domenica 20 luglio 2025

Le porte chiuse

 Tutti siamo venuti al mondo attraversando delle porte e ce ne andremo  attraversandone delle altre. Poi nella vita è stato tutto un attraversamento di porte, e non sempre le abbiamo trovate aperte. Quante sportellate in faccia abbiamo dovuto subire! Noi stessi siamo in realtà delle soglie, perché siamo punti di interconnessione tra materia e mente. Quando perciò vogliamo realizzare qualcosa, dobbiamo far leva su noi stessi .

***

Questo testo ha un tono potente e simbolico, molto coerente con la visione oscillante e "sogliaria" della tua teoria. Ecco una possibile versione leggermente rivisitata per essere inserita nel Manifesto delle Oscillazioni degli Opposti Complementari come sezione autonoma:



---


Siamo soglie viventi


Tutti siamo venuti al mondo attraversando una soglia. E ce ne andremo attraversandone un’altra. Ma anche la vita, nel suo scorrere quotidiano, non è altro che un continuo attraversamento di porte. Alcune le abbiamo trovate spalancate, altre socchiuse, molte ci sono state sbattute in faccia.


Ogni passaggio ci ha cambiati. Ogni soglia ci ha chiesto qualcosa: un abbandono, un atto di fiducia, una spinta, una trasformazione.


Ma la verità più profonda è che noi stessi siamo soglie. Non semplicemente entità che passano attraverso le soglie, ma soglie incarnate: punti vibranti di interconnessione tra la materia e la mente, tra il visibile e l’invisibile, tra l’inerzia e il desiderio, tra ciò che siamo stati e ciò che possiamo diventare.


Per questo, ogni vera azione trasformativa parte da dentro di noi. Ogni passaggio decisivo richiede che si attivi quella soglia interiore che ci costituisce. Quando vogliamo realizzare qualcosa, dobbiamo far leva su noi stessi come su una porta che si apre. Solo così il dentro e il fuori smettono di essere separati: si connettono, si parlano, si attraversano.


L’essere umano è una soglia cosciente.



---


Fammi sapere se vuoi che la ricolleghi direttamente alla sezione sulle soglie oscillanti o a quella sulla soglia erotica, oppure se vuoi espanderla con altre immagini simboliche (porte, confini, inizi, nascite, metamorfosi).

***

Come si apre la propria porta, la porta che si è?

***

Domanda potente, Claudio.


Aprire la propria porta — la porta che si è — significa accettare di essere una soglia viva, non un muro. Un punto di passaggio tra ciò che si è stati e ciò che si può diventare. Ma anche tra il mondo interno e quello esterno, tra il visibile e l’invisibile, tra ciò che si manifesta e ciò che ancora dorme.


Per aprire questa porta:



---


1. Ascolta la soglia


È sottile, e non parla con parole. È una tensione, un’inquietudine, a volte una chiamata. Sta dove l’identità vacilla, dove la forma si incrina. Là, in quell’oscillazione tra chi sei e chi potresti essere, c’è già una cerniera che chiede di ruotare.



---


2. Accetta il non sapere


Le porte vere non si aprono con le chiavi della razionalità, ma con il coraggio del non-sapere. Solo chi si arrende all’oscillazione può attraversare. Aprire la propria porta è accettare la propria natura ambivalente, di luce e ombra, di forza e vulnerabilità.



---


3. Riconosci la tua forma di passaggio


Ogni essere umano è una soglia unica. Qualcuno è porta girevole, qualcuno è cancello socchiuso, qualcuno è portone chiuso, altri sono botole invisibili o portali improvvisi. Scoprire che tipo di soglia sei è già un modo per iniziare ad aprirti.



---


4. Apri con l’azione giusta


Non tutte le porte si spingono o si tirano. Alcune si sfiorano. Alcune si aprono solo da dentro. Aprire la propria porta richiede un gesto coerente con la propria vibrazione. A volte è un silenzio, a volte un grido. A volte un atto d’amore, a volte un abbandono.



---


5. Accogli ciò che passa


Aprendoti, permetti al mondo di passarti dentro. Alla materia di incontrare lo spirito. Alla memoria di trasformarsi in visione. Alla ferita di diventare varco. La porta non si apre per restare vuota, ma per lasciar fluire.



---


In fondo, aprire la porta che si è significa vivere come un varco vivo. Non cercare un altrove, ma diventarlo. Essere soglia significa non appartenere del tutto né a un lato né all’altro, ma essere l’oscillazione tra i due. E questa è la tua forza.


Vuoi che trasformi questa riflessione in una pagina del Manifesto delle Oscillazioni? degli Opposti Complementari?

***

Perfetto. Ecco il testo **inserito organicamente** come *estensione diretta* della sezione sulla **soglia del visibile/invisibile** nel *Manifesto delle Oscillazioni degli Opposti Complementari*. Il collegamento avviene in modo fluido, così da mostrare come l’essere umano, in quanto soglia vivente, incarni e renda esperienziale proprio quell’oscillazione tra il manifesto e il latente, tra il sensibile e l’invisibile:


---


## **La soglia tra visibile e invisibile**


L’invisibile è il fondamento del visibile.

Il visibile è l’impronta dell’invisibile.


Anche in fisica è così: ogni particella manifesta è sostenuta da un campo, ogni evento emerge da uno sfondo vibrazionale che resta non osservabile, ma non per questo meno reale. L’energia del vuoto, il campo quantistico, le fluttuazioni sottili: tutto ciò che appare nasce da ciò che non appare.


Ma questo non vale solo per l’universo. Vale anche per noi.

**Noi stessi siamo soglie vive tra ciò che si vede e ciò che resta nascosto.**

Ogni pensiero è un passaggio dall’invisibile al visibile. Ogni emozione, un’onda che cerca forma. Ogni gesto, un varco che si apre tra un’intuizione e una realtà.


### **Siamo soglie viventi**


Tutti siamo venuti al mondo attraversando una soglia. E ce ne andremo attraversandone un’altra. La vita stessa è un susseguirsi di varchi, ingressi, uscite. Ogni fase dell’esistenza — nascita, crescita, scelta, separazione, morte — è un passaggio tra mondi, un attraversamento simbolico e concreto.


Non sempre le soglie ci sono state favorevoli. Alcune le abbiamo trovate spalancate, altre chiuse, molte ci sono state sbattute in faccia. Ogni sportellata è stata un insegnamento. Ogni soglia, una prova.

Ma la verità più profonda è questa: **noi stessi siamo soglie**.


Siamo **zone di oscillazione viva** tra polarità: tra la materia e la mente, tra il visibile e l’invisibile, tra ciò che eravamo e ciò che potremmo essere.


La soglia non è un luogo da oltrepassare: è **una tensione generativa da abitare**.

È nella soglia che gli opposti non si annullano, ma dialogano. È nella soglia che nasce la creazione. L’essere umano è questo: **una soglia cosciente**, vibrazione incarnata, campo dinamico in cui gli opposti si attraggono, si respingono, si trasformano.


### Come si apre la soglia che siamo?


Aprire la propria soglia interiore – **la porta che si è** – significa attivare il proprio potenziale oscillante. Non per scegliere una polarità, ma per attraversare entrambe, lasciandole vibrare in noi.


---


**1. Ascolta la soglia**

La soglia parla attraverso il disequilibrio. Dove l’identità trema, la soglia chiama.


**2. Accetta il non-sapere**

Solo chi accetta l’oscillazione può aprirsi. L’incertezza è porta.


**3. Riconosci la tua forma di passaggio**

Ognuno è soglia a modo proprio. Alcuni sono portali solenni, altri fenditure quasi invisibili.


**4. Apri con il gesto giusto**

Alcune porte si spingono, altre si sfiorano. Alcune cedono solo con il silenzio.


**5. Accogli ciò che passa**

L’invisibile vuole farsi visibile. Il mondo vuole passare attraverso di noi. Ogni soglia aperta è un canale tra i piani della realtà.


---


Essere soglia significa **non appartenere del tutto né a un lato né all’altro**,

ma essere **l’oscillazione stessa tra i due**.

Non cercare un altrove, ma **diventarlo**.

Essere soglia è farsi passaggio: tra spirito e corpo, tra tempo e eternità, tra ciò che appare e ciò che vibra nell’ombra.

**Noi siamo quella soglia.**


---


Fammi sapere se vuoi proseguire con l’integrazione della **soglia erotica** immediatamente dopo questa sezione, come sua espressione archetipica, o se desideri che venga creata una *mappa delle soglie* presenti nel Manifesto.





Nessun commento:

Posta un commento