domenica 10 agosto 2025

La musica, il divino e la mente ceatrice

La musica in quanto vibrazione può  essere una medicina. Noi possiamo oscillare con quell' informazione e con quel messaggio. E questo ci risana. Pure vibrazioni benefiche, che sciolgono nodi interiori,  liberandoli. Ma anche altri linguaggi possono alimentare vibrazioni benefiche.  Se ci fate caso, le cose possono sembrare grandi e luminose, ma anche piccole e insignificanti. Chi fa la differenza? La mente cosciente, che deforma e forma la realtà. Quando ascolto una musica cantata in una lingua sconosciuta, capisco il senso di quella musica dal ritmo, dalle scansioni, dalle pause, dalla velocità ecc. Capisco innanzitutto se è allegra o triste, drammatica o leggera, malinconica o gioiosa...e capisco cose che trascendono il linguaggio verbale e razionale. L' autore, l' artista è riuscito a veicolare sentimenti indefinibili, si è fatto soglia. Lui stesso si è trasformato in un veicolo. Quindi non ha utilizzato solo la coscienza razionale, ma l' intera diade che è l' uomo stesso. Una diade incarnata, che rimane viva perché è oscillante. Questo succede agli artisti, ma anche agli scienziati e ai pensatori che cercano sensi aldilà dei codici convenzionali. Chi crede in Dio, in un Dio del solo bene, pietrifica la realtà. Anche Dio è argento vivo, non un senso irrigidito in dogmi e comandamenti. 

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