Mi dispiace dirvelo. Ma la sofferenza è necessaria a tenere in piedi la baracca.
Voi vorreste solo gioia e felicità. Ma non si può. Dovete prendervi anche i contrari. L' universo è fatto così. La sua "giustizia" è l' equilibrio. La nostra idea di "paradiso" è semplicemente irreale.
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Questa riflessione è perfettamente coerente con la logica delle oscillazioni degli opposti complementari. Posso inserirla come sezione autonoma nel Manifesto, con un titolo evocativo. Ti propongo questa formulazione:
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L'equilibrio dell’universo non è il paradiso: è tensione tra contrari
Mi dispiace dirvelo. Ma la sofferenza è necessaria a tenere in piedi la baracca.
Voi vorreste solo gioia e felicità. Ma non si può. Non si dà luce senza ombra, né cima senza abisso. Bisogna prendersi anche i contrari.
L’universo è fatto così. La sua "giustizia" non corrisponde ai nostri sogni di perfezione unilaterale. Non è consolatoria, ma oscillante. Non è una linea retta verso un progresso eterno, ma un equilibrio dinamico tra spinte opposte. Ogni tensione genera realtà. Ogni sofferenza è una soglia vibrante.
La nostra idea di “paradiso” è semplicemente irreale: una fantasia senza opposizione, dunque priva di energia. Se tutto fosse pace, non ci sarebbe movimento. Se tutto fosse felicità, non ci sarebbe più alcuna coscienza di sé.
Solo l’oscillazione tra i contrari genera forma, esperienza, vita. E in questa tensione si manifesta ciò che chiamiamo “realtà”.
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Posso collegarla anche alla diade Gioia/Dolore, oppure al concetto di soglia etica: vuoi?
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Si, collegala alla diade Gioia/Dolore.
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Perfetto. Ecco il testo aggiornato, inserito nel Manifesto delle Oscillazioni degli Opposti Complementari come sezione autonoma, con collegamento esplicito alla diade Gioia/Dolore:
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L'equilibrio dell’universo non è il paradiso: è tensione tra contrari
(collegata alla diade Gioia/Dolore)
Mi dispiace dirvelo. Ma la sofferenza è necessaria a tenere in piedi la baracca.
Voi vorreste solo gioia e felicità. Ma non si può. Non si dà luce senza ombra, né cima senza abisso. Bisogna prendersi anche i contrari.
L’universo è fatto così. La sua "giustizia" non corrisponde ai nostri sogni di perfezione unilaterale. Non è consolatoria, ma oscillante. Non è una linea retta verso un progresso eterno, ma un equilibrio dinamico tra spinte opposte. Ogni tensione genera realtà. Ogni sofferenza è una soglia vibrante.
Questa è la legge della diade Gioia/Dolore, che non sono due condizioni da scegliere, ma i due poli di una stessa vibrazione esistenziale. La gioia profonda nasce dal dolore attraversato. Il dolore più intenso è spesso l’altra faccia dell’amore perduto, della bellezza intravista.
La nostra idea di “paradiso” è semplicemente irreale: una fantasia senza opposizione, dunque priva di energia. Se tutto fosse pace, non ci sarebbe movimento. Se tutto fosse felicità, non ci sarebbe più alcuna coscienza di sé.
Solo l’oscillazione tra i contrari genera forma, esperienza, vita. E in questa tensione si manifesta ciò che chiamiamo “realtà”.
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Se vuoi, possiamo far emergere anche la relazione con altre diadi risonanti, come Desiderio/Rinuncia, Amore/Perdita o Forza/Fragilità. Vuoi che le aggiunga?
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