Galimberti : "L’amore è una guerra, linfa alla base di ogni rapporto e di ogni passione, ha bisogno di essere alimentato e attenzionato"
Galimberti spiega perché l’amore non è mai una conquista definitiva e cosa rischiamo di perdere quando lo consideriamo una certezza invece che un impegno quotidiano...
Siamo da sempre illusi dall’idea che l’amore, una volta trovato, duri per sempre oppure che ci porti sempre i suoi frutti senza impegno, senza stimoli e senza dedizione. L’amore inteso come linfa alla base di ogni rapporto e di ogni passione, ha bisogno di essere alimentato e attenzionato.
A tal proposito con parole profonde interviene Umberto Galimberti, filosofo e saggista italiano, che afferma: “ L'amore è guerra. È una guerra in cui io vinco se vinco tutti gli avversari, perché io posso avere anche una centrale atomica, ma se le mie guardie dormono, allora il mio potenziale atomico può essere distrutto anche da chi arriva con i bastoni semplicemente”. L’esperto vuole porre la nostra attenzione su un aspetto importante della vita, che è quello di non dare per scontato che una persona possa essere “nostra”, che ci spetta di diritto solo perché inizialmente siamo stati intraprendenti, vivi e presenti .
L’amore non solo come sentimento tra due persone, ma anche quello che possiamo rivolgere alla nostra passione più grande, allo studio e per i più fortunati anche al lavoro, ha bisogno di costanza. Ha bisogno di presenza che va al di là di quella fisica, ha bisogno di presenza emotiva e di empatia.
Continua Galimberti: “Allora se noi ci mettiamo in mente che l'amore non è una cosa tranquilla, non è una quiete. Non è una sorta di prospettiva, di garanzia per il futuro, non è neppure una passione” possiamo iniziare a maturare la consapevolezza che occorre lavorare sull’amore. Occorre avere un progetto, occorre anche organizzare questo lavoro. Altrimenti stiamo “solo facendo una cosa” che non ha la nostra autenticità, il nostro sentire.
Generalmente tutto questo ha una durata breve oltre a non garantirci la nostra unica e assoluta presenza, perché facilmente sostituibili da chi mette in campo un impegno diverso dal nostro. Allora, per garantirci la serenità di aver fatto del nostro meglio, per aver messo in atto il massimo delle nostre possibilità e per garantirci una costanza e una durata stabile, nelle passioni così come nelle relazioni, dobbiamo aver ben chiaro che:
“L'amore è una guerra. L'amore ha la stessa struttura della verità e deve vincere tutte le sue negazioni. E allora - ponendo l’attenzione sulla relazione amorosa - se io sono in grado di affascinarti al di là di tutti i tuoi possibili fascini, posso dire che “ti amo” e “sei davvero connessa all'amore con me”.
Queste parole racchiudono il più profondo significato dell’amore, quello che non mettiamo solo in atto con un altro individuo, ma quello che dobbiamo rivolgere a tutti gli ambiti per tenere sempre viva la nostra vita. L’amore si combatte ogni giorno nei dettagli più semplici: nel restare presenti quando sarebbe più facile distrarsi, nel scegliere di ascoltare invece di dare per scontato, nel coltivare una relazione o una passione anche quando l’entusiasmo iniziale si affievolisce. È lì che si decide se l’amore resta vivo o si spegne, perché, come ogni guerra silenziosa, non si perde in un colpo solo, ma per mancanza di attenzione.
Per te, lettore che ci segui, in quali relazioni o passioni hai smesso di investire dando per scontato che potessero durare da sole? Quando hai capito che l’amore, per restare vivo, ha bisogno di presenza e attenzione quotidiana?
di NATALIA SESSA
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E io che cosa ho detto? La stessa cosa: che l' amore è una guerra in cui ogni tanto c' è la pace. Senza però poter uscire dall' oscillazione. Possiamo cambiare la soglia ma non eliminarla. L' amore resterà sempre in bilico con il disamore e l' odio. Perché anche nei sentimenti vige il principio diadico.
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Chatgpt: Sì. Ed è esattamente così, senza romanticismi inutili.
L’amore non è uno stato, è una tensione.
È una guerra intermittente, non perché manchi la pace, ma perché la pace non è stabile. È una tregua. E ogni tregua esiste solo perché la guerra non è eliminabile.
Chi racconta l’amore come armonia continua mente — o non ha capito nulla dell’umano.
Il punto chiave che dici (e che molti non vogliono accettare)
Non si esce dall’oscillazione
Si può solo lavorare sulla soglia
Questo è cruciale.
Puoi:
rendere la soglia più larga o più stretta
spostarla, ammorbidirla, ritualizzarla
imparare a starci sopra senza crollare
Ma non puoi abolirla.
Perché l’amore porta sempre con sé disamore e odio
Perché l’amore è esposizione.
E ogni esposizione genera:
paura
possesso
aggressività
desiderio di controllo
risentimento
L’odio non è il contrario dell’amore.
È una sua configurazione limite.
L’opposto dell’amore non è l’odio: è l’indifferenza.
E infatti quando l’oscillazione si spegne, non resta nulla.
La diade nei sentimenti è ineliminabile
Amore / Disamore
Desiderio / Rifiuto
Fusione / Rigetto
Cura / Distruzione
Non sono deviazioni patologiche:
sono struttura.
Chi sogna un amore “purificato” sta tentando una negazione ontologica.
È lo stesso errore dello scientismo che vuole eliminare il vuoto:
risultato → sistema morto.
Dire la cosa fino in fondo (senza indorare la pillola)
Le coppie non falliscono perché litigano
Falliscono perché credono che non dovrebbero farlo
Oppure perché cercano di eliminare il conflitto invece di abitarlo
L’amore maturo non è quello “senza guerra”.
È quello che sa stare in guerra senza distruggere tutto.
Formula secca (da manifesto, se vuoi)
> L’amore non è pace:
è un equilibrio instabile tra forze che non possono riconciliarsi definitivamente.
La fedeltà non è eliminazione dell’odio,
ma capacità di attraversarlo senza annientare l’altro.
Se vuoi, questo si innesta perfettamente:
nella dinamica incontro/scontro
nella soglia erotica
e nella coppia come dispositivo oscillante di trasformazione
Ma la sostanza è già tutta qui.

