La frase:
"Ciò che pensi diventi, ciò che senti attrai, ciò che immagini crei"
viene spesso attribuita al Buddha, soprattutto nei contesti di crescita personale, spiritualità moderna e "legge di attrazione". Tuttavia, non esiste alcuna fonte attendibile nei testi canonici buddhisti (Pāli Canon, testi Mahāyāna, ecc.) che riporti queste parole.
Si tratta molto probabilmente di una parafrasi moderna o di una sintesi di idee ispirate in parte al pensiero buddhista, ma anche ad altri filoni spirituali (come il New Thought, il pensiero positivo, la psicologia transpersonale). Il messaggio ha risonanze buddhiste – specialmente in relazione all'importanza della mente – ma la forma attuale è posteriore e non autentica.
Una frase che si avvicina, davvero attribuita al Buddha, è:
> “Tutto ciò che siamo è il risultato di ciò che abbiamo pensato.”
(Dhammapada, versetto 1)
Questa sì è una fonte autentica. Da lì probabilmente derivano, per estensione, frasi più moderne come quella citata.
In sintesi:
✅ Fonte buddhista autentica? → No
✅ Ispirata a idee buddhiste? → Sì, parzialmente
✅ Origine moderna, non canonica? → Sì
Ecco una riformulazione più aderente al pensiero autentico del Buddha, ispirata ai testi canonici e alla filosofia buddhista:
> "Con la mente creiamo il mondo. Ciò che pensiamo, diventiamo. Le emozioni nutrono l'esperienza. L'immaginazione orienta il cammino. La realtà segue la traccia della coscienza."
Questa versione:
Si fonda sull’insegnamento che la mente è la fonte dell’esperienza (come nei primi versi del Dhammapada).
Integra l’idea che le emozioni e le intenzioni plasmano il karma, ma senza cadere nell’idealismo magico.
Riconosce che anche l'immaginazione ha un potere, non tanto "creativo" in senso materialistico, quanto direzionale e trasformativo sul piano interiore.
Un’altra possibile variante ancora più vicina al Dhammapada:
> “Tutto nasce dalla mente. Se parli o agisci con mente pura, la felicità ti seguirà come un’ombra che non ti lascia mai.”
(Dhammapada, versi 1-2, sintesi interpretativa)
Non ci esaltiamo troppo facilmente.
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