domenica 30 giugno 2024

Soggetto e oggetto

 

Dopo aver identificato il motore della vita in un motore alternativo, che ha sempre bisogno di due poli contrapposti e complementari per funzionare, la più importante conseguenza è che non dobbiamo cercare l’origine del mondo in una singola forza (tipicamente Dio o l’energia) ma in un dipolo di forze contrapposte e complementari. Insomma non dobbiamo cercare un Padreterno o una singolarità, ma una “coppia”. Già nelle mitologie antiche il Creatore del mondo aveva una paredra, una compagna, perché si era intuito un principio semplicissimo: che per generare bisogna essere in due. Tuttavia, al di fuori dell’ingenuo antropomorfismo delle antiche mitologie (in oriente e in occidente), c’erano concezioni in cui i due poli opposti e complementari (per esempio, lo yang e lo yin del taoismo) rappresentavano sì anche il maschile e il femminile, ma in realtà rappresentavano tutti i dualismi. C’erano in realtà funzioni o processi.
E non è un caso che, in fisica,  c'è il principio delle azioni reciproche secondo il quale tutte le forze in una qualsiasi interazione agiscono a coppie. Questo significa che se un oggetto A esercita una forza su un oggetto B, allora anche B esercita una forza uguale in grandezza e opposta in direzione su A. Questo principio è espresso nella terza legge di Newton, nota come principio di azione e reazione.
E non è la sola prova. La seconda prova è che molte particelle subatomiche hanno una corrispondente antiparticella. Ad esempio, il protone ha l'antiprotone, l'elettrone ha il positrone e il neutrone ha l'antineutrone. Le antiparticelle hanno le stesse proprietà di massa, ma carica e alcune altre proprietà fisiche opposte rispetto alle rispettive particelle corrispondenti. Quando una particella e la sua antiparticella si incontrano, possono annichilirsi producendo energia sotto forma di fotoni o altre particelle.
Poi esiste una terza prova. In alcune teorie della fisica delle particelle e della fisica quantistica, si possono trovare concetti analoghi a un'”antiforza”, come ad esempio l'antigravità e la repulsione tra particelle con carica uguale.
Quindi esiste una quarta prova. Gli organismi viventi sono per lo più duali. Hanno due gambe, due braccia, due occhi, due polmoni, due reni… due emisferi del cervello, due filamenti del DNA (mai tre!).
Infine una quinta prova. Tutta la vita mentale si basa su concetti, sentimenti ed emozioni che sono antinomici. Tanto che la coscienza stessa si presenta come una funzione dualistica, ossia è lo sdoppiamento dell’identità. L’identità è data da una fusione (non a freddo!) di due persone in una, conseguenza anche del fatto che dobbiamo essere generati dall’accoppiamento di due esseri.
Ma la prova più importante è che il mondo (fisico e mentale, esteriore e interiore – altre antinomie!) è formato dalle molteplici contrapposizioni complementari (diadi), che vanno considerate reali quando almeno uno dei due poli sia esperito concretamente. Per esempio, la coppia soggetto/oggetto ci dice che i soggetti esistono perché esistono gli oggetti e gli oggetti esistono perché esistono i soggetti. E si badi bene: non si tratta solo di nostri concetti, ma di realtà.
Tant’è vero che alcune di queste diadi (per esempio inspirazione/espirazione) non possono essere negate.
Attenzione, quando dico che gli oggetti esistono perché esistono i soggetti, affermo che i gli oggetti sono realmente creati dai soggetti. Cioè, dico che gli oggetti senza i soggetti non esisterebbero proprio, e viceversa. Questo “perché” è un vero rapporto di causa effetto, con la particolarità che si applica ai due poli contemporaneamente. Il soggetto crea l’oggetto, così come l’oggetto crea il soggetto.
Com’è possibile? vi domanderete. Nasce prima l’uovo o la gallina?
La domanda nasce dal fatto che noi siamo abituati a pensare i rapporti di causa/effetto (diade!) come lineari – mentre sono circolari. È la circolarità che crea il mondo.
La prova? Quando la vostra soggettività si eclissa (come quando dormiamo), il mondo degli oggetti sparisce. Varrebbe anche il contrario (senza oggetti sparisce il soggetto), se non fosse impossibile dimostrarlo, dato che un oggetto c’è sempre, anche in una stanza completamente vuota!

 

Nessun commento:

Posta un commento