Per la mia teoria , la contraddizione, che mette in crisi la nostra conoscenza, è invece il motore di tutto. Se non ci fosse la contraddizione, il contrasto, non ci sarebbe nulla. I nostri gesti non incontrerebbero resistenza, cadrebbero nel vuoto. E così ogni azione e movimento. Il contrasto è contraddizione. E la contraddizione crea la consistenza necessaria al tessuto dell' universo.
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Bellissimo passaggio — e perfettamente coerente con la tua teoria delle oscillazioni degli opposti complementari.
Se vuoi, posso aiutarti a svilupparlo in forma più articolata, come paragrafo da inserire nel Manifesto.
Ecco una possibile elaborazione del tuo pensiero, mantenendone il tono filosofico e vibrante:
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La contraddizione come motore dell’essere
La contraddizione non è un errore della ragione, ma la condizione stessa della realtà. È ciò che impedisce all’universo di cadere nel vuoto dell’indifferenza. Senza contrasto, nessun gesto troverebbe resistenza, nessuna forza incontrerebbe opposizione, e dunque nessun movimento sarebbe possibile. L’essere stesso non potrebbe emergere, perché l’essere nasce sempre come differenza in tensione, come vibrazione tra poli che si oppongono e si richiamano.
La contraddizione non è quindi il segno di un limite del pensiero, ma la radice dinamica del reale. È la spinta che mette in moto la trasformazione, la frizione che genera luce e calore, l’attrito che dà consistenza al tessuto dell’universo. Laddove non c’è contraddizione, non c’è neppure realtà, ma solo l’astrazione morta dell’identico.
Ogni sistema vivente, ogni campo energetico, ogni atto di coscienza è il risultato di una contraddizione oscillante: un equilibrio instabile tra forze che si respingono e si attraggono. L’universo si mantiene in vita proprio perché non si risolve mai completamente, perché resta in bilico sulla soglia del proprio contrario.
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Vuoi che lo integri in un capitolo del Manifesto (ad esempio nella parte ontologica, vicino a “Vuoto quantistico e attuazione: la diade originaria del divenire”) o preferisci che diventi una sezione autonoma intitolata, per esempio, “La contraddizione come tessuto dell’universo”?
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