martedì 18 giugno 2024

Lo spazio

 

Ci siamo sempre dentro, ma non sappiamo cosa sia. Singolare condizione dell’uomo!

Einstein diceva che spazio e tempo erano in fondo la stessa cosa. Ma noi abbiamo notato che la coscienza coincide col tempo, poiché si tratta dello stesso dualismo: il tempo, tra passato e presente; e la coscienza, fra soggetto conoscente e soggetto conosciuto. È un dualismo il cui schema si trova dappertutto, perché l’universo è costituito da un’unità che si sdoppia in due, per dare origine al tutto. Se non ci fosse questo sdoppiamento, niente potrebbe divenire e non ci sarebbe nemmeno il tempo.

Infatti, se il tempo è anche spazio, lo sdoppiamento spaziale d’origine (la fluttuazione) mette al mondo il tempo.

Quando l’unità indifferenziata si differenzia (cioè, diventa due), si ha un’apertura, uno spazio, che è sia tempo sia coscienza. Dunque, spazio-tempo e coscienza finiscono per essere la stessa cosa.

Lo spazio è l'entità indefinita e non limitata che contiene tutte le cose materiali. Queste, avendo un'estensione, ne occupano una parte ed assumono nello spazio una posizione, la quale viene definita in maniera quantitativa secondo i principi della geometria, e qualitativa, in base a relazioni di vicinanza (lontananza) e di grandezza (piccolezza).
Un sistema di coordinate cartesiane tridimensionale e destroverso viene utilizzato per indicare posizioni nello spazio.
Lo spazio fisico reale si ritiene sia tridimensionale, anche se nella fisica moderna tale spazio tridimensionale è considerato come parte di un continuo a quattro dimensioni detto spazio-tempo, che comprende anche il tempo. Il concetto di spazio è considerato di fondamentale importanza per la comprensione dell'universo fisico. Tuttavia, c'è un disaccordo continuo tra i filosofi in merito al fatto se sia esso stesso un'entità, una relazione tra entità, o parte di un quadro concettuale.

In realtà, si tratta sempre di interazioni che seguono lo stesso schema: l’apertura-sdoppiamento che, come le valve di una conchiglia che si schiude, pone in essere il mondo come lo conosciamo. E non possiamo conoscerlo in maniera diversa, perché la coscienza-conoscenza è essa stessa questa interazione diadica.

La concezione del tempo e dello spazio varia a seconda del contesto in cui vengono considerate. Tradizionalmente, il tempo viene considerato diviso in tre dimensioni (passato, presente e futuro), proprio come lo spazio che è comunemente descritto con tre dimensioni  (lunghezza, larghezza e altezza).

 

La teoria della relatività ha però dimostrato che spazio e tempo sono strettamente legati, formando uno spazio-tempo quadridimensionale. Questo significa che il tempo e lo spazio non sono esattamente la stessa cosa, ma sono interconnessi in un'unica entità chiamata spazio-tempo.

 

In breve, mentre il tempo può essere considerato con due direzioni principali (passato e futuro), la realtà fisica sembra funzionare in uno spazio-tempo quadridimensionale (il doppio di due).

Poiché, però, per conoscere dobbiamo porci come soggetto rispetto ad un oggetto, ciò che conosciamo è già artefatto. Non esiste nessuno che possa avere uno sguardo obiettivo… essendo il soggetto che conosce. La coscienza-conoscenza conosce sempre qualcosa di soggettivo e nulla può dire della realtà in sé. Anche perché è ciò che costituisce la realtà.

Questo significa che spazio, tempo e coscienza sono strettamente collegati e nessuno può fare a meno dell’altro. Se non ci fosse l’uno dei tre, non ci sarebbe niente.

Tutto ciò che conosciamo, proprio perché lo conosciamo, è interconnesso secondo uno schema duale (2,4,8,16,32,64….).

Come dice il Tao Te Ching, iIl non-essere dà origine all’unità. L’unità dà origine allo yin e allo yang. Lo yin e lo yang danno origine al cielo, alla terra e agli esseri. Il cielo, la terra e gli esseri danno origine a tutto ciò che esiste. Quindi ogni cosa esistente porta in sé lo yin e lo yang, e raggiunge l’armonia mescolando questi due soffi vitali.”

 

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