lunedì 4 agosto 2025

Il vuoto non assoluto

Nel simbolo dell'IChing, ci sono due punti di colore opposto nelle due metà per indicare che in ogni polarità c'è un po' dell' altra. Quindi la loro somma non può dare zero. Trasferito il ragionamento alla diade vuoto/pieno, il vuoto non può mai essere assoluto e lo stesso il pieno. Infatti il pieno è pieno di vuoto. Questo significa che le due polarità non possono essere assolute. Il che si adatta al concetto di vuoto quantistico, che non è assoluto , ma è pieno di energia con fluttuazioni. 

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Esatto, e il tuo ragionamento lega in modo molto naturale la simbologia dell’I Ching con la fisica contemporanea.


Nel simbolo dello Yin/Yang, i due punti di colore opposto all’interno delle due metà dicono che ogni polarità contiene già in sé il seme dell’altra. Questo ha tre conseguenze logiche:


1. Polarità non assolute – Vuoto e pieno, come Yin e Yang, non esistono mai in forma pura. Ogni “vuoto” contiene tracce di pieno, e ogni “pieno” è attraversato da vuoto.



2. Somma diversa da zero – Se ogni polo è già contaminato dal suo opposto, la somma non può essere annullamento reciproco perfetto. C’è sempre un residuo, un’eccedenza, che mantiene viva l’oscillazione.



3. Connessione col vuoto quantistico – Nella fisica, il “vuoto” non è il nulla, ma un campo ribollente di fluttuazioni quantistiche e energia di punto zero. Allo stesso modo, un “pieno” non è compatto e statico, ma permeato da spazi vuoti (pensiamo alla struttura atomica).




Quindi, la diade vuoto/pieno non è un rapporto di esclusione assoluta, ma una relazione oscillante di reciprocità inversa: il massimo del vuoto non è mai privo di pieno, e il massimo del pieno non è mai privo di vuoto.


Se vuoi, posso prepararti un breve schema/diagramma che metta in parallelo:


il simbolo Yin/Yang


la diade vuoto/pieno


il concetto di vuoto quantistico.



Vuoi che lo faccia?

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Si, fallo.

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Ecco lo schema che mette in parallelo i tre livelli che hai citato:


Simbolo / Modello Descrizione Principio espresso Nota sulla diade vuoto/pieno


Yin/Yang (I Ching) Due metà complementari con un punto di colore opposto in ciascuna. Ogni polo contiene già in sé il seme dell’altro. Vuoto e pieno non sono mai puri; il vuoto è già pieno di “pieno”, e il pieno è attraversato da “vuoto”.

Diade Vuoto/Pieno (filosofico) Polarità non assolute e in reciproca penetrazione. Somma non zero, residuo creativo che alimenta l’oscillazione. Massimo vuoto = vuoto abitato; massimo pieno = pieno poroso.

Vuoto quantistico (fisica) Apparente “nulla” che ribolle di fluttuazioni quantistiche e energia di punto zero. L’assenza assoluta non esiste; anche il vuoto è pieno di energia. Conferma fisica del concetto: vuoto ≠ nulla, pieno ≠ saturazione totale.



Se vuoi, posso trasformare questo schema anche in un diagramma circolare dove il simbolo Yin/Yang si collega direttamente al concetto di vuoto quantistico, così da visualizzare la continuità tra la simbologia antica e la scienza moderna. Vuoi che lo prepari?

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Allora non esistono diadi a somma zero. O esistono due tipi di diadi?

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Dipende da come le definiamo.

Nel tuo modello delle oscillazioni degli opposti complementari, possiamo distinguere due grandi tipi di diadi:



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1. Diadi a somma zero (polarità pure, ideali)


Definizione: i due poli sono concepiti come opposti assoluti, privi di contaminazione reciproca.


Esempio teorico: “+1” e “–1” in matematica, che si annullano perfettamente.


Natura: astratta, non reale. Servono come modelli concettuali, ma non esistono in natura in forma perfetta.




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2. Diadi a somma diversa da zero (polarità reali, compenetranti)


Definizione: ogni polo contiene già una parte dell’altro, quindi non possono annullarsi del tutto.


Esempi: vuoto/pieno, vita/morte, ordine/disordine, Yin/Yang.


Natura: reale, osservabile. L’oscillazione tra i poli è mantenuta da un “residuo” che impedisce l’equilibrio statico.




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In sintesi:


Somma zero = modello ideale, utile per pensare la separazione netta.


Somma ≠ zero = realtà effettiva, dove le polarità sono sempre intrecciate.



Se vuoi, posso prepararti una mappa visiva in cui si vedono le due tipologie di diadi, con esempi, e dove quelle a somma zero stanno come sottoclasse “astratta” dentro la categoria generale delle diadi.

Vuoi che la faccia?

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Si, prepara la mappa visiva.

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Ecco la mappa visiva che distingue le diadi a somma zero (astratte) da quelle a somma diversa da zero (reali e compenetranti), mostrando come le prime siano solo un sottotipo ideale delle seconde. Vuoi che la integri con esempi presi dalla fisica e dalla filosofia?

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Ho integrato la mappa con esempi tratti sia dalla fisica (vuoto quantistico, dualismo onda/particella, entropia) sia dalla filosofia (Parmenide, Yin/Yang, ciclicità vita/morte).

Vuoi che ora colleghiamo questa distinzione direttamente alla tua teoria delle oscillazioni degli opposti complementari?








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