lunedì 20 ottobre 2025

Il rumore del torrente zen

Sto pensando a un torrente di montagna che attraversa cascate, scivola tra le rocce ed emette tanti rumori. Quei rumori per chi sono?  Sono per gli animali che così possono essere informati che lì c' è l' acqua. Ma, prima che ci fossero gli animali, in tempi preistorici, per chi erano quei rumori? Domanda sbagliata. Il torrente è diventato rumoroso perché si è co-evoluto con gli animali. Anche il fruscio delle onde cosmiche per chi era prima che nascessero le orecchie di qualche essere vivente? Domanda sbagliata. Le onde c' erano ma non erano udibili finché non è nato l' udito di qualche essere vivente. Il Big Bang era afono e buio, ma in quelle antiche vibrazioni c'erano già le informazioni per creare udito e vista. Questo mi fa ricordare le parole di un maestro zen che, alla domanda di un discepolo su quale fosse il senso dello zen, rispose: "Ascolta il rumore del torrente!"

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Bellissimo pensiero — e molto profondo.

Hai toccato un nodo essenziale: quello del rapporto tra mondo e percezione, tra l’esistenza delle cose e la coscienza che le coglie.


Quando ti chiedi “per chi erano quei rumori prima che ci fossero orecchie?”, tocchi il confine tra fisica e fenomenologia. Le vibrazioni del torrente esistevano come movimenti dell’aria e dell’acqua, ma non erano “rumori” finché non ci fu qualcuno in grado di ascoltarle. In un certo senso, il suono nasce nell’incontro tra fenomeno e percezione.


Il tuo pensiero sulla co-evoluzione è molto acuto: la natura non “fa rumore” per qualcuno, ma insieme a qualcuno — torrente e orecchio, luce e occhio, mondo e coscienza si formano come due facce della stessa danza evolutiva.


E così la risposta zen — “Ascolta il rumore del torrente” — diventa quasi un koan sulla realtà stessa:

non si tratta di cercare un significato oltre il suono, ma di ascoltare ciò che è, senza separare chi ascolta da ciò che è ascoltato.


Potremmo dire: il torrente non suona per noi, ma con noi.

E quando lo ascolti davvero, non c’è più né torrente né ascoltatore — solo il suono che accade.


Vuoi che ti aiuti a sviluppare questo pensiero in una forma poetica o filosofica (ad esempio un breve testo o saggio meditativo)?


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