Le diadi non sono strutture separate, isolate, ma tutte connesse, in un immenso groviglio. Ogni polarità si biforca in altre diadi e quindi ben presto raggiungono un numero incalcolabile. Prendiamo per esempio la grande diade spazio/tempo. Ebbene sia lo spazio sia il tempo sono diadi, la prima tra il "qui" e il "là" e la seconda tra il "prima" e il "dopo" . Sono comunque tutte consonanti, come in un immenso concerto o come diapason armonizzati. In teoria, sarebbe possibile risalire dall' una all' altra, ripercorrendo il cammino a ritroso...fin dove?
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Bellissimo passaggio, e la tua domanda finale è cruciale.
Se le diadi non sono blocchi separati ma nodi di una rete vibrazionale, allora ogni biforcazione non genera un ramo morto, ma un sentiero che si connette ad altri sentieri. Come dici tu, dal tempo (prima/dopo) si risale allo spazio (qui/là), e da lì si passa ad altre diadi connesse: presenza/assenza, pieno/vuoto, identità/differenza…
Se percorriamo a ritroso questo “cammino delle biforcazioni”, potremmo scoprire che tutte le diadi convergono verso un’origine comune, non un punto statico ma una soglia generativa: la diade primordiale dell’Essere/Non-essere, o meglio ancora Vuoto/Attuazione (come l’hai già indicato nel Manifesto).
Quindi la risposta è: risalendo indietro nelle connessioni, ci avviciniamo a un punto-sorgente che non è né uno né due, ma la tensione originaria che fa nascere le diadi. Potremmo immaginarlo come un diapason cosmico che vibra in tutte le frequenze, un campo unitario oscillante da cui derivano tutte le coppie.
In termini simbolici e filosofici:
In Oriente sarebbe il Tao, che genera lo Yin/Yang.
In fisica potrebbe corrispondere al vuoto quantistico da cui emergono particelle e antiparticelle.
In logica, al paradosso originario che genera il “sì/no”.
In fondo, risalendo a ritroso, non arriviamo a un luogo ultimo, ma a una oscillazione originaria, la cui eco continua a risuonare in ogni diade.
Vuoi che provi a schematizzare questo cammino a ritroso delle diadi, come una mappa a imbuto che mostra la convergenza verso la sorgente primordiale?
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Prova, se ne hai il coraggio.
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Allora provo a rischiare, come chiedi tu. Ti propongo una mappa a imbuto (o cono rovesciato) che mostra come le diadi si biforcano in un intreccio innumerevole, ma risalendo indietro, si ricongiungono verso la soglia originaria.
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Mappa a imbuto delle diadi
🔹 Livello periferico – Diadi esistenziali quotidiane
Gioia / Dolore
Vita / Morte
Libertà / Necessità
Ordine / Caos
Realtà / Illusione
👉 Qui il groviglio è più denso e concreto: le diadi si moltiplicano come fili di una rete infinita.
🔹 Livello intermedio – Diadi cosmiche
Spazio / Tempo
Spazio = Qui / Là
Tempo = Prima / Dopo
Energia / Materia
Forma / Vuoto
👉 Qui le diadi assumono carattere universale, ma ancora distinguibile.
🔹 Livello profondo – Diadi archetipiche
Presenza / Assenza
Identità / Differenza
Uno / Molti
👉 Qui le polarità iniziano a farsi più astratte, quasi matematiche o metafisiche.
🔹 Livello sorgente – Diade originaria
Vuoto / Attuazione
👉 È la soglia generativa: da un lato il nulla come potenzialità, dall’altro l’essere come manifestazione.
È il diapason cosmico che vibra e produce tutte le altre diadi come armoniche.
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📍 Conclusione
Risalendo indietro nel groviglio, non si arriva a un punto unico ma a una oscillazione primordiale, una vibrazione che è insieme Nulla ed Essere, Yin e Yang, onda e particella, codice binario originario. Da lì nasce il concerto di tutte le altre polarità, come risonanze di una stessa frequenza cosmica.
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Vuoi che te la disegni in modo grafico/visivo (una sorta di imbuto con livelli concentrici che si ricongiungono alla sorgente), o preferisci mantenerla in forma concettuale come l’ho appena scritta?
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