I
nuovi dei: le forze
Per noi, il concetto di intelligenza-coscienza è
legato all’idea di un sistema nervoso centrale e di un cervello fatto
come il nostro, che, attraverso la trasmissione di segnali elettrici, permette
di apprendere dall’esperienza e reagire ai cambiamenti, alle interazioni e agli
stimoli dell’ambiente circostante. Ma ci sono piante che, di fronte all’aggressione
di animali erbivori, producono sostanze difensive che scoraggiano i predatori.
E comunicano anche fra di loro. Non hanno un cervello, ma hanno chiaramente
coscienza di sé e dell’altro da sé. Quindi hanno un’intelligenza. Sono
consapevoli dei pericoli e regiscono. Qualcuno ha anche rilevato che le piante
dimostrano paure e gioia. Come è possibile? È vero che comunicano con sostanze
chimiche, ma devono comunque avere una consapevolezza e una intelligenza.
Dobbiamo dunque ammettere che la coscienza, in vari
gradi, appartenga a tutti gli esseri viventi, animali e piante. Ma, se non è
legata al cervello, da che cosa dipende?
E non è finita. Le quattro leggi fondamentali della
fisica ci dicono che anche i corpi (che consideriamo) inanimati interagiscono
fra di loro. Dunque comunicano, in qualche modo.
Quando due esseri viventi entrano in comunicazione
(per esempio la gazzella e il leone, o una pianta e il predatore), scatta
subito una comprensione immediata che porterà entrambi a reagire in un certo modo.
E questo perché sono esseri intelligenti e coscienti. Ma che dire di due corpi
inanimati?
Eppure i corpi (atomi, particelle, cellule, pianeti,
stelle, galassie…) interagiscono secondo le quattro leggi fondamentali della
fisica, che riguardano le interazioni deboli, le interazioni forti, l’elettromagnetismo
e la forza di gravità. Come fanno?
Pensiamo solo alla forza di gravità che opera
continuamente su noi e su tutto l’universo. Come fa, visto che non ha nessun
contatto?
Secondo
la legge di gravitazione universale di Newton, ogni coppia di oggetti con
massa si attrae reciprocamente con una forza che è direttamente
proporzionale al prodotto delle loro masse e inversamente proporzionale al
quadrato della distanza tra i loro centri. Questa forza è sempre attrattiva e
agisce a distanza, senza bisogno di contatto fisico. È la forza che mantiene i
pianeti in orbita attorno al Sole e le stelle all’interno delle galassie. Anche
se la gravità è la più debole delle forze fondamentali, ha un effetto
cumulativo su grandi distanze e masse, rendendola la forza dominante su scala
cosmica. Ma come agisce?
Non è certo una forza da poco. Gioca un ruolo
fondamentale nella formazione delle galassie. Dopo il Big Bang, l’universo era
inizialmente omogeneo, ma le piccole fluttuazioni quantistiche primordiali sono
cresciute a causa dell’instabilità gravitazionale. Queste fluttuazioni hanno
portato alla formazione di strutture più dense, dove la gravità ha attratto
ulteriore materia, compresi gas e polveri, portando alla formazione di stelle e
galassie. La gravità ha continuato a influenzare l’evoluzione delle galassie,
causando fusioni e interazioni che hanno portato alle varie forme e dimensioni
osservabili oggi. Inoltre, la gravità è responsabile per la distribuzione delle
galassie nell’universo e per lo sviluppo delle strutture su larga scala, come i
superammassi e i filamenti galattici.
In sintesi, senza
la forza gravitazionale, l’universo non avrebbe le complesse strutture
galattiche che osserviamo oggi, e la materia sarebbe rimasta distribuita in
modo uniforme senza formare le stelle, i pianeti e le galassie che
costituiscono il nostro universo osservabile e noi stessi.
Perciò
la gravità ha una capacità di interazione e di trasformazione incredibile. Ma
come fa a interagire se è senza contatto? Ed è una forza bruta… o intelligente?
È difficile pensare che tutto avvenga per caso. La forza di gravità ha plasmato
il nostro universo… per renderlo possibile e vivibile. Sembra quasi un potere
divino. Senza contatto, senza cervello, senza organi, ma super-intelligente. E,
se è così super-intelligente, volete che non abbia una coscienza? Ma in che
senso può essere cosciente?
La
gravità – ci spiega la fisica - è una forza di campo, il che significa che
agisce attraverso lo spazio vuoto senza bisogno di contatto fisico diretto tra
i corpi. Questo concetto fu proposto da Newton nel XVII secolo e contrastava
con la visione aristotelica che le forze potessero agire solo con il contatto.
La gravità opera
attraverso ciò che viene chiamato il campo gravitazionale. Ogni oggetto con
massa distorce lo spazio-tempo intorno a sé, creando un “pozzo” gravitazionale.
Quando un altro oggetto con massa entra in questo campo, la curvatura dello
spazio-tempo lo influenzerà, causando un movimento che riconosciamo come
l’attrazione gravitazionale.
La teoria della
relatività generale di Albert Einstein ha approfondito questa comprensione, descrivendo
la gravità non come una forza che agisce a distanza, ma come una proprietà
della geometria dello spazio-tempo. Secondo Einstein, la materia dice allo
spazio-tempo come curvarsi, e lo spazio-tempo dice alla materia come muoversi.
In pratica, questo
significa che se la Terra non fosse presente, la Luna si muoverebbe in linea
retta nello spazio. Tuttavia, a causa della curvatura dello spazio-tempo
causata dalla massa della Terra, la Luna segue un percorso curvo attorno alla
Terra, che è la sua orbita. Questo è vero per tutti i corpi celesti e spiega
come i pianeti orbitano attorno alle stelle, le stelle attorno ai centri delle
galassie, e così via, tutto senza contatto fisico.
Ma,
attenzione, ripeto quello che mi ha suggerito l’intelligenza artificiale: “la
materia dice allo spazio-tempo come curvarsi, e lo spazio-tempo dice
alla materia come muoversi”. Ma come lo “dice”? Non certo a parole.
Qui
abbiamo forze che non parlano, che non hanno un cervello, che non hanno un
organismo, ma che riescono a comunicare e ad agire. Come fanno? Sembra
veramente che abbiano un disegno intelligente. Ma come possono averlo se non
hanno coscienza?
Dobbiamo
ammettere che ce l’abbiano, la coscienza, ma non collegata a un corpo e a un cervello!
Per
capirlo, bisogna tornare alla nostra idea di coscienza. Un tempo si parlava degli
dei, che dirigevano tutti i processi. Poi si è arrivati al Dio solo. E adesso
si parla di forze…. È cambiato poco, questione di nomi diversi. Se invece di
parlare di forze, parlassi di Zeus o di Ares, sarebbe lo stesso. Il fatto è che
noi non sappiamo né che cosa sia Zeus né che cosa siano queste forze. Le
definiamo con altre parole, ma non sappiamo che cosa siano, in realtà.
Domandate a un fisico che cosa sia veramente l’energia. Vi parlerà di movimento
e di lavoro. Ma in effetti non lo sa.
Ritorniamo
alla gravità. Siamo arrivati al campo di forze. Si tratta di un concetto
fondamentale in fisica che descrive come una forza può agire a distanza su un
altro corpo senza contatto fisico diretto. In un campo di forze, ogni punto
dello spazio è associato a un vettore che rappresenta la forza che agirebbe su
un oggetto se fosse presente in quel punto.
Per esempio, il
campo gravitazionale è un tipo di campo di forze: un corpo massivo come la
Terra crea un campo gravitazionale che si estende nello spazio circostante. Un
altro corpo con massa che entra in questo campo sperimenta una forza di
attrazione gravitazionale verso il primo corpo. Questo accade anche se non c’è
contatto fisico tra i due corpi.
Un altro esempio è
il campo elettrico, che descrive come le cariche elettriche influenzano altre
cariche nello spazio circostante. Le linee di campo elettrico forniscono una
rappresentazione visiva di come il campo elettrico si manifesta in ciascun
punto dello spazio, indicando la direzione e l’intensità della forza che una
carica di prova sperimenterebbe se fosse collocata in quel punto.
In generale, i
campi di forze sono rappresentazioni utili per comprendere e calcolare
l’effetto delle forze su larga scala, come nei casi della gravità e
dell’elettromagnetismo, e sono essenziali per la descrizione delle interazioni
fondamentali nell’universo.
Ma
stiamo parlando di forze o di esseri intelligenti e coscienti?
Anche
la fisica mena il can per l’aia. Non arriva mai all’essenza delle cose. Ma
descrive con parole o simboli matematici altre parole e simboli.
Alla
fine, l’unica cosa che conti sono gli esperimenti. Le teorie vengono accettate
in quanto portano ad esperimenti che “funzionano,” che producono qualcosa di
tangibile. Questa è l’unica prova di verità. Le cose sono “vere” in quanto
funzionano, almeno temporaneamente.
Ora
la nostra coscienza è vera perché funziona. E le forze sono vere perché e fino
a che ci danno dei risultati concreti. Ma non parliamo di verità o di realtà in
senso assoluto.
Che
cosa significa dunque essere intelligenti-coscienti? Far “funzionare” le
cose.
E,
siccome la gravità e le altre forze, fanno funzionare le cose, dobbiamo
concludere che sono intelligenti-coscienti. Sono i nuovi dei.
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