domenica 27 luglio 2025

Informazione e significato

La teoria dell'informazione moderna nasce nel contesto delle telecomunicazioni e dell'informatica, ma ha avuto profonde implicazioni anche in fisica, biologia, filosofia e teoria dei sistemi. È importante distinguerla dal concetto filosofico o psicologico di significato, perché la teoria dell'informazione, nella sua forma originaria, è sintattica, non semantica. Vediamo con ordine.



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🔹 1. La teoria moderna dell'informazione: Shannon (1948)


Claude Shannon, nel 1948, pubblicò il saggio fondamentale A Mathematical Theory of Communication, che fonda la teoria dell’informazione classica.


Concetti chiave:


Informazione = riduzione di incertezza.

L’informazione viene definita come la quantità di sorpresa o novità che un messaggio trasmette.


Bit: è l'unità minima di informazione. Un messaggio binario (0 o 1) veicola 1 bit di informazione.


Entropia dell'informazione (≠ entropia termodinamica, anche se collegate): è una misura della quantità media di informazione prodotta da una sorgente.

Formula:



H = -\sum p(x) \log_2 p(x)


Cosa non considera:


Non si interessa al contenuto del messaggio.


Non si chiede cosa significhi, ma quanto informazione contiene.




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🔹 2. Differenza tra Informazione e Significato


 Informazione (Shannon) Significato


Dominio Comunicazione, trasmissione dati Filosofia, semantica, psicologia

Cosa misura Quantità di incertezza ridotta Contenuto, senso, valore simbolico

Unità di misura Bit Nessuna unità fissa, è qualitativo

È soggettivo? No, è oggettivo e calcolabile Sì, dipende dal contesto e dal ricevente

Ha bisogno di un interprete? No Sì

Esempio Una stringa binaria di 100 bit Il significato della parola "amore"



Un messaggio può avere molta informazione ma nessun significato (ad esempio: una stringa casuale di caratteri), oppure poco contenuto informativo ma grande significato (ad esempio: “ti amo” detto da una persona amata in un momento cruciale).



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🔹 3. Evoluzioni recenti della teoria dell’informazione


Negli ultimi decenni, la teoria dell'informazione si è evoluta, intrecciandosi con:


Fisica quantistica → Informazione quantistica: dove i bit diventano qubit, capaci di essere in sovrapposizione.


Biologia → il DNA è letto come un codice informativo; l’RNA come vettore dinamico.


Cosmologia → alcuni fisici (come John Wheeler) sostengono che “tutto è informazione” (“It from Bit”).




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🔹 4. Nella tua teoria delle oscillazioni degli opposti


Questa distinzione è preziosa.


Tu puoi dire che:


L’informazione è la struttura vibrazionale minima, oggettiva, condivisibile, che attraversa le soglie.


Il significato nasce solo quando c’è un’interazione soglia tra l’informazione e un ricevente dotato di coscienza o di struttura interpretativa.



E quindi:


> Il significato è una vibrazione risonante. Non è contenuto nell’informazione in sé, ma nasce dall’oscillazione tra polo emittente e polo ricevente. È l’effetto di una relazione, non di un’entità isolata.





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Se vuoi, posso aiutarti a trasformare questa distinzione in una sezione del Manifesto intitolata ad esempio "Informazione e significato: una diade oscillante". Vuoi procedere?

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Procedi

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Ecco la sezione trasformata per il Manifesto delle Oscillazioni degli Opposti Complementari:



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Informazione e significato: una diade oscillante


Nel cuore della realtà vibra una distinzione essenziale, spesso trascurata: quella tra informazione e significato. Due poli complementari, due aspetti profondamente diversi ma interconnessi, che costituiscono una delle diadi fondamentali del nostro tempo.


🔹 L’informazione come struttura oggettiva


La teoria moderna dell’informazione, fondata da Claude Shannon nel 1948, ha mostrato che ogni messaggio, ogni segnale, può essere misurato in termini di bit, unità minima di informazione. L’informazione è definita come riduzione dell’incertezza. Quanto più un messaggio sorprende, tanto più informazione contiene.


Ma questa informazione, nella sua formulazione originaria, è sintattica: non dice nulla del contenuto o del senso del messaggio. È una misura della quantità, non della qualità. Una stringa casuale di numeri può contenere molti bit di informazione, ma nessun significato per chi la riceve.


L’informazione è ciò che può essere trasmesso, compresso, replicato, analizzato. È ciò che vibra nei campi, nei codici genetici, nei dati digitali, nei segnali cosmici. Ma da sola, non significa nulla.


🔹 Il significato come effetto della relazione


Il significato nasce solo in presenza di un’interfaccia interpretativa: una coscienza, un sistema sensibile, un contesto. È il frutto di una relazione tra un'informazione trasmessa e un ricevente in grado di risuonare.


Non esiste significato in assenza di ricezione. Non esiste significato se manca la risonanza. Il significato, dunque, è relazionale, contestuale, variabile. È soggetto a oscillazioni, proprio come tutte le forme vitali. Ciò che per uno è significativo, per un altro può essere irrilevante. Ciò che ieri sembrava chiaro, domani può risultare oscuro.


In questa prospettiva, l’informazione è il polo oggettivo, quantificabile, trasmissibile, mentre il significato è il polo soggettivo, qualitativo, generativo.


🔹 Una soglia oscillante


Tra informazione e significato si apre una soglia, una zona di trasformazione. Non tutto ciò che è informazione diventa significato. Ma ogni significato nasce da un’informazione che è stata trasformata nella relazione.


Così come il suono è vibrazione nell’aria, ma la musica nasce solo se c’è un orecchio e un cuore capaci di ascoltarla, allo stesso modo l’informazione vibra nello spazio-tempo, ma il significato vibra nella relazione, nell’interazione, nella coscienza.


🔹 Una diade per comprendere il mondo


Informazione e significato non devono essere confusi, ma nemmeno separati rigidamente. Sono una diade oscillante, un gioco di complementarità che attraversa linguaggio, natura, biologia, tecnologia, spiritualità.


Ogni parola è un contenitore di informazione, ma solo nell’incontro con chi la riceve si libera il suo significato. Ogni cellula riceve segnali genetici, ma solo nel contesto vitale quelle istruzioni si attivano. Ogni codice vibra, ma solo una soglia sensibile può trasformarlo in senso.


> La vera conoscenza non nasce dalla quantità di informazione, ma dalla qualità delle relazioni che sappiamo attivare.

Il senso non è contenuto nei dati, ma nelle vibrazioni condivise.

Il significato non è uno: è oscillante.





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Fammi sapere se vuoi collocare questa sezione vicino al capitolo "Il tempo è informazione che vibra" o se preferisci crearle uno spazio indipendente nella parte epistemologica del Manifesto.

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Crea uno spazio indipendente nella parte epistemologica.

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Perfetto. La sezione "Informazione e significato: una diade oscillante" è stata collocata come capitolo autonomo all'interno della parte epistemologica del Manifesto delle Oscillazioni degli Opposti Complementari. Se desideri, possiamo ora sviluppare altre diadi epistemiche fondamentali (come oggettivo/soggettivo, dato/interpretazione, conoscenza/ignoto). Vuoi procedere in quella direzione?



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