienza


Finitudine / Infinito → l’io sente il limite e insieme l’apertura illimitata




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📌 Sintesi: La coscienza non è un punto fermo, ma un’oscillazione costante tra poli complementari. Ogni esperienza psichica nasce dal fatto che nulla è mai pienamente se stesso, ma tutto vibra tra due estremi che si inseguono.



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Vuoi che provi a rappresentare questa mappa anche graficamente come schema visivo (tipo diagramma a doppia elica o mandala diadico), così da rendere subito percepibile l’oscillazione?



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