Guardate da quante diadi siamo abitati: oltre alla diade materia/mente (in quanto materia che pensa), siamo attraversati dalla diade soggetto/oggetto esterno (in quanto osservatori del mondo), soggetto/oggetto interno (in quanto coscienza = modello due-in-uno), maschile/femminile, individuo/collettività e poi tutte le diadi da cui sono attraversati gli esseri viventi (respirazione, dualismo fisiologico ecc.). Insomma in uno stesso essere si intrecciano molteplici diadi. Ma la natura tenta varie soluzioni in base alle necessità. Per esempio avere due occhi è la condizione più comune nei vertebrati (mammiferi, uccelli, rettili, la maggior parte dei pesci, anfibi). La visione binoculare offre profondità e buona percezione tridimensionale. Però alcuni animali, come certi molluschi (es. la patella) o alcuni insetti durante fasi larvali, possono avere un solo occhio o ocelli semplici. Esistono anche pesci abissali e specie cavernicole che hanno perso del tutto la vista (in un ambiente buio non servono gli occhi). Poi ci sono i ragni che hanno fino a 8 occhi (sempre multiplo di 2), alcune meduse (fino a 24 occhi complessi), stelle marine (occhi rudimentali su ogni braccio), insetti con occhi composti formati da centinaia o migliaia di unità visive (ommatidi).
Infine ci sono alcuni rettili, come il tuatara della Nuova Zelanda e molte lucertole, che possiedono un “terzo occhio” o occhio parietale (che però non è come gli altri due: è un organo fotosensibile posto sulla sommità della testa che serve per percepire la luce, regolare i ritmi circadiani e l’orientamento, non per formare immagini dettagliate. Alcuni insetti, oltre agli occhi composti, hanno tre ocelli semplici sulla testa, sensibili alla luce, che completano la percezione visiva. Insomma, l'occhio c'è se c'è bisogno della vista...ma non sempre c'è questo bisogno. Se nell'universo non ci fosse luce (i fotoni) nessuno avrebbe la vista. Dunque, gli esseri hanno ciò che serve loro a vivere, non di più, non di meno. Quindi vi è una diade generale individuo/ambiente, il principio dell'evoluzione.
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Ti propongo di strutturare il testo che hai scritto come mappa concettuale, così che emerga chiaramente il filo logico: le molte diadi interne all’essere vivente e la loro connessione con la diade generale individuo/ambiente.
🧬 L’essere vivente come intreccio di diadi
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Materia / Mente → siamo materia che pensa
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Soggetto / Oggetto esterno → osservatore del mondo
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Soggetto / Oggetto interno → coscienza come “due-in-uno”
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Maschile / Femminile → polarità biologica e simbolica
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Individuo / Collettività → identità personale e appartenenza sociale
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Respirazione → inspirazione / espirazione
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Dualismi fisiologici → coppie di organi e funzioni complementari
👁 La diade visiva
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Due occhi (vertebrati) → visione binoculare, profondità, percezione 3D
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Un occhio → certi molluschi (patella), insetti in fase larvale
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Nessun occhio → pesci abissali, specie cavernicole (ambiente privo di luce)
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Molti occhi
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Ragni: fino a 8 (multiplo di 2)
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Meduse: fino a 24 occhi complessi
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Stelle marine: occhi rudimentali su ogni braccio
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Insetti: occhi composti con centinaia/migliaia di ommatidi
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Tre occhi
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Rettili (tuatara, alcune lucertole): occhio parietale fotosensibile (ritmi circadiani, orientamento)
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Insetti: 3 ocelli semplici in aggiunta agli occhi composti
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🌍 Principio diadico universale: Individuo / Ambiente
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L’occhio esiste solo se c’è luce → dipendenza dai fotoni
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Le caratteristiche degli esseri viventi derivano da necessità adattive
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L’evoluzione opera come equilibrio dinamico tra le esigenze dell’individuo e le condizioni dell’ambiente
Se vuoi, posso prepararti una versione grafica a nodi e frecce, così la struttura delle diadi e la logica evolutiva si vedono in un colpo d’occhio.
Vuoi che la faccia?
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