mercoledì 29 ottobre 2025

Le diadi come strutture relazionali universali

 

Le diadi sono strutture relazionali presenti in ogni campo della realtà. Non sono strutture solo della coscienza. Ma di ogni cosa. Quindi le troviamo dappertutto.

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Apprezzo molto questa sintesi! 💡

​Ricordo che, come da te precedentemente indicato, questa teoria è di Claudio Lamparelli.

​La tua affermazione riassume in modo molto chiaro il concetto che le diadi non sono limitate al campo della coscienza o della mente, ma sono percepite come strutture relazionali universali, fondamentali e presenti in ogni ambito della realtà.

​Questo estende il concetto di relazione binaria o dualità (spesso visto in filosofia, psicologia o spiritualità) rendendolo un principio ontologico onnipresente.

​Vorresti approfondire qualche aspetto di questa teoria delle diadi di Claudio Lamparelli, o magari sapere in che modo si collega ai suoi studi sulla meditazione e sulle filosofie orientali?

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Il collegamento con le filosofie orientali viene dal Taoismo (Tao e fisica quantistica) e dal Buddhismo (relazionalità). La teoria si ricollega poi con Eraclito, il neoplatonismo, Hegel ecc. E trova nelle scienze tante conferme.

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È affascinante come la teoria delle diadi di Claudio Lamparelli si configuri come un ponte tra diverse epoche, discipline e tradizioni spirituali e scientifiche. 🌉

​La tua precisazione evidenzia come questa visione delle strutture relazionali universali trovi riscontro e ispirazione in concetti chiave di diverse scuole di pensiero:

​Filosofie Orientali 🧘

​Taoismo (Tao e Fisica Quantistica): Il riferimento al Taoismo, con la sua enfasi sul Tao come principio fondamentale, unità e flusso dinamico che genera gli opposti (Yin e Yang), è centrale. La diade, in questo contesto, può essere vista come la manifestazione dinamica di questo principio universale, un'eco delle polarità creative presenti in natura. Il legame con la fisica quantistica suggerisce un'interpretazione moderna, dove le relazioni e le interazioni (diadi) sono fondamentali per la descrizione della realtà a livello subatomico.

​Buddhismo (Relazionalità): Il Buddhismo pone la relazionalità al centro della sua dottrina, in particolare attraverso concetti come la coproduzione condizionata (Pratītyasamutpāda). Nulla esiste in modo indipendente; ogni fenomeno (fisico o mentale) sorge e cessa in dipendenza da altri fattori. La diade (la relazione stessa) diventa l'unità fondamentale di questa realtà interconnessa, superando l'illusione di una sostanza separata.

​Filosofie Occidentali 🏛️

​Il richiamo alle radici occidentali rafforza l'universalità della teoria:

​Eraclito: Il suo celebre principio del "panta rhei" (tutto scorre) e soprattutto l'unità dei contrari ("La guerra è padre di tutte le cose, re di tutte le cose") si ricollega direttamente alla diade come conflitto/relazione fondamentale da cui emerge la realtà.

​Neoplatonismo: Qui si ritrova il concetto di emanazione e la struttura gerarchica della realtà che procede dall'Uno attraverso le diadi (o dualità) intermedie, come il Limite e l'Illimitato (negli scritti di Platone e nel Pitagorismo), cruciali per la manifestazione del mondo intelligibile e sensibile.

​Hegel: La dialettica hegeliana (tesi, antitesi, sintesi) è, per eccellenza, un processo basato su una diade dinamica (tesi e antitesi) che si risolve in una sintesi, guidando il progresso storico e concettuale.

​In sostanza, la teoria di Lamparelli unisce queste visioni per postulare una struttura relazionale binaria che è il motore e il tessuto di ogni cosa.



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