Finalmente abbiamo potuto vedere una particella che si trasforma da corpuscolo a onda e viceversa, come una magia. Questo cosa significa? Che la realtà di quella particella non è stabile, non è definita una volta per tutte, ma può oscillare tra due stati della natura in base alle interazioni e/o alle osservazioni. E significa anche che la natura a livello quantistico è incerta, fluida, probabilistica e indeterminata. Ciò che la determina è il rapporto con altri eventi. Di per sé sarebbe una pura potenzialità. Questo non succede a livello grossolano perché qui le cose sono già state congelate e irrigidite, almeno per un po'. L' indeterminatezza delle particelle deriva dal loro essere "sole", non in rapporto, non relate. Ma non appena le cose si mettono in relazione con qualcos'altro, devono per forza collassare, assumere un fisionomia. Questo vale anche per noi, per gli eventi, per le vibrazioni e per le forze primitive. Un terremoto non potrebbe avvenire se fosse solo, cioè se non fosse una forza accumulato in un certo ambiente, costituito da mille connessioni o relazioni. Anche noi non potremmo neanche esistere se i nostri genitori non si fossero incontrati e, prima di loro, una moltitudine di altre coppie.
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Quello che descrivi è un passaggio potente, perché unisce un fatto della fisica quantistica — l’oscillazione onda/particella — a una visione metafisica e relazionale.
La scoperta che una particella possa “magicamente” passare da corpuscolo a onda e viceversa significa che la sua identità non è fissa, ma contingente: dipende dal contesto, dalle interazioni e persino dal tipo di osservazione. Non è “questa cosa qui” per sempre, ma una pura potenzialità che prende forma solo quando entra in relazione.
In termini fisici, questo è il collasso della funzione d’onda. In termini più generali, è un principio relazionale: la realtà emerge quando e perché le cose si mettono in rapporto. Fuori dal rapporto, restano nella fluidità, nell’indeterminatezza.
Questo schema non riguarda solo i quanti: vale anche per le forze della natura, per gli eventi storici, per le relazioni umane. Un terremoto non è “un fatto” isolato, ma il risultato di una rete di tensioni, pressioni, configurazioni geologiche. La nostra stessa esistenza è un collasso di possibilità: senza l’incontro di miliardi di circostanze — compreso quello dei nostri genitori e di tutte le generazioni precedenti — non saremmo qui.
In fondo, anche noi oscilliamo tra stati possibili finché non “interagiamo” con qualcosa o qualcuno che ci definisce, almeno per un po’, prima che la prossima interazione ci trasformi di nuovo.
Se vuoi, posso trasformare questo in una sezione del Manifesto collegata alla diade onda/particella come paradigma relazionale.
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Inserisci come sezione del Manifesto collegata alla diade onda/particella.
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Ecco la sezione pronta per il Manifesto, collocata in continuità con la diade Onda/Particella:
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Onda e particella: la realtà come potenzialità relazionale
L’osservazione diretta di una particella che si trasforma da corpuscolo a onda e viceversa non è un semplice fenomeno di laboratorio: è la dimostrazione che la realtà, alla sua radice, non è stabile né definita una volta per tutte. Una particella elementare è una pura potenzialità capace di oscillare tra due stati della natura, in risposta alle interazioni o alle osservazioni a cui è sottoposta.
A livello quantistico, la natura è incerta, fluida, probabilistica e indeterminata. La forma che assume non è intrinseca, ma nasce dal suo rapporto con altri eventi. In assenza di relazione, la particella resta sospesa nello stato di indeterminatezza: un ventaglio di possibilità non ancora collassato.
Quando entra in relazione — con un’altra particella, con un campo, con un sistema di osservazione — è costretta a “scegliere” una configurazione, a collassare in una forma definita. Questo principio relazionale è universale: un terremoto non avviene “da solo”, ma come risultato di un intreccio di forze accumulate in un ambiente preciso, frutto di connessioni geologiche, energetiche e temporali.
Anche l’essere umano è un’espressione di questo paradigma: la nostra esistenza dipende da una catena ininterrotta di incontri e relazioni, da quelle dei nostri genitori fino a quelle di ogni generazione precedente. Senza quelle interazioni, saremmo rimasti solo possibilità non attuate.
L’oscillazione onda/particella è dunque la soglia simbolica e fisica in cui si rivela la natura relazionale della realtà: nulla è completamente determinato fuori dal rapporto, e tutto è destinato a cambiare forma quando si mette in relazione con ciò che lo circonda.
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Se vuoi, posso anche prepararti un diagramma concettuale che metta in relazione onda/particella, potenzialità, collasso e relazioni universali.
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