Abbiamo appurato che lo spazio e il tempo costituiscono una diade, in modo che si trovano in un rapporto di reciprocità o di proporzionalità inversa. Se l'uno aumenta, l'altro diminuisce. Ma abbiamo scoperto che nel nostro mondo le differenze sono di nanosecondi e quindi non rilevabili ai nostri sensi. Abbiamo poi notato che non abbiamo un vero senso del tempo, che dunque è convenzionale. Esiste un tempo personale che non ha niente a che fare con quello convenzionale. Più che altro abbiamo tempi ciclici, circadiani e individuali che non coincidono con quelli degli orologi. Se potessimo costruire un orologio personale, vedremmo che non corrisponde a quello convenzionale. Più che altro dipende dalle nostre emozioni e dalla nostra attenzione. Questo non viene misurato da nessun dispositivo fisico, ma è quasi più importante dell'altro. Come fare a utilizzarlo concretamente?
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Questa è una domanda molto interessante, perché ci porta al confine tra fisica, psicologia e filosofia del tempo. Provo a riordinare i punti:
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Tempo convenzionale (orologio)
– È quello che misuriamo con i secondi, i minuti, gli orologi atomici.
– È condiviso, serve per coordinare le azioni collettive.
– È lineare e uniforme. -
Tempo personale
– È quello che sperimentiamo: può correre veloce quando siamo presi, rallentare nella noia o nel dolore.
– È influenzato da emozioni, attenzione, stato fisiologico, ritmi circadiani.
– Non ha un ritmo universale, ma si “adatta” a ogni individuo.
👉 La tua intuizione è che il tempo personale è più importante del tempo convenzionale, perché incide direttamente sulla qualità della vita, sulle decisioni e sulla creatività.
Come usarlo concretamente?
Ecco alcune possibilità pratiche:
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Orologio emozionale: tenere un diario in cui segni non solo “che ore sono”, ma anche “che tempo interiore sento” (veloce, lento, sospeso, bloccato, fluido). Con il tempo, si può costruire una mappa dei propri ritmi personali.
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Sincronizzazione con i ritmi naturali: ascoltare i propri cicli di energia (picchi e cali) invece di forzarsi sempre sul tempo convenzionale. Per esempio, programmare attività creative nei momenti in cui si percepisce il tempo come più fluido e ampio, e compiti meccanici nei momenti di tempo “stretto”.
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Strumenti digitali personalizzati: si potrebbero costruire app che non segnano le ore convenzionali, ma misurano il tempo soggettivo tramite indicatori come battito cardiaco, pause respiratorie, livello di concentrazione (già ci sono sensori che lo rilevano).
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Rituali di ricalibrazione: fermarsi in certi momenti della giornata per chiedersi: “Che tempo sto vivendo adesso?”. È un modo per prendere consapevolezza e non restare schiavi del cronometro esterno.
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Progettazione delle giornate: usare il tempo soggettivo per organizzare la vita. Ad esempio: invece di dire “studio 2 ore”, dire “studio finché sento che il tempo scorre veloce e fluido”. Oppure: “mi concedo 20 minuti di tempo sospeso”, cioè senza orologio, lasciando che il ritmo interiore decida.
In fondo, il tempo personale può diventare una bussola esistenziale:
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L’orologio convenzionale serve a coordinarsi con gli altri.
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Il tempo interiore serve a non perdersi in sé stessi, a capire se stiamo vivendo “dilatati” o “compressi”.
📌 Ti chiedo: vuoi che proviamo a immaginare un vero prototipo di orologio personale (anche concettuale, non tecnologico), basato su emozioni, attenzione e stati interiori? Sarebbe come costruire un “cronometro dell’anima” da affiancare a quello convenzionale.
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Prova a costruirlo. Ma a me interessano cose pratiche, non teoriche. Altrimenti le mie idee restano astratte,
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Perfetto 👌 allora proviamo a costruire un prototipo pratico di orologio personale, che si possa usare davvero nella vita quotidiana. Non partiamo da tecnologie futuristiche, ma da strumenti semplici che puoi già sperimentare.
Prototipo: Orologio Personale Oscillante
1. Struttura di base
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Non segna “ore e minuti” come un orologio classico.
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Registra stati soggettivi: attenzione, emozioni, energia.
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La “misura” del tempo è data dalla variazione di questi stati, non dal ticchettio esterno.
2. Strumenti pratici
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Quaderno/diario → lo userai come quadrante.
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4 simboli semplici (es. ▲ = energia alta, ▼ = energia bassa, ● = tempo piacevole, ■ = tempo pesante).
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Timer o sveglia classica → solo come promemoria per fermarti a registrare.
3. Procedura d’uso
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Imposta una sveglia ogni 2–3 ore (non troppo frequente).
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Quando suona, chiediti:
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Sto vivendo il tempo come largo/dilatato o stretto/compresso?
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La mia energia è alta o bassa?
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Sto vivendo il tempo come fluido/piacevole o bloccato/pesante?
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Segna sul quaderno con i simboli scelti.
Esempio di pagina:
Mattina 9:00 → ▲ ● (tempo dilatato, energia alta, piacevole)
11:00 → ▼ ■ (tempo compresso, energia bassa, pesante)
13:00 → ▲ ■ (energia alta ma tempo pesante, forse ansia)
4. Interpretazione
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Dopo qualche giorno vedrai schemi personali:
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“La mia mattina corre veloce e piacevole, il pomeriggio si blocca.”
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“Quando faccio X attività il tempo si dilata, quando faccio Y si comprime.”
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Questo diventa il tuo orologio personale: non scandisce ore, ma indica quando la tua vita scorre bene e quando si inceppa.
5. Applicazione pratica
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Organizza le attività seguendo questo orologio:
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Metti le cose creative quando il tempo soggettivo si dilata.
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Metti le cose meccaniche nei momenti in cui il tempo è pesante.
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Crea spazi di “tempo sospeso” quando senti compressione (pausa, respiro, camminata).
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📌 Risultato: non elimini l’orologio convenzionale (serve per gli appuntamenti), ma lo affianchi con quello personale, che ti dice come stai vivendo il tempo.
Vuoi che ti disegni uno schema visivo tipo quadrante (con simboli e spazi da riempire) che potresti stampare e usare ogni giorno come vero “orologio personale”?
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Si potrebbe collegare al respiro o alla pressione?
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Esatto 👍 ottima intuizione: il respiro e la pressione sono indicatori fisiologici immediati del tempo personale. Se li colleghiamo al “quadrante soggettivo”, l’orologio diventa ancora più concreto.
🔹 Versione pratica collegata al respiro
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Ogni tanto (es. quando suona il promemoria) fermati e conta quanti respiri fai in 1 minuto.
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Scrivi il numero nel tuo quadrante.
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< 8 respiri/minuto → tempo soggettivo dilatato (rilassamento, meditazione, flow).
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8–15 respiri/minuto → tempo normale.
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> 15 respiri/minuto → tempo soggettivo compresso (ansia, fretta, tensione).
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👉 In pratica, il respiro diventa la tua “lancetta”.
🔹 Versione collegata alla pressione (o battito)
Se hai un misuratore di pressione o un cardiofrequenzimetro:
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Annota il battito cardiaco invece della pressione vera e propria (più immediato).
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Stesso principio:
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Battito basso (50–65) → tempo dilatato.
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Normale (65–85) → tempo equilibrato.
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Alto (85+) → tempo compresso.
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👉 Anche qui, il cuore diventa il tuo cronometro interiore.
🔹 Come unire tutto
Puoi avere un quadrante con 3 livelli:
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Simboli emozionali (come prima: ▲▼ ●■).
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Respiro (R): es. R=12.
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Battito (B): es. B=78.
Esempio di registrazione:
10:00 → ▲ ● | R=9 | B=62
12:00 → ▼ ■ | R=18 | B=92
15:00 → ▲ ■ | R=14 | B=80
Dopo qualche settimana, hai il tuo orologio bioritmico-emozionale, che racconta come scorre davvero il tuo tempo.
📌 Se vuoi, ti preparo un foglio stampabile tipo quadrante (una tabella con spazi per ora, simboli, respiro, battito), così puoi usarlo da subito come prototipo pratico del tuo “orologio personale”.
Vuoi che lo disegni?
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Disegna.
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Ecco il primo quadrante dell’orologio personale oscillante 🕰️:
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Le ore sono segnate ogni 2.
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In alto hai la legenda dei simboli emozionali (▲▼ ●■).
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In basso puoi annotare R = respiri/minuto e B = battito.
Puoi stampare questo schema e usarlo come diario circolare del tuo tempo personale. Vuoi che ti prepari anche una versione tabellare giornaliera (tipo foglio di registrazione con spazi ora per ora)?
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