L’universo ha proprio
l’aspetto di uno che si è fatto da solo: qualcosa fatta bene e qualcosa fatta male,
qualcosa di riuscito e qualcosa di fallito, qualcosa di curato e qualcosa di
fatto alla carlona. Se pensate che un Essere perfetto e onnipotente abbia
creato tutto questo, tra esplosioni, fuochi, fiamme, estinzioni di massa, buchi
neri, una stella che mangia l’altra, galassie che si scontrano e catastrofi
cosmiche, vi dovete ricredere. Un Essere perfetto non avrebbe creato malattie,
metodi di selezione a scapito del più debole, bambini che nascono con terribili
malformazioni, cancri vari che ci corrodono, demenza, invecchiamenti, prove e
tentativi, pentimenti, ripensamenti, sbagli evidenti e ritorni indietro e
infine la morte.
Ha piuttosto l’aspetto di
uno che dice: vediamo se ce la faccio, vediamo se va bene, vediamo come riesce…
ecc. Va avanti come tutti noi, senza sapere se funzionerà e come finirà. Una
specie di apprendista stregone.
E, comunque, questo Dio
perfetto chi l’avrebbe creato? Mi risponderete che si è fatto da solo.
Vedete che alla fine - anzi
all’inizio -, dovete ammettere che c’è qualcuno o qualcosa che si è fatto da
solo? Alla bell’e meglio?
Un lavoro fatto "alla bell'e meglio"
non è un lavoro perfetto, sicuramente. Ma è come dire che si fa quello che si
può.
Qualche volta è un rimedio temporaneo, dovuto
all'emergenza, in attesa di poter trovare una soluzione definitiva.
Perché l’universo non appare perfetto, ma
parecchio imperfetto, incompiuto.
Infatti, se incontrassi Dio in persona, gli
domanderei: “Ma non si poteva fare qualcosa di meglio?”
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