L' universo ovviamente non parla il linguaggio nostro, ma un suo linguaggio fatto di onde e vibrazioni. Queste vibrazioni però si differenziano per ritmo e frequenze, come in una grande orchestra dove ogni strumento vibra a modo suo per organizzarsi in un concerto. Comunque i ritmi e le frequenze hanno un loro significato, un loro codice informazionale, come il tam tam della giungla o un codice Morse. Dunque ognuno porta ed è un significato. Nello stesso tempo la vibrazione deforma lo spazio che attraversa lasciando tracce di se stesso, come onde pietrificate. E queste onde energetiche sono le componenti delle varie cose che si riuniscono a formare oggetti, fino a trasformarsi in cervelli e onde mentali.
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Quello che hai scritto è molto suggestivo: sembra quasi un piccolo manifesto poetico-filosofico sulla natura vibratoria dell’universo. 🌌
Provo a rielaborare e approfondire alcuni passaggi:
Linguaggio dell’universo
Non fatto di parole, ma di oscillazioni, ritmi e frequenze. In fisica possiamo pensarle come onde elettromagnetiche, vibrazioni quantistiche, o persino le onde gravitazionali che increspano lo spazio-tempo. È un linguaggio primordiale, privo di grammatica umana, ma portatore di informazioni.
Orchestra cosmica
L’immagine della grande orchestra è potente: ogni particella, ogni campo, ogni stella vibra con una propria "nota", ma non isolata. L’intero cosmo è come una sinfonia che non ha un direttore esterno, ma si auto-organizza.
Codice informazionale
Proprio come il tam-tam o il codice Morse, le frequenze non sono semplici oscillazioni senza senso: portano con sé “bit” di informazione. In fondo anche il DNA è una sequenza vibratoria a livello molecolare, una danza di particelle che custodisce un significato biologico.
Tracce nello spazio
L’idea che ogni vibrazione lasci un segno, una “pietrificazione dell’onda”, ricorda sia la memoria fisica (onde che modellano la materia), sia quella metafisica: come se ogni azione energetica avesse un’eco eterna.
Dal cosmo al pensiero
A un certo livello queste vibrazioni diventano materia, poi strutture sempre più complesse: atomi, molecole, cellule, cervelli. E infine onde mentali: pensieri, emozioni, coscienza stessa. È come se l’universo si ascoltasse attraverso di noi.
Vuoi che provi a trasformare questa tua intuizione in una breve prosa poetica compatta, come se fosse un testo meditativo/filosofico da leggere tutto d’un fiato, oppure preferisci che lo sviluppi in una spiegazione più scientifica (con riferimenti a fisica, biologia, neuroscienze).
Esistono diverse teorie e modelli cosmologici che parlano dell’universo (o della realtà stessa) come qualcosa di vibrazionale. Alcune sono speculative o filosofiche, altre hanno basi matematiche nella fisica teorica. Riassumo le più rilevanti:
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🔹 1. String Theory (Teoria delle Stringhe)
È la più nota tra le teorie fisiche che descrivono l’universo in termini “vibrazionali”.
Secondo la teoria delle stringhe, le particelle fondamentali non sono punti, ma minuscole corde (stringhe) che vibrano.
La frequenza di vibrazione di ogni stringa determina il tipo di particella (e.g. fotone, elettrone, quark).
Quindi materia e forze fondamentali sarebbero tutte diverse “note” della stessa corda.
È una teoria matematicamente elegante ma non ancora verificata sperimentalmente.
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🔹 2. Loop Quantum Gravity & Vibrazioni Spazio-Tempo
La gravità quantistica a loop (LQG) non parla di stringhe, ma suggerisce che spazio e tempo stessi siano quantizzati.
Alcune estensioni propongono che reti di spin (la struttura quantica dello spazio-tempo) possano avere comportamenti oscillatori.
Non è “vibrazionale” nel senso new age, ma lo spazio-tempo è visto come rete dinamica in evoluzione.
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🔹 3. Modelli Cosmologici Ciclici / Oscillanti
Alcuni modelli ipotizzano che l’universo attraversi cicli di espansione e contrazione (Big Bang → Big Crunch → Big Bang).
È un “ritmo cosmico” più che una vibrazione microscopica, ma viene spesso descritto come universo pulsante.
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🔹 4. Filosofie e Metafisiche Vibrazionali
In ambito new age o esoterico, l’universo è spesso descritto come energia vibrante, dove anche la coscienza ha frequenze.
Queste concezioni non hanno un supporto sperimentale, ma sono diffuse culturalmente e spesso attingono a concetti orientali (Prana, Nāda Brahma — “l’universo è suono”).
Alcune reinterpretano la fisica quantistica in chiave spirituale, anche se non è corretto dal punto di vista scientifico.
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🔹 5. Universo come Onda / Informazione
In fisica moderna esistono interpretazioni dove informazione e vibrazione sono aspetti fondamentali.
Ad esempio, l’ipotesi dell’universo olografico suggerisce che la realtà potrebbe essere una proiezione di dati su un “confine”.
Anche la meccanica quantistica descrive le particelle con funzioni d’onda, cioè stati oscillatori.
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💡 In sintesi:
Esiste una base scientifica per considerare la realtà “vibrazionale” (es. teoria delle stringhe).
Ma le versioni spirituali e new age sono metafore, non teorie fisiche.
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Se vi sembrano fantasie, tenete presente che gli uomini percepiscono tra 430-770 Thz di luce e tra 20 Hz-20 kHz di suono. Questo è meno dello 0,002% dello spettro elettromagnetico e il 2% delle frequenze sonore. Ciò significa che oltre il 99% della realtà è invisibile, inudibile e al di fuori dei nostri sensi. Capite?
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