sabato 22 giugno 2024

La correlazione come senso

 La correlazione come senso

Tutti noi possediamo oggetti cui attribuiamo, consciamente o inconsciamente, un valore di protezione (apotropaici). Un corno, un sasso, una moneta, un ferro di cavallo, il ritratto di un santo, amuleti vari, pietre, una statuetta sacra, una copertina, ricordi di persone morte, croci, svastiche, aglio, sali, maschere, mantra, formule magiche, cristalli… Proprio dei cristalli si dice che abbiano certe proprietà: portano fortuna, calma, benessere, equilibrio, fanno bene a certe malattie, danno energia, ecc. Ma un portafortuna può essere un qualunque oggetto.

Come mai esiste questa credenza? È come se dall’oggetto uscissero influssi positivi, come se fossero onde benefiche. Naturalmente siamo noi che attribuiamo questo potere all’oggetto, perché è stato collegato a un evento o a qualcosa di positivo o creduto tale. Perché per esempio i cornetti rossi? Perché rappresentano l’organo maschile della fertilità.

Ma esistono oggetti che hanno un influsso su di noi? Cito il caso di una scultura astratta, di origine africana, che non finisce di stupirmi. È talmente contorta in un movimento elicoidale che sembra influenzare lo spazio attorno.

È la scultura che mi dà questa sensazione o sono io che gliela attribuisco. Un po’ l’uno e un po’ l’altro. Sono io che le attribuisco un senso, ma se avesse un’altra forma non mi direbbe nulla?

Altro esempio, certi bonsai contorti sono capaci  di evocare alcune sensazioni di stupore o meraviglia. Però sono allevati ad arte dagli uomini. Se invece prendiamo un suiseki (pietre naturali messe su un piedistallo) sono capaci di evocare una sensazione (di bellezza, di natura, di benessere, di gioia, di infinità, di asprezza, di stranezza..) senza essere artefatti. Lo stesso dicasi di certi paesaggi o oggetti naturali (una montagna, un tramonto, un cielo nuvoloso, il cielo stellato, un fiume, una forra, una foresta, un viottolo di campagna, un mare infuriato, un albero che ha una certa forma, un vulcano, un deserto…) che suscitano in noi certe sensazioni. Sono le opere d’arte della natura, che non sono fatte dall’uomo o per l’uomo. Ma esistono. E noi le contempliamo per rinnovare certe sensazioni.

In questi casi gli oggetti sembrano comunicare qualcosa, creano un’interazione con noi.

Ma attraverso che cosa?

La loro forma. Ma anche la loro funzione!

Naturalmente siamo sempre noi che attribuiamo loro un senso. In sé non ce l’hanno. Ma certi fiori, che a noi sembrano belli, in realtà hanno un senso in sé: sono stati studiati dalle piante per attrarre gli insetti impollinatori. Però questi sono organi di esseri viventi, non oggetti.

Gli oggetti sembrano non avere un senso, in sé. Ma, siccome ogni cosa nasce in relazione alle altre, in un certo senso hanno un senso! Quello di interagire. E quindi hanno una funzione. Anche la pietra nasce da un’interazione fra le altre cose e interagisce con le altre cose. Non è lì proprio per caso. Per esempio, potrebbe essere stata eruttata da un vulcano, essersi solidificata, staccata dalla montagna in seguito alle intemperie ed essere stata levigata dallo scorrere del fiume o delle onde del mare. O potrebbe essere stata in fondo al mare, salita in alto e diventata parte di una montagna, e poi ridiscesa in un ciclo infinito.

Tutte le cose hanno in realtà un senso. E noi lo sentiamo. Magari non sappiamo spiegarlo razionalmente, con parole e concetti, come un concerto musicale, però capiamo che c’è. L’idea del concerto musicale è quella giusta, perché tutte le cose agiscono in concerto. Solo le cose sole e staccate da tutto non hanno senso. Ma, appunto, non esistono.

L’origine è comune, l’evoluzione è comune, tutto ha un senso.

Il senso nasce dal fatto che noi, come esseri pensanti, siamo nati insieme alle pietre, dalle pietre, con le pietre, con i minerali. A un certo punto, la vita senziente è nata dalla materia (che quindi già la conteneva: non è il soffio di un Dio), si è distinta da quella minerale (con un movimento oscillatorio), ma le è rimasto il collegamento, dato che abbiamo i minerali nel corpo.

La vita sulla Terra, secondo la spiegazione scientifica dell'evoluzione,  è emersa da reazioni chimiche complesse che si sono verificate nei primordiali oceani, dove sostanze organiche semplici si sono combinate per creare le prime forme di vita (perché la contenevano). In questo contesto, i minerali e altri composti inorganici hanno avuto un ruolo significativo come catalizzatori per tali reazioni chimiche.

I minerali sono essenziali per la vita umana, in quanto svolgono importanti funzioni nel nostro corpo. I minerali sono coinvolti in numerosi processi fisiologici, come la formazione delle ossa, il mantenimento dell'equilibrio idrico, la trasmissione degli impulsi nervosi e la regolazione delle funzioni cellulari. Alcuni esempi di minerali essenziali includono calcio, ferro, zinco, potassio e magnesio. È questi ci vengono dal cibo.

Per la nascita della vita, ci vogliono i minerali, l’acqua, i carboidrati, le proteine, i grassi, le vitamine, l’ossigeno, la giusta temperatura, l’energia che viene dagli alimenti, dalle piante, dagli animali e quindi dal Sole.

Ma tutte queste cose sono e restano correlate e dunque hanno un senso e una funzione. Sono tutte rivolte a un fine: la vita. Dunque anche un sasso ha una funzione e un senso. E, in certi casi, noi lo sentiamo.

Il senso è dato dall’interrelazione. È come se fossimo tutti imparentati, a diversi livelli. E noi ritroviamo questo senso, che perciò esiste non come il senso di quell’oggetto o di noi stessi, ma come legame comune.

La coscienza umana, infatti, è questo senso stesso, e conserva questo legame originario: è nata dalla scissione dell'unità in due. Per questo le cose hanno un senso. Non è qualcosa che è stato aggiunto dopo. Tutto è cosciente fin dall'inizio, tutto ha un senso, tutto ha una funzione.

Il senso è il legame, ed è sprigionato da ogni cosa; non è una prerogativa umana, ma cosmica.

Semmai la distinzione da fare è tra oggetti naturali e oggetti creati dall’uomo. Gli oggetti creati dall’uomo aggiungono un secondo senso, ma, se vi rapportate con un oggetto naturale, non artefatto da mano umana, il senso è rintracciabile.

 


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