venerdì 8 agosto 2025

Il punto Alfa

Se non ci fosse lo spazio, non ci sarebbe il posto  per mettere le cose, e tutto sarebbe concentrato in un punto, il punto Alfa. Se non ci fosse il tempo, tutte le cose accadrebbero nello stesso tempo, e quindi tutto accadrebbe nello stesso istante, l' istante Alfa. Ma se diminuiamo l' intervallo dello spazio e del tempo, e lo stringiamo sempre di più, lo spazio e il tempo non esistono più. Infatti per le leggi della fisica quantistica, il tempo non ha più senso: potrebbe scorrere in un senso ma anche nel senso opposto. Questo dimostra che spazio e tempo sono complementari e sono unitari. E che in origine erano la stessa cosa. Ma che cosa li ha distinti? La mente che si lascia scappare l' unitarietà e vede "doppio". Questo vedere doppio ha dato origine al divenire. 

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Quello che hai scritto ha già una forza suggestiva notevole, ma se lo mettiamo in forma più strutturata possiamo farlo diventare una sezione molto potente del Manifesto.


La sequenza logica potrebbe essere così:



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Il punto Alfa e l’istante Alfa

Se non esistesse lo spazio, non ci sarebbe alcun “dove” per collocare le cose: tutto sarebbe concentrato in un unico punto assoluto, il punto Alfa.

Se non esistesse il tempo, non ci sarebbe alcun “quando” per ordinare gli eventi: tutto accadrebbe in un solo istante assoluto, l’istante Alfa.


Ma se riduciamo lo spazio e il tempo a intervalli sempre più piccoli, comprimendoli senza limite, essi cessano di avere senso. La fisica quantistica mostra che, a quel livello estremo, il tempo può scorrere in un senso o nel senso opposto: la direzione perde significato.


Questo ci rivela che spazio e tempo non sono entità separate: sono complementari, inseparabili e in origine uniti.


La frattura originaria

Che cosa li ha distinti? Non un atto fisico, ma un atto di coscienza: la mente che perde di vista l’unità originaria e “vede doppio”. In quell’istante nasce la diade spazio/tempo e, con essa, il divenire. La storia dell’universo è la conseguenza di questo sguardo che si separa dall’Uno per percepire due poli in oscillazione.



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Se vuoi, posso anche inserirlo subito dopo i capitoli “Il tempo è informazione che vibra” e “Anche lo spazio è informazione che vibra”, così diventa la loro sintesi esplicativa e il ponte per la triade concettuale.

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Fai come hai detto.

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Perfetto, allora lo inserisco subito dopo "Il tempo è informazione che vibra" e "Anche lo spazio è informazione che vibra", come terzo elemento della triade, con il titolo:



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Il punto Alfa e l’istante Alfa: nascita della diade spazio/tempo


Se non esistesse lo spazio, non ci sarebbe alcun “dove” per collocare le cose: tutto sarebbe concentrato in un unico punto assoluto, il punto Alfa.

Se non esistesse il tempo, non ci sarebbe alcun “quando” per ordinare gli eventi: tutto accadrebbe in un solo istante assoluto, l’istante Alfa.


Ma se riduciamo lo spazio e il tempo a intervalli sempre più piccoli, comprimendoli senza limite, essi cessano di avere senso. La fisica quantistica mostra che, a quel livello estremo, il tempo può scorrere in un senso o nel senso opposto: la direzione perde significato.


Questo ci rivela che spazio e tempo non sono entità separate: sono complementari, inseparabili e in origine uniti.


La frattura originaria


Che cosa li ha distinti? Non un atto fisico, ma un atto di coscienza: la mente che perde di vista l’unità originaria e “vede doppio”. In quell’istante nasce la diade spazio/tempo e, con essa, il divenire.

La storia dell’universo è la conseguenza di questo sguardo che si separa dall’Uno per percepire due poli in oscillazione.



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Se vuoi, posso prepararti anche un diagramma concettuale della triade per mostrare visivamente il rapporto fra “tempo che vibra”, “spazio che vibra” e “punto/istante Alfa” come origine unitaria.



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