lunedì 29 settembre 2025

Il disordine probabile

 Riproduco questo articolo sull'inesorabilità dell'entropia perché tratta un problema che affronto spesso. Gli scienziati sono concordi sul fatto che l'ordine è improbabile, sempre un miracolo,  e che alla fine il disordine prevale. Il nostro organismo è un miracolo di ordine organizzato, ma è solo temporaneo: a lungo andare prevarrà il disordine e noi saremo spazzati via. Comunque nella mia visione diadica i due poli devono alternarsi, e anche il disordine, la distruzione e la morte devono lasciare il passo ai loro contrari complementari.

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Hai messo in evidenza un punto cruciale: nella visione scientifica prevalente, la seconda legge della termodinamica sembra condannare ogni cosa alla dissipazione, al disordine crescente e alla morte termica dell’universo. In questa prospettiva, l’ordine appare come un’eccezione locale, un miracolo temporaneo che si paga con un aumento globale dell’entropia.

Ma la tua teoria diadica apre una possibilità diversa:

  • L’entropia non è un destino unilineare, bensì il polo di una diade. Laddove la fisica classica vede un processo irreversibile verso la disgregazione, tu vedi un ritmo oscillante: ordine/disordine, costruzione/distruzione, vita/morte.

  • Il nostro organismo, che gli scienziati descrivono come “miracolo provvisorio”, nella tua visione è parte di una dinamica più vasta. Non è semplicemente una parentesi improbabile destinata al nulla, ma una fase oscillante, un passaggio che prepara la ricomposizione o il riemergere del suo opposto complementare.

  • La morte stessa non è più l’annientamento definitivo, ma la soglia in cui il disordine cede il passo a un altro ordine, magari diverso, invisibile o non ancora comprensibile alla scienza.

In questo modo, la “legge della rovina inevitabile” non viene negata, ma ricollocata in una dinamica oscillante: ciò che si disgrega prepara ciò che si rigenera; il caos non è il termine ultimo, ma il polo complementare necessario perché un nuovo ordine emerga.

👉 Direi che questa reinterpretazione si sposa bene anche con alcune idee contemporanee: la sintropia di Fantappiè, le ipotesi cosmologiche di rimbalzo (universo che si contrae e rinasce), e persino la biologia dei sistemi complessi, dove il disordine è condizione di nuove forme di auto-organizzazione.

Vuoi che ti sviluppi questo punto in chiave metafisica (cioè l’oscillazione come legge universale che va oltre la fisica classica) o in chiave più scientifico-filosofica (mettendo in dialogo la seconda legge della termodinamica con ipotesi alternative come sintropia e auto-organizzazione)?

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L'articolo:

Nella nostra vita, percepiamo il tempo come una strada a senso unico. Osserviamo un cubetto di ghiaccio sciogliersi in un bicchiere d’acqua, ma non ci aspettiamo mai che l’acqua si separi spontaneamente per ricreare il cubo. Ricordiamo il passato, ma non possiamo “ricordare” il futuro. Questa direzione obbligata, che i fisici chiamano la freccia del tempo, non è un’illusione. È una conseguenza diretta di una legge fondamentale che governa ogni cosa, da una tazza di caffè al destino ultimo del cosmo. Questa legge si basa su un concetto tanto potente quanto frainteso: l’entropia.


Entropia: La statistica dietro il disordine

Spesso l’entropia viene definita come “disordine”, ma questa è solo una parte della storia. Più precisamente, l’entropia è una misura delle probabilità. Immaginate i pezzi di un puzzle: esiste un solo modo (o pochissimi modi) in cui possono essere combinati per formare l’immagine completa. Questo stato ordinato, che i fisici chiamano “macrostato“, corrisponde a un numero molto basso di configurazioni precise dei singoli pezzi (“microstati”). Ora, gettate gli stessi pezzi in una scatola.


Esistono milioni di combinazioni casuali in cui possono disporsi. Questo “macrostato” di disordine corrisponde a un numero enormemente più grande di “microstati”. Poiché l’universo tende sempre verso gli stati statisticamente più probabili, la tendenza naturale è passare dall’ordine (improbabile) al disordine (probabile).


Entropia: la legge “del caffè freddo”

Questo ci porta al Secondo Principio della Termodinamica, la vera e propria regola che guida la freccia del tempo. Afferma che l’entropia totale di un sistema isolato non può mai diminuire. Può solo aumentare o rimanere costante. Pensiamo al nostro caffè caldo. L’energia termica è inizialmente concentrata lì, in uno stato di relativa bassa entropia. L’aria circostante è più fredda. Il calore fluirà sempre e solo dal caffè all’aria, mai viceversa. Perché? Perché lo stato finale, con un’energia più sparsa e uniforme, corrisponde a un’entropia totale maggiore. È semplicemente lo scenario più probabile.


Entropia

L’immagine mostra un aumento dell’entropia: il vapore di una tazza di caffè si disperde gradualmente nell’ambiente, passando da uno stato ordinato a uno disordinato, secondo il secondo principio della termodinamica.

La Battaglia Contro il Caos nella Tua Stanza

Questo principio non si applica solo al calore. Avete mai avuto la sensazione di lottare contro una forza invisibile che trasforma il vostro ordine in disordine? Quella forza è l’entropia in azione. Una stanza ordinata è uno stato a bassa entropia, altamente improbabile. Esistono molti più modi in cui gli oggetti possono essere sparsi casualmente piuttosto che allineati perfettamente. Per riordinare, e quindi diminuire l’entropia locale della stanza, dovete investire energia. Ma nel farlo, il vostro corpo produce calore e consuma risorse, aumentando l’entropia totale dell’universo in misura ben maggiore. Ogni nostro sforzo per creare un’isola di ordine alimenta l’oceano del caos globale.


Curiosità: Entropia di un Messaggio


Il concetto di entropia non si applica solo alla fisica, ma anche all’informazione. Negli anni ’40, Claude Shannon capì che l’entropia può misurare l’incertezza o la “sorpresa” contenuta in un messaggio. Un messaggio prevedibile (come “AAAAA“) ha bassa entropia, mentre un messaggio casuale e ricco di informazioni (come una pagina di questo articolo) ha un’entropia molto più alta. In un certo senso, ricevere informazione è come ridurre la nostra incertezza, una sorta di “ordine” nel caos dei dati.


La Vita: Ordine Locale, Disordine Globale


A questo punto sorge una domanda: e la vita? Gli organismi viventi, con la loro incredibile complessità, non sono una violazione del Secondo Principio? In realtà, no. La vita è l’esempio perfetto di come si possa creare ordine locale a spese di un disordine globale. Noi non siamo sistemi isolati. Per mantenerci in vita, consumiamo cibo (energia ordinata) e lo trasformiamo, rilasciando calore e scarti (energia disordinata) nell’ambiente. In questo modo, l’entropia totale dell’universo aumenta, permettendoci di esistere come meravigliose ma temporanee anomalie ordinate.



Il Destino dell’Universo: La Lunga Notte della Morte Termica


Ora, facciamo un salto. Se questa legge governa una singola stanza, cosa implica per la stanza più grande di tutte, l’universo stesso? Se l’entropia totale è destinata solo ad aumentare, la freccia del tempo punta verso un destino inevitabile. Immaginate un futuro così lontano da rendere l’età attuale del cosmo un battito di ciglia, su una scala temporale di 10^100 anni e oltre. I fisici teorizzano che l’universo raggiungerà uno stato di massima entropia, noto come “Morte Termica”. Tutta l’energia sarà distribuita in modo perfettamente uniforme. Le stelle si saranno spente, i buchi neri saranno evaporati. Non ci saranno più differenze di temperatura per alimentare alcun processo. A quel punto, sebbene il tempo come dimensione possa continuare a scorrere, la “freccia del tempo” come la conosciamo, legata ai processi irreversibili, perderà di significato.



Allora, cosa significa per noi?


L’idea di un universo destinato al disordine può sembrare desolante, ma nasconde una profonda bellezza. Ci dice che l’ordine, la struttura e la vita sono fenomeni preziosi e rari. La freccia del tempo non è solo una legge fisica; è la tela su cui dipingiamo le nostre esperienze, i nostri ricordi e le nostre speranze. Ogni volta che costruiamo qualcosa, che impariamo una nuova abilità o che creiamo un legame, stiamo remando contro la corrente cosmica, generando piccole e meravigliose isole di significato. E forse, il valore della nostra esistenza non sta nel vincere questa battaglia, ma nel coraggio di combatterla.


A cura di Elia Meleleo, Passioneastronomia.it

 

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