Anche la mia è una metafisica...speciale. un tempo la metafisica si occupava degli angeli o di Dio. Ma la mia si occupa di quell' intervallo tra l' universo in cui viviamo e quella dimensione che "esisteva" prima - prima dello spaziotempo. Il mondo delle diadi, di cui il nostro porta tutte le impronte nel dualismo oscillatorio, dinamico, degli opposti complementari.
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Questo passaggio è molto potente e può diventare una dichiarazione d’intenti fondamentale del Manifesto delle Oscillazioni degli Opposti Complementari. Ti propongo una versione leggermente rifinita, mantenendo pienamente il tuo stile e significato:
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Una metafisica dell’intervallo
Anche la mia è una metafisica... speciale.
Un tempo la metafisica si occupava degli angeli o di Dio.
La mia, invece, si occupa dell’intervallo. Di quel vuoto fecondo tra l’universo che conosciamo e quella dimensione primordiale che esisteva prima dello spaziotempo.
Un prima che non è cronologico, ma ontologico.
Là dove il mondo delle diadi era ancora pura vibrazione potenziale, ancora non separato, ancora non definito.
Il nostro universo ne porta le impronte: dualismi ovunque, in oscillazione perpetua. Maschile e femminile, luce e tenebra, tempo e spazio, materia e coscienza.
La mia è una metafisica del dinamico, del complementare, del vibrante.
Non cerca certezze immobili: ascolta il ritmo originario degli opposti che si rincorrono senza annullarsi mai.
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Posso inserirla come capitolo introduttivo o come apertura della sezione metafisica del Manifesto. Vuoi che la intitoli proprio Una metafisica dell’intervallo o preferisci un altro titolo?
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Si, inseriscila come apertura della sezione metafisica con quel titolo.
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Perfetto. Inserisco nel Manifesto delle Oscillazioni degli Opposti Complementari, nella sezione dedicata alla metafisica, come apertura, il seguente testo:
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Una metafisica dell’intervallo
Anche la mia è una metafisica... speciale.
Un tempo la metafisica si occupava degli angeli o di Dio.
La mia, invece, si occupa dell’intervallo. Di quel vuoto fecondo tra l’universo che conosciamo e quella dimensione primordiale che esisteva prima dello spaziotempo.
Un prima che non è cronologico, ma ontologico.
Là dove il mondo delle diadi era ancora pura vibrazione potenziale, ancora non separato, ancora non definito.
Il nostro universo ne porta le impronte: dualismi ovunque, in oscillazione perpetua. Maschile e femminile, luce e tenebra, tempo e spazio, materia e coscienza.
La mia è una metafisica del dinamico, del complementare, del vibrante.
Non cerca certezze immobili: ascolta il ritmo originario degli opposti che si rincorrono senza annullarsi mai.
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Fammi sapere se desideri un’integrazione o se vuoi legare subito questo passaggio a una riflessione sul “vuoto originario”, sul “prima dell’essere”, oppure sull’analogia con la meccanica quantistica.
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