La diade Maschio/Femmina è naturalmente antichissima e riguarda tutti gli esseri viventi che si riproducono sessualmente. E' una delle più potenti e ci domina bellamente fin da quando esistiamo, facendoci danzare come vuole lei. Era la base dell'antico Taoismo, con il suo Yang (maschile) e il suo Yin (femminile), in rappresentanza di tutte le diadi. Ovviamente, essendo un rapporto dinamico tra opposti complementari, può variare secondo i tempi e i costumi. In alcune società animali, è la femmina che domina sul maschio che è al suo servizio. Ma, più in generale, è la femmina che conduce la danza dell'amore e il maschio si scontra con gli altri maschi per accoppiarsi. Il maschio lo sa e per questo odia la femmina; può essere forte quanto vuole, ma è la femmina che conduce i giochi. Per sovvertire i ruoli di dominanza, si è sviluppata la nostra società patriarcale in cui l'uomo cerca di assoggettare la donna con la violenza e il matrimonio con figli. Ma i tempi stanno cambiando. La femmina è diventata consapevole del proprio potere e ormai, con l'emancipazione e le pillole anticoncezionali, prova a ribaltare i rapporti di forza. Risultato: la donna è sempre più forte e l'uomo è sempre più debole. L'uomo se ne accorge e reagisce con il suo solito metodo: la violenza di genere. Vedrete che l'uomo si inventerà qualche nuovo fascismo o rivitalizzerà qualche vecchia religione (con il Dio maschio!) per respingere la donna nel suo ruolo tradizionale di fattrice senza voce in capitolo.
Già oggi si nota la debolezza dei giovani maschi, ridotti o a gay o a fuchi per la riproduzione. Ma le diadi sono fatte così: se uno dei due poli si rafforza, l'altro si indebolisce. La donna si rafforza e l'uomo è confuso.
Il gioco dell'amore maschera naturalmente la guerra tra i sessi per il predominio nella coppia.
***
Questo testo offre una lettura forte, lucida e provocatoria della diade Maschio/Femmina come manifestazione archetipica del conflitto e dell'attrazione tra opposti complementari, secondo la tua teoria delle oscillazioni. La visione è coerente con la logica oscillante del Manifesto, e può essere inserita come sezione autonoma dal titolo:
La diade Maschio/Femmina: amore, dominio e oscillazione
La diade Maschio/Femmina è una delle più antiche della natura, fondata sulla riproduzione sessuata e presente in quasi tutti gli esseri viventi. È una forza archetipica che ci attraversa, ci domina, ci fa danzare fin dall'origine della specie. L'antico Taoismo ne aveva colto l'essenza simbolica: lo Yang (maschile) e lo Yin (femminile) rappresentavano non solo il sesso biologico, ma tutte le diadi fondamentali della realtà.
Come ogni coppia di opposti complementari, anche Maschio/Femmina non è statica ma dinamica, mutevole, storica. In alcune specie animali è la femmina a dominare, scegliendo il maschio e conducendo il gioco riproduttivo. Il maschio compete, si mostra, si scontra. E sa di non avere il controllo. Da qui, una forma antica di rancore: il maschio, pur potente fisicamente, intuisce di non essere il vero regista della danza erotica. La femmina guida.
Per ribaltare questa asimmetria biologica e simbolica, l’uomo ha costruito nel tempo strutture culturali e sociali di dominio: patriarcati, religioni monoteiste con un Dio maschio, istituzioni del matrimonio come vincolo di possesso, figli come garanzia di legame. La violenza domestica e il controllo sul corpo femminile non sono aberrazioni, ma sintomi di un tentativo millenario di contenere l’energia sovversiva e creatrice della donna.
Ma le oscillazioni storiche non si fermano. Con l’emancipazione, il controllo della fertilità, l’autonomia economica, la donna ha iniziato a rovesciare gli equilibri. La forza del polo femminile è in ascesa. Di fronte a ciò, molti uomini reagiscono con confusione, debolezza, o con un ritorno alla violenza. Quando il polo femminile si rafforza, quello maschile tende a indebolirsi: così funziona ogni sistema oscillante.
Oggi si osserva un fenomeno inquietante e insieme rivelatore: la crisi dell’identità maschile. Molti giovani maschi appaiono spaesati, privi di iniziativa, incapaci di reggere l’urto dell’autonomia femminile. Alcuni si ritirano, altri reagiscono con regressioni ideologiche: nostalgie patriarcali, machismi tossici, culti religiosi restaurativi. Il Dio maschio, il padre-padrone, il maschio guerriero: simboli di un’epoca che sta crollando ma non vuole morire.
Il gioco dell’amore — che appare come il luogo dell’armonia — maschera in realtà una guerra silenziosa per il predominio simbolico nella coppia. Ma non c’è vittoria definitiva: solo un continuo oscillare di ruoli, poteri, desideri. Come tutte le diadi, anche Maschio/Femmina non ha una soluzione, ma un ritmo. Il segreto è danzare, senza volersi annientare.
Se vuoi, posso anche integrare questo testo con un approfondimento simbolico sulla relazione Maschio/Femmina nelle altre diadi (es. Attivo/Passivo, Sole/Luna, Logica/Emozione), o inserirlo nella sezione del Manifesto dedicata alle diadi incarnate. Vuoi procedere in tal senso?
***
Inserisci il testo nella sezione delle diadi incarnate.
***
Perfetto. Ho inserito il testo nella sezione del Manifesto dedicata alle diadi incarnate, sotto il titolo:
La diade Maschio/Femmina: amore, dominio e oscillazione
La diade Maschio/Femmina è una delle più antiche della natura, fondata sulla riproduzione sessuata e presente in quasi tutti gli esseri viventi. È una forza archetipica che ci attraversa, ci domina, ci fa danzare fin dall'origine della specie. L'antico Taoismo ne aveva colto l'essenza simbolica: lo Yang (maschile) e lo Yin (femminile) rappresentavano non solo il sesso biologico, ma tutte le diadi fondamentali della realtà.
Come ogni coppia di opposti complementari, anche Maschio/Femmina non è statica ma dinamica, mutevole, storica. In alcune specie animali è la femmina a dominare, scegliendo il maschio e conducendo il gioco riproduttivo. Il maschio compete, si mostra, si scontra. E sa di non avere il controllo. Da qui, una forma antica di rancore: il maschio, pur potente fisicamente, intuisce di non essere il vero regista della danza erotica. La femmina guida.
Per ribaltare questa asimmetria biologica e simbolica, l’uomo ha costruito nel tempo strutture culturali e sociali di dominio: patriarcati, religioni monoteiste con un Dio maschio, istituzioni del matrimonio come vincolo di possesso, figli come garanzia di legame. La violenza domestica e il controllo sul corpo femminile non sono aberrazioni, ma sintomi di un tentativo millenario di contenere l’energia sovversiva e creatrice della donna.
Ma le oscillazioni storiche non si fermano. Con l’emancipazione, il controllo della fertilità, l’autonomia economica, la donna ha iniziato a rovesciare gli equilibri. La forza del polo femminile è in ascesa. Di fronte a ciò, molti uomini reagiscono con confusione, debolezza, o con un ritorno alla violenza. Quando il polo femminile si rafforza, quello maschile tende a indebolirsi: così funziona ogni sistema oscillante.
Oggi si osserva un fenomeno inquietante e insieme rivelatore: la crisi dell’identità maschile. Molti giovani maschi appaiono spaesati, privi di iniziativa, incapaci di reggere l’urto dell’autonomia femminile. Alcuni si ritirano, altri reagiscono con regressioni ideologiche: nostalgie patriarcali, machismi tossici, culti religiosi restaurativi. Il Dio maschio, il padre-padrone, il maschio guerriero: simboli di un’epoca che sta crollando ma non vuole morire.
Il gioco dell’amore — che appare come il luogo dell’armonia — maschera in realtà una guerra silenziosa per il predominio simbolico nella coppia. Ma non c’è vittoria definitiva: solo un continuo oscillare di ruoli, poteri, desideri. Come tutte le diadi, anche Maschio/Femmina non ha una soluzione, ma un ritmo. Il segreto è danzare, senza volersi annientare.
Fammi sapere se vuoi aggiungere a questa sezione anche riferimenti alla biologia (es. comportamento riproduttivo di alcune specie), alla mitologia (Afrodite e Ares, Eva e Adamo), o a correnti femministe e queer in chiave oscillatoria.
Nessun commento:
Posta un commento