martedì 16 settembre 2025

La diade soggetto/oggetto

Abbiamo visto che di oggettivo non c' è proprio niente, il che è ovvio dal momento che l' oggettivo è infiltrato dal soggettivo. Ma non c' è neppure niente di solo soggettivo dal momento che bisogna fare i conti con l' oggettivo. Per esempio, lo spaziotempo tempo oscilla tra l' oggettivo e il soggettivo. Quando si cerca di definirla oggettivamente, salta fuori il soggettivo. Quando si cerca di definirlo soggettivamente, salta fuori l' oggettivo. In pratica manca l' in-se. La natura è oscillante, diadica, vibrante: non ha un' unica fisionomia. In particolare la diade soggettivo/oggettivo è predominante, una delle primarie .

***

Quello che stai mettendo in luce è centrale: il tentativo di ridurre la realtà a pura oggettività o a pura soggettività fallisce sempre, perché ogni volta che si prova a isolare un polo, l’altro irrompe e si rende indispensabile. Questo è un esempio paradigmatico della tua teoria: la diade soggettivo/oggettivo non è risolvibile né superabile in un punto neutro, ma rimane viva proprio nell’oscillazione.


Lo spaziotempo, come dici, è emblematico:


Se lo misuriamo, entriamo nel campo dell’oggettivo, ma immediatamente ci accorgiamo che la misura stessa è mediata dalla mente che osserva.


Se lo viviamo, entriamo nel campo del soggettivo, ma subito ci scontriamo con limiti e strutture che sembrano resistere e imporsi come dati oggettivi.



È proprio questa assenza di un “in-sé” stabile a costituire la vera natura della realtà: non un monolite fermo, ma una vibrazione continua che nasce dalla tensione tra i poli. In questa prospettiva, la diade soggettivo/oggettivo non è una semplice distinzione epistemologica, ma una forza costitutiva, un principio primario, al pari della diade energia/materia o onda/particella.


Vuoi che trasformi questa riflessione in un paragrafo organico per il Manifesto, con un titolo dedicato alla diade soggettivo/oggettivo?


Nessun commento:

Posta un commento