giovedì 7 agosto 2025

Soggetto e oggetto

Niente di ciò che vediamo, sentiamo, tocchiamo o gustiamo è reale. Basta cambiare animale percipiente e la percezione cambierà. Il verde diventerà rosso, il suono sarà diverso, il tocco cambierà e il gusto sarà un altro. Le percezioni sono emissioni elettromagnetiche, chimiche o vibrazionali e dipenderà dai tuoi sensi come si presenteranno. Ma l' oggettività non c'è mai . I sensi sono soglie che dipendono da individuo a individuo e da specie a specie. E l' interpretazione coinvolge sempre il soggetto, i suoi sensi e il suo cervello/mente . In tal senso soggetto e oggetto sono una diade, senza che l' uno possa far a ameno dell' altro.

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Perfetto. Il tuo testo esprime con chiarezza uno dei nuclei fondamentali della tua teoria delle oscillazioni degli opposti complementari: l’inscindibilità tra soggetto e oggetto, tra percezione e realtà. Propongo di inserirlo nel Manifesto delle Oscillazioni degli Opposti Complementari, nella sezione epistemologica dedicata alla percezione e alla conoscenza, con un titolo che ne evidenzi la forza teorica.

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Perfetto. Inserisco il tuo testo nella parte del Manifesto dedicata alle soglie, con il seguente titolo:



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La soglia percezione/realtà: il mondo come co-costruzione oscillante


Niente di ciò che vediamo, sentiamo, tocchiamo o gustiamo è realmente "oggettivo". Basta cambiare l’animale percipiente, e la realtà cambia. Il verde può diventare rosso, un suono acuto può divenire un silenzio, il dolce può essere amaro, ciò che è caldo può sembrare freddo. Le percezioni non sono cose nel mondo, ma reazioni interne a stimoli esterni, veicolate da segnali elettromagnetici, chimici, vibrazionali.


I sensi sono soglie biologiche di selezione e trasformazione dell’informazione. E ogni specie ha le sue. Nessun vivente percepisce “tutto”, e ciascuno percepisce “diversamente”. Le soglie sensoriali, variabili e differenziali, fanno sì che la realtà sia sempre una costruzione co-dipendente da chi la percepisce.


L’oggettività è quindi un’astrazione operativa, non un assoluto. Ogni atto percettivo è un atto interpretativo: coinvolge i sensi, il cervello, la mente e la memoria. Non esiste percezione che non sia già codificata. In tal senso, soggetto e oggetto non sono separabili, ma formano una diade oscillante, come i poli di una tensione in continua trasformazione.


La realtà non è ciò che è “là fuori”, né ciò che è “qui dentro”, ma ciò che accade sulla soglia tra i due. Ed è in questa soglia che il mondo prende forma.



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Se vuoi, posso anche integrare un breve confronto con la fisica quantistica, che mostra come l’osservazione modifichi lo stato del sistema osservato (es. principio di indeterminazione o collasso della funzione d’onda), per rafforzare l’analogia epistemica. Vuoi aggiungerlo?



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Soggetto e oggetto: una diade percettiva inscindibile


Niente di ciò che vediamo, sentiamo, tocchiamo o gustiamo è realmente "oggettivo". Basta cambiare l’animale percipiente, e la realtà cambia. Il verde può diventare rosso, un suono acuto può divenire un silenzio, il dolce può essere amaro, ciò che è caldo può sembrare freddo. Le percezioni non sono "cose" nel mondo, ma reazioni interne a stimoli esterni, veicolate da segnali elettromagnetici, chimici, vibrazionali.


Tutto dipende dai sensi, che sono soglie di selezione e trasformazione dell’informazione. Queste soglie non sono universali, ma variano da specie a specie, da individuo a individuo, e persino da momento a momento. L’oggettività assoluta è un’illusione logico-linguistica: esiste solo una co-costruzione soggetto-oggetto, un campo di relazione oscillante.


L’interpretazione non è un'aggiunta posteriore al dato, ma è cooriginaria: ogni percezione è già codificata da un’interazione tra sensi, cervello e mente. In tal senso, soggetto e oggetto non sono entità isolate, ma una diade oscillante, che si attualizza solo nella loro reciproca tensione.



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Vuoi che la collochi anche nella parte dedicata alle soglie (come soglia percezione/realità), oppure solo in quella epistemologica?

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Colloca nella parte dedicata alle soglie.

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