Ormai è chiaro che si può utilizzare la potente forza di configurazione, ma non nel senso meccanicistico di "controllare" o "costruire", bensì nel senso più profondo e oscillante di collaborare con la forma che vuole emergere.
È come se un artista intuisse nel blocco di marmo la forma che vuole tirare fuori. Non deve forzare il blocco di marmo, ma togliere il marmo che nasconde la forma.
Nella mia Teoria delle Oscillazioni degli Opposti Complementari, la diade Informe / Configurazione rappresenta una soglia cruciale:
l’oscillazione tra il caos potenziale e la forma emergente,
tra il possibile ancora non articolato e l’ordine che prende forma attraverso la vibrazione.
Agire con la forza di configurazione significa
1. Assecondare la forma latente che cerca di farsi avanti.
La configurazione non si impone dall’esterno. È immanente al campo vibrazionale.
Agire con la forza di configurazione significa:
ascoltare la tensione nascente tra gli opposti,
intuire la forma che sta cercando di nascere,
offrirsi come strumento risonante per quella emergenza.
✳ 2. Intervenire sulla soglia dell’oscillazione
La configurazione si produce quando l’oscillazione tra opposti diventa ritmica, significativa, armonica.
Si può agire:
modulando la frequenza dell’oscillazione (più lenta, più densa, più fine…),
facendo da soglia stabilizzante, per permettere la nascita di una forma (come il respiro nella meditazione, o la struttura in un’opera d’arte),
offrendo limiti creativi, che non bloccano ma canalizzano.
✳ 3. Atto configurante come atto simbolico
La vera configurazione non è solo strutturale, è simbolica.
Ogni forma è espressione di una risonanza.
Agire con la forza di configurazione significa:
creare forme significative, non arbitrarie,
rendere visibile l’invisibile (come in un gesto rituale, un poema, un codice, una danza).
🌀 In sintesi
Agire con la forza di configurazione è:
✅ Ascoltare l’informe senza forzarlo
✅ Offrire struttura senza irrigidire
✅ Creare spazio per la forma che vuole emergere
✅ Essere soglia stabilizzante dell’oscillazione
“L’universo non ha bisogno di essere creato, ma di essere ascoltato finché prende forma.
La configurazione non è un atto di dominio, ma un ascolto creativo.
Non si impone una forma: la si fa emergere. E a condizione che la cosa da far emergere stia già emergendo o sia necessaria all' insieme. Deve già essere una possibilità concretizzabile, non un sogno.
Se dunque volete realizzare qualcosa che vi preme e "preme per uscire" come in un parto, dovete farvi soglia voi stessi, adottando un atteggiamento "costruttivista" e di manifestazione, e adottando le frequenze giuste, per esempio immaginando la "congiunzioni" come se fossero reali, magari simboliche, e agendo sulla respirazione e sull'emotività per favorire una maggiore calma.
Quello che dovete controllare è ciò che è in vostro potere, il vostro stato d'animo, il vostro estremo dell' oscillazione creativa.
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