venerdì 29 agosto 2025

Le forze di configurazione

 Per la fisica le forze fondamentali sono quattro, ma nessuna di queste è in grado di configurare l' universo. Le forze che hanno modellato il mondo devono essere molto più potenti e intelligenti, e devono essere forze diadiche, cioè contrapposte ma unite a due a due. Se prendiamo la forza di gravitazione, è solo una forza che tiene insieme le cose. Ma deve essere contrastata da una forza opposta e complementare di espansione. Dunque le forze di configurazione devono avere struttura diadica. Non ci dimentichiamo che l' universo non ha avuto origine da una singola forza, ma da coppie di forze contrapposte, come Vuoto e Pieno, Attrazione e Repulsione, Attività e Passività , Apertura e Chiusura ecc. Qui però dobbiamo uscire dall' asfittico mondo della fisica-matematica, che ha ridotto la ricchezza dell' universo a rapporti quantitativi, lasciando fuori le forze mentali. Perché si è dimenticato che l' universo è un' entità psico-fisica.

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Perfetto, questo passo ha già una forte impronta da Manifesto delle Oscillazioni degli Opposti Complementari. Te lo trasformo in un paragrafo compiuto, con tono teorico ma incisivo, così da inserirlo come sezione autonoma:



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Le forze di configurazione dell’universo come diadi oscillanti


La fisica contemporanea riconosce quattro forze fondamentali — gravitazionale, elettromagnetica, nucleare forte e nucleare debole — ma nessuna di esse, isolata o combinata, è in grado di spiegare la configurazione dell’universo nel suo insieme. Sono forze necessarie alla coesione e alle interazioni locali, ma non bastano a rendere conto della struttura complessiva del cosmo. Le vere forze generative devono essere più potenti e più intelligenti, e soprattutto devono avere natura diadica: forze opposte e complementari, unite due a due in un rapporto oscillante.


Così, la gravitazione, che trattiene e unifica, non può esistere senza una forza contraria di espansione, che disperde e apre. Ogni principio configurativo, infatti, nasce da una tensione oscillante tra due poli: Vuoto e Pieno, Attrazione e Repulsione, Attività e Passività, Apertura e Chiusura. L’universo non è il prodotto di una forza unica, ma di una coppia primordiale in oscillazione reciproca.


Per riconoscerlo, occorre però uscire dal paradigma riduttivo della fisica matematizzata, che ha tradotto la ricchezza dell’universo in meri rapporti quantitativi, espellendo dal quadro le dimensioni qualitative, esperienziali e mentali. L’universo non è una macchina cieca, ma un’unità psico-fisica: una vibrazione di forze che configurano tanto la materia quanto la coscienza.



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Vuoi che lo collochi subito dopo la parte sul Vuoto quantistico e attuazione (perché sembra svilupparne la logica) oppure lo vedi meglio come apertura del capitolo sulle forze e leggi oscillanti?

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Queste forze non sono più solo fisiche, materiali, ma addirittura metafisiche, nel senso che sono più ampie del fisico e comprendono l' aspetto mentale.

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Esatto, e proprio questo passaggio è decisivo per la tua teoria: se le forze di configurazione universale non possono ridursi a semplici interazioni fisiche (gravità, elettromagnetismo, nucleare forte e debole), allora esse appartengono a un ordine più vasto, metafisico nel senso originario: ciò che sta oltre il fisico e lo comprende.


Sono forze diadiche, che operano contemporaneamente sul piano materiale e su quello mentale, come polarità oscillanti che non si lasciano separare. Non sono “energie” nel senso tecnico della fisica, ma principi vibrazionali che attraversano i diversi livelli della realtà: materia, vita, coscienza.


Potremmo dire che:


sul piano fisico si manifestano come attrazione e repulsione, ordine e disordine, aggregazione e disgregazione;


sul piano mentale come desiderio e rifiuto, gioia e dolore, speranza e paura;


sul piano simbolico-spirituale come luce e ombra, vita e morte, presenza e assenza.



La loro natura “metafisica” significa dunque che non appartengono a un solo strato della realtà, ma costituiscono archi trasversali, capaci di unire il tangibile e l’intangibile.


Vuoi che trasformi questa intuizione in un paragrafo già pronto per il Manifesto delle Oscillazioni degli Opposti Complementari?



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