giovedì 20 giugno 2024

La riforma delle autonomie

 

Non si mai vista una riforma costituzionale più sgangherata di questa, concepita da quel Calderoli leghista che da dentista s’improvvisa costituzionalista ed è già stato autore di una precedente “porcata” costituzionale. In teoria, la riforma dovrebbe garantire maggiore autonomia alle regioni che giungerebbero ad essere piccoli e impotenti stati, che isserebbero le loro bandiere, stabilirebbero il loro inno , adotterebbero il loro dialetto e farebbero il cavolo che vogliono in campi decisivi come sanità, istruzione, università, ricerca, lavoro, previdenza, giustizia di pace, beni culturali, paesaggio, ambiente, governo del territorio, infrastrutture, protezione civile, demanio idrico e marittimo, commercio con l’estero, cooperative, energia, sostegno alle imprese, comunicazione digitale, enti locali, rapporti con l’Unione europea  Manca qualcosa per essere uno Stato? Forse dichiarare guerra alle altre regioni, come nel nostro passato storico. Non più l’Italia unita dei nostri padri fondatori, ma l’Italia fatta a pezzi. Il che è assurdo visto che la riforma è stata voluta da un partito, Fratelli d’Italia, che dovrebbe essere nazionalista.

Ma questo è il prezzo da pagare alla Lega, da sempre secessionista, per aver l’appoggio per l’altra riforma: quella del premierato, che preme alla Meloni per avere tutto il potere possibile, anche quello di Presidente della Repubblica che può sciogliere oggi le camere. Una riforma che trasformerebbe la Meloni in un Orban italico.

Si dice che servirebbe a rendere più stabile i governi, ma già la Meloni con la maggioranza che ha può fare quello che vuole. La stabilità è morte. Solo il cambiamento è vita. Si dice che la riforma permetterebbe agli elettori di scegliere direttamente il capo del governo, ma poi dovrebbero ubbidire a questo capo per cinque anni, senza più essere interpellati. E nessuno li difenderebbe dagli abusi di questo leader. Come succede in Ungheria o in Russia. Vi piace?

Oltretutto, si riforma l’autonomia senza precisare nulla di come si garantirebbero alla regioni povere i livelli minimi di assistenza. E se non li raggiungono già adesso, come potrebbero raggiungerli quando fossero abbandonate a se stesse, senza denaro? E il denaro chi ce lo mette? Noi cittadini?

Nell’arroganza e nell’ignoranza profonde di questi governanti, si procede a far riforme costituzionali seguendo una linea ideologica, senza nessun vantaggio per i cittadini.

I cittadini sono alle prese con problemi di povertà, di prezzi che salgono, di bollette esorbitanti, di giustizia che non funziona, di sanità che diventa a pagamento (per chi ha i soldi, e per gli altri chi se ne frega!), di scuole che mancano o crollano, di stipendi bassi, di povertà crescente, di emigrazione incontrollata, e questi governanti pensano a riforme costituzionali che renderebbero l’Italia un paese ancora più ingiusto e caotico. Invece di pensare a risolvere problemi concreti (che non sanno come risolvere), si getta fumo negli occhi per confondere le menti.

Credo che saremo citati nei libri di storia come l’unico paese al mondo che viene distrutto da sedicenti patrioti. Una furia autodistruttiva, per dar potere a una borgatara che si crede un capo di Stato.

Credo che saremo citati nei libri di storia come l’unico paese al mondo che viene distrutto da sedicenti patrioti. Una furia autodistruttiva, per dar potere a una borgatara che si crede un capo di Stato.

E gli italiani? Si esaltano per la nazionale senza accorgersi che qualcuno gli porta via la nazione!

 

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