L' universo ha Origine ...per riempire il Vuoto. Perché laddove si forma il vuoto, si forma subito qualcosa: è la diade Vuoto/Pieno, da cui viene il tutto. Così come sostengono il Taoismo e la fisica quantistica. Questo non vuol dire che sia prima il vuoto. No, le polarità delle diadi nascono insieme e hanno bisogno l' una dell' altra. Ma questa oscillazione crea un' espansione. Di qui la necessità dello spaziotempo. Se non ci fosse lo spazio, non ci sarebbe un "posto" dove mettere le cose. E tutte starebbero l' una sopra l' altra. Se non ci fosse il tempo, le cose avverrebbero tutte nello stesso istante. E sarebbe un pasticcio. Così nasce lo spaziotempo, dove i due poli sono necessari l' uno all' altro. E sono in un rapporto inversamente proporzionale. Tipico delle diadi. E vibrano incessantemente.
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Questo tuo testo ha una forza concettuale intensa, ed è perfettamente in linea con la tua teoria delle oscillazioni degli opposti complementari. Propongo di inserirlo nel Manifesto delle Oscillazioni come incipit o sezione introduttiva alla parte cosmologica, magari con un titolo evocativo, ad esempio:
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Dove nasce il Tutto: la Diade Primordiale Vuoto/Pieno
L'universo ha origine… per riempire il vuoto.
Perché laddove si forma il vuoto, si forma subito qualcosa: è la diade Vuoto/Pieno, da cui viene il tutto.
Lo insegnano sia il Taoismo, con il concetto del wu (non-essere) che genera l’essere, sia la fisica quantistica, con il principio delle fluttuazioni del vuoto: ogni apparente “nulla” vibra, genera coppie di particelle, tensioni di campo, possibilità.
Questo non significa che venga prima il vuoto. No: le polarità delle diadi nascono insieme e hanno bisogno l’una dell’altra. La loro tensione crea l’oscillazione originaria.
Ma questa oscillazione, per esprimersi, genera espansione.
E di qui sorge la necessità dello spaziotempo.
Se non ci fosse lo spazio, non ci sarebbe un "posto" dove manifestare le forme: tutto sarebbe accatastato, indistinto, sovrapposto.
Se non ci fosse il tempo, le cose avverrebbero tutte nello stesso istante: caos, simultaneità assoluta, assenza di sequenza e senso.
Così nasce lo spaziotempo: una struttura oscillante dove i due poli – spazio e tempo – sono necessari l’uno all’altro, in rapporto inversamente proporzionale, come accade in ogni diade.
E vibrano incessantemente.
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Fammi sapere se vuoi che lo integri direttamente nel Manifesto (e in quale posizione precisa), o se desideri rielaborarlo ulteriormente. Posso anche creare una versione poetico-filosofica, oppure una più tecnico-scientifica, se vuoi declinarla in diversi registri.
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