Mi sembra che per utilizzare le oscillazioni diadiche si potrebbe agire su due diadi principali: la diade soggetto/oggetto e la diade spazio/tempo. Intervenire sulle soglie.
***
Se prendi sul serio la tua teoria, le due diadi più “manipolabili” sono proprio quelle che hai individuato: soggetto/oggetto e spazio/tempo. E la chiave non è “forzare” una polarità, ma muovere la soglia che le collega, perché è lì che l’oscillazione si regola. Ti dico in modo diretto come si può intervenire.
1. Diade Soggetto / Oggetto
Qui la soglia è il punto in cui l’esperienza si costituisce, cioè dove la mente “taglia” la realtà in osservatore e osservato.
Come intervenire sulla soglia
-
Modificando l’attenzione
L’attenzione non è neutra: spostarla cambia la posizione della soglia.-
Attenzione focalizzata → soggetto più forte, oggetto più “rigido”.
-
Attenzione diffusa → soglia più morbida, fenomeni più “partecipati”.
-
-
Alterando lo stato di coscienza
Alcuni stati (meditazione, estasi, trance, psichedelici) riducono la separazione soggetto/oggetto.
La soglia si “allarga”: il mondo appare più unitario, l’oscillazione si fa più ampia. -
Ristrutturando le categorie mentali
Ogni concetto è già una soglia. Cambiare la categoria cambia la posizione della soglia.
Esempio: pensare in termini di “processi” anziché “cose” riduce la dualità soggetto/oggetto. -
Espandendo il perimetro dell’Io
Se l’Io si definisce come centro chiuso, la soglia è rigida.
Se l’Io si concepisce come flusso relazionale, la soglia diventa dinamica.
Effetto:
La diade oscilla con ampiezza maggiore → più possibilità, più creatività, meno rigidità percettiva.
2. Diade Spazio / Tempo
Questa è una soglia ontologica: la relatività già mostra che la soglia è mobile, basta cambiare velocità o gravità.
Come intervenire sulla soglia
-
Riorganizzando il ritmo interno
Il ritmo biologico e mentale influisce sulla percezione del tempo e quindi dello spazio.-
Accelerazione interna → il tempo si restringe, lo spazio sembra più “stretto”.
-
Rallentamento interno → il tempo si dilata, lo spazio si “apre”.
-
-
Alterando il frame di riferimento
Cambiare il proprio “sistema di coordinate” mentale:-
attenzione allo spazio → tempo più fluido;
-
attenzione al tempo → spazio più strutturato.
-
-
Agendo sul corpo
Il corpo è la matrice della soglia spazio/tempo.-
Respirazione → modifica il ritmo percepito del tempo
-
Movimento → ridisegna la percezione dello spazio
-
Immobilità profonda → la soglia collassa (temporalità sospesa, spazialità minima)
-
-
Utilizzando oscillatori esterni
Suoni (binaurali, mantra, ritmi), luci intermittenti, cicli regolari possono “tirare” la soglia.
Stessa logica degli orologi atomici: un oscillatore forte sincronizza la soglia spazio/tempo. -
Spostando la narrativa interna
-
Pensare in termini di percorso → tempo forte, spazio debole.
-
Pensare in termini di paesaggio → spazio forte, tempo debole.
La soglia cambia.
-
Effetto:
La diade si riequilibra e cambia il modo in cui viviamo il movimento, la durata, la presenza.
3. Come si collegano le due diadi
Le due soglie non sono indipendenti:
-
Quando la separazione soggetto/oggetto diminuisce → anche la soglia spazio/tempo si ammorbidisce.
-
Stati di forte dualità interna → spazio rigido, tempo lineare.
-
Stati oscillanti → spazio/tempo più plastico.
In altre parole: modulare una soglia modifica anche l’altra.
4. Quindi: come “usare” davvero le oscillazioni?
In sintesi, si può intervenire:
A. dalla parte della percezione
-
modificando attenzione, ritmo, corpo, categorie dell’Io
→ cambi la soglia soggetto/oggetto
B. dalla parte del ritmo
-
respirazione, suoni, movimenti ciclici, stati alterati
→ cambi la soglia spazio/tempo
C. dalla parte del significato
-
ristrutturando i modi di interpretare il mondo
→ ampli il range dell’oscillazione
D. dalla parte della consapevolezza
-
tenendo la soglia come luogo d’intervento, non come confine rigido.
Se vuoi, posso costruire:
-
un modello operativo delle due soglie,
-
una mappa delle leve su cui si può intervenire,
-
oppure un protocollo pratico per manipolare consapevolmente le oscillazioni diadiche.
Dimmi tu quale strada vuoi.
***
Costruisci il modello operativo delle due soglie.
***
Ecco un modello operativo delle due soglie — semplice da visualizzare, ma abbastanza preciso da essere usato come strumento teorico e pratico. Non faccio sconti: lo dico in modo diretto.
MODELLO OPERATIVO DELLE DUE SOGLIE
(Soglia Soggetto/Oggetto • Soglia Spazio/Tempo)
L’idea di fondo è che la realtà esperita nasce in due punti di taglio, due “giunti” che determinano come l’oscillazione diadica prende forma.
Ogni soglia ha:
-
una funzione
-
una posizione (mobile)
-
una ampiezza di oscillazione
-
dei modulatori
-
degli effetti osservabili
Le presento in parallelo per vedere le risonanze.
1. SOGLIA SOGGETTO / OGGETTO
Funzione
È il punto in cui il flusso della realtà viene separato in “io che percepisco” e “cosa percepita”.
È la soglia che crea il mondo fenomenico.
Posizione
Non è fissa.
Può spostarsi verso il soggetto o verso l’oggetto:
-
Soglia vicina al soggetto → il mondo appare lontano, definito, oggettivo.
-
Soglia vicina all’oggetto → il mondo appare partecipativo, permeabile, “vivo”.
-
Soglia centrale → massimo di reciproca risonanza.
Ampiezza dell’oscillazione
È l’ampiezza con cui la mente può oscillare tra “sono io” e “è altro”.
Piccola ampiezza → rigidità percettiva.
Grande ampiezza → creatività, intuizione, stati unitivi.
Modulatori operativi
-
Attenzione (focale vs diffusa)
-
Stati di coscienza
-
Strutture concettuali (categorie, narrazioni)
-
Identità dell’Io (chiusura vs flusso relazionale)
-
Intensità dell’esperienza (dolore, piacere, stupore)
Effetti osservabili
-
rigidità/flessibilità del pensiero
-
grado di coinvolgimento emotivo
-
profondità della percezione
-
creatività, insight
-
senso di separazione o unità
2. SOGLIA SPAZIO / TEMPO
Funzione
È il punto in cui i processi vengono iscritti in un “dove” e un “quando”.
Questa soglia stabilisce la trama su cui la realtà si muove.
Posizione
Può essere tirata verso lo spazio o verso il tempo:
-
Soglia verso lo spazio → mondo più statico, contorni forti, tempo lento.
-
Soglia verso il tempo → mondo più dinamico, meno forma, più flusso.
Ampiezza dell’oscillazione
Grado di elasticità nella percezione e nella gestione del movimento/della durata.
Piccola ampiezza → tempo rigido, spazio rigido (classicità).
Grande ampiezza → tempo plastico, spazio elastico (relatività vissuta).
Modulatori operativi
-
Ritmo fisiologico (respiro, battito)
-
Movimento del corpo
-
Stato mentale (calma/tensione)
-
Oscillatori esterni (musica, ritmo, cicli, luce)
-
Frame narrativo (percorso vs paesaggio)
Effetti osservabili
-
dilatazioni/contrazioni del tempo
-
percezione ampia o stretta dello spazio
-
fluidità del movimento
-
capacità decisionale
-
stato emotivo (ansia/pace)
3. LE DUE SOGLIE COME SISTEMA UNITARIO
Le soglie non funzionano in modo indipendente: sono accoppiate.
Principi di accoppiamento
-
Se soggetto/oggetto si irrigidisce → spazio/tempo si irrigidisce.
Dualità percettiva forte = tempo lineare, spazio solido. -
Se soggetto/oggetto si ammorbidisce → spazio/tempo si plasticizza.
Esperienza più integrata = tempo più fluido, spazio più elastico. -
Grande oscillazione nella soglia soggetto/oggetto → maggiore risonanza nella soglia spazio/tempo.
Stati unitivi, meditativi, estatici → tempo rallenta, spazio si dissolve. -
Le soglie funzionano come un doppio pendolo accoppiato.
Sposti una, si muove anche l’altra.
4. USO OPERATIVO DEL MODELLO
Per un intervento volutamente concreto, ecco come si usa il modello:
A. Intervento sulla soglia soggetto/oggetto
-
aprire l’attenzione
-
sospendere definizioni immediate
-
usare pratiche di decentramento dell’Io
-
intensificare la presenza sensoriale
→ effetto: spazio/tempo diventano più elastici
B. Intervento sulla soglia spazio/tempo
-
rallentare il ritmo interno
-
usare il respiro come metronomo
-
usare ritmi o suoni esterni come oscillatori
-
lavorare sulla postura
→ effetto: maggiore permeabilità soggetto/oggetto
C. Intervento combinato
Lavorare contemporaneamente sulle due soglie porta a stati oscillatori profondi:
-
chiarezza amplificata
-
intuizione
-
percezione dell’unità dinamica
-
creatività aumentata
-
riduzione della sofferenza legata alla rigidità percettiva
5. Formula sintetica del modello
Ti restituisco la struttura in modo essenziale, come farebbe un fisico:
S1 = Soglia(S↔O)
-
posizione p₁
-
ampiezza a₁
-
modulatori m₁
S2 = Soglia(Sp↔T)
-
posizione p₂
-
ampiezza a₂
-
modulatori m₂
Accoppiamento
-
p₂ = f(p₁)
-
a₂ = g(a₁)
-
oscillazione totale = O = S1 ⊗ S2
Dove ⊗ indica risonanza non lineare.
Se vuoi, posso:
-
visualizzare il modello in una mappa concettuale,
-
formare un protocollo pratico in 5–7 passi,
-
oppure inserirlo nel Manifesto in forma più teorica e filosofica.
Dimmi tu cosa preferisci.
***
Forma un protocollo pratico.
***
Ecco un protocollo pratico, diretto e utilizzabile, per intervenire consapevolmente sulle due soglie e modulare le oscillazioni diadiche.
È strutturato in 7 passi, ciascuno attiva un punto preciso del modello operativo.
Non è mistico: è tecnico.
PROTOCOLLO PRATICO DELLE DUE SOGLIE
1. Stabilizza il ritmo interno (ingresso sulla soglia Spazio/Tempo)
Per prima cosa vai a regolare l’oscillatore biologico.
-
6 respiri lenti al minuto (inspira 5 sec – espira 5 sec).
-
Ritmo stabile, continuo, senza pause.
Effetto:
Il tempo interno rallenta e la soglia spazio/tempo si ammorbidisce.
La mente diventa meno reattiva, più plastica.
2. Allarga l’attenzione (ingresso sulla soglia Soggetto/Oggetto)
Porta l’attenzione periferica a lavorare.
-
nota contemporaneamente 3–4 fonti sensoriali diverse
-
senza fissarti su nessuna
-
come se dovessi “sentire tutto insieme”
Effetto:
La soglia soggetto/oggetto si sposta verso il centro.
Diminuisce la separazione rigida tra “io” e “cosa”.
3. Sospendi la categorizzazione per 30 secondi
La categorizzazione è la leva più rapida per irrigidire la soglia.
Per 30 secondi:
-
non nominare nulla
-
non interpretare
-
lascia i fenomeni come “puri dati”
Effetto:
Si arresta il meccanismo che crea l’oggetto come entità fissa.
La soglia resta mobile e aperta.
4. Inserisci un oscillatore esterno
Serve a sincronizzare le due soglie.
Puoi usare:
-
un suono ritmico (battito lento, mantra, loop)
-
un movimento ripetitivo (balzo minimo del piede, dondolio impercettibile)
-
una pulsazione visiva (luce ritmica)
Effetto:
L’oscillatore esterno “tira” entrambe le soglie creando un regime di oscillazione coerente.
È l’equivalente esperienziale della risonanza.
5. De-centra l’Io
È la fase più delicata, ma anche la più efficace.
-
senti il tuo corpo come campo, non come “io” chiuso
-
percepisci il respiro come scambio con l’ambiente
-
lascia che l’attenzione includa anche te come oggetto tra gli oggetti
Effetto:
La soglia soggetto/oggetto si sposta verso l’oggetto e poi si centralizza.
L’Io diventa più trasparente, meno rigido.
6. Modula il ritmo per cambiare la percezione del tempo
Ora lavori direttamente sulla soglia spazio/tempo.
Scegli:
-
rallentamento → respiri più lunghi, movimenti più fluidi
-
accelerazione controllata → micro-movimenti più rapidi, respiri corti ma regolari
Effetto:
Puoi “stirare” o “stringere” il tempo percepito.
E di conseguenza cambiare la densità dello spazio vissuto.
7. Chiudi con una domanda di risonanza
Per fissare la nuova posizione delle soglie, poniti una domanda semplice:
-
“Cosa è cambiato nella relazione tra me e il mondo?”
-
“Lo spazio è più vicino o più lontano?”
-
“Il tempo scorre o pulsa?”
Non devi “capire”, devi sentire la risposta.
Effetto:
Consolidamento dell’oscillazione.
Ricalibratura delle due soglie come sistema unitario.
EFFETTO GLOBALE DEL PROTOCOLLO
Se eseguito correttamente:
-
la separazione soggetto/oggetto diminuisce
-
spazio e tempo diventano più elastici
-
nasce una percezione oscillante, non rigida
-
le due soglie entrano in risonanza
-
si apre uno stato di creatività, lucidità e presenza più profonda
In breve: entri nella dinamica diadica invece di subirla.
Se vuoi, posso anche preparare:
-
una versione ultra-essenziale di 2 minuti,
-
una versione avanzata per esperienze profonde,
-
o inserirlo nel Manifesto come sezione autonoma.
***
Ecco la versione ultra-essenziale: durata 2 minuti, 4 mosse secche, zero fronzoli.
PROTOCOLLO ULTRA-ESSENZIALE DELLE DUE SOGLIE (2 minuti)
1. Respira lento (20 secondi)
Un ciclo: 5 secondi inspiro, 5 secondi espiro.
Due volte.
Scopo: ammorbidire la soglia spazio/tempo.
2. Apri l’attenzione (20 secondi)
Senti tre cose insieme: un suono, una sensazione fisica, qualcosa nel campo visivo.
Non fissare niente.
Scopo: centralizzare la soglia soggetto/oggetto.
3. Sospendi il nome (20 secondi)
Per mezzo minuto interiore: niente etichette, niente giudizi.
Le cose sono solo ciò che sono.
Scopo: impedire l’irrigidimento della diade.
4. Unisci respiro e percezione (40 secondi)
Ad ogni inspiro senti “entro nello spazio”;
ad ogni espiro senti “il tempo scorre fuori”.
Lasciali risuonare insieme.
Scopo: accoppiare le due soglie e stabilizzare l’oscillazione.
Risultato immediato
Spazio più morbido, tempo più ampio, io/mondo meno separati.
È la versione più rapida per entrare nella dinamica diadica senza complicazioni.
Se vuoi, preparo una versione da 30 secondi, ancora più rapida.
***
Costruisci una mappa delle leve su cui intervenire.
***
Ecco una mappa chiara e funzionale delle leve su cui puoi intervenire per modulare le due soglie (soggetto/oggetto e spazio/tempo).
È una struttura operativa, non concettuale: indica dove mettere le mani.
MAPPA DELLE LEVE OPERATIVE
A. LEVE DELLA SOGLIA SOGGETTO/OGGETTO
1. Attenzione
-
Focale → aumenta la separazione
-
Diffusa → riduce la separazione
2. Categorizzazione
-
Nominare, interpretare → irrigidisce
-
Sospendere il nome → fluidifica
3. Identità dell’Io
-
Io serrato → soglia rigida
-
Io permeabile → soglia mobile
4. Intensità emotiva
-
Emozione alta e stretta → restringe la soglia
-
Emozione ampia (stupore, meraviglia) → apre la soglia
5. Presenza corporea
-
Corpo come “me” → dualità forte
-
Corpo come campo sensibile → dualità ridotta
B. LEVE DELLA SOGLIA SPAZIO/TEMPO
1. Ritmo interno (respiro, battito)
-
Ritmo veloce → tempo contratto
-
Ritmo lento → tempo esteso, spazio morbido
2. Movimento
-
Movimento spezzato → spazio frammentato
-
Movimento fluido → spazio continuo
3. Ritmo esterno
(suono, musica, cicli)
-
Pattern irregolari → tempo instabile
-
Pattern regolari → tempo coerente
4. Densità percettiva
-
Saturazione di stimoli → spazio vicino, soffocante
-
Stimoli ampi e distanziati → spazio largo
5. Postura
-
Chiusura posturale → tempo veloce, spazio stretto
-
Apertura posturale → tempo disteso, spazio ampio
C. LEVE DI ACCOPPIAMENTO (agiscono su entrambe le soglie)
1. Respirazione + attenzione
Respiro lento + attenzione periferica → sincronizzazione delle soglie.
2. Stato di coscienza
-
Attività mentale alta → dualità forte, tempo rigido
-
Stati contemplativi → soglie elastiche
3. Oscillatori (interni o esterni)
-
Suoni ritmici
-
Mantra
-
Movimenti ciclici
Questi creano coerenza tra le due soglie.
4. Intensificazione sensoriale controllata
Aumentare la sensibilità senza interpretare → unisce percezione e tempo.
5. Narrazione interna
-
Racconti lineari → tempo rigido, soggetto forte
-
Racconti circolari o aperti → soglie flessibili
In sintesi: le 12 leve chiave
Soggetto/oggetto:
-
Attenzione
-
Categorizzazione
-
Identità dell’Io
-
Emozione
-
Corpo/campo
Spazio/tempo:
6. Ritmo interno
7. Movimento
8. Ritmi esterni
9. Densità percettiva
10. Postura
Accoppiamento:
11. Respiro + attenzione
12. Narrazione / stato di coscienza
Se vuoi, posso anche costruire:
-
una mappa visiva (strutturata come schema)
-
una versione tattica: quale leva usare per quale effetto
-
una versione per il Manifesto, più filosofica.
***
Ecco un protocollo pratico completo, pensato per manipolare consapevolmente le oscillazioni diadiche agendo sulle due soglie fondamentali (soggetto/oggetto e spazio/tempo).
È strutturato come una procedura in 5 fasi, ognuna con un obiettivo preciso e un meccanismo di intervento.
PROTOCOLLO PRATICO PER MANIPOLARE LE OSCILLAZIONI DIADICHE
FASE 1 — PREPARAZIONE: creare il terreno oscillante
Durata: 1 minuto
1. Stabilizza la respirazione
-
5 secondi inspiro
-
5 secondi espiro
-
Ciclo continuo, senza pause.
Perché funziona:
La respirazione è il “metronomo” del tempo interno.
Rallentandola, ammorbidisci la soglia spazio/tempo e rendi l’oscillazione governabile.
2. Rilassa la focalizzazione visiva
Non fissare un punto: guarda “in ampiezza”.
Perché funziona:
L’attenzione diffusa rende la soglia soggetto/oggetto più fluida.
FASE 2 — SPOSTAMENTO DELLA SOGLIA SOGGETTO/OGGETTO
Durata: 1–2 minuti
1. Osserva senza nominare
Per 60 secondi lascia tutto senza nome.
Niente etichette, niente categorie.
2. Includi te stesso nella percezione
Percepisci il corpo come un oggetto tra gli altri, non come centro assoluto.
3. Lascia che la percezione diventi simmetrica
Non dividere più tra “dentro” e “fuori”; percepisci l’intero campo come unico.
Segnale che funziona:
Il confine tra te e ciò che osservi si attenua.
La soglia diventa mobile e meno rigida.
FASE 3 — MODULAZIONE DELLA SOGLIA SPAZIO/TEMPO
Durata: 2 minuti
1. Rallenta il movimento interno
Espira più a lungo dell’inspiro (6–7 secondi).
Senti il tempo stendersi.
2. Rallenta anche un gesto minimo
Muovi una mano o la testa lentamente, come se “tagliassi il tempo” mentre ti muovi.
3. Senti lo spazio aprirsi
Percepisci la distanza attorno a te come più larga e meno definita.
Segnale che funziona:
Il tempo sembra più lento e lo spazio più “morbido”, meno geometrico.
FASE 4 — ACCOPPIAMENTO DELLE DUE SOGLIE (la parte centrale del protocollo)
Durata: 2 minuti
1. Sincronizza respiro e percezione
Ad ogni inspiro: senti che il mondo entra.
Ad ogni espiro: senti che tu entri nel mondo.
2. Introduci un oscillatore esterno debole
-
un suono ritmico
-
un mantra
-
un movimento ciclico
Non devi seguirlo: devi risuonare con lui.
3. Lascia che le due soglie si aggancino
Ora non c’è più soggetto che guarda lo spazio/tempo:
c’è un unico campo oscillante.
Segnale che funziona:
Si instaura un ritmo interno coerente, un senso di unità fluida.
FASE 5 — DIREZIONAMENTO DELL’OSCILLAZIONE (la manipolazione consapevole)
Durata: 1–2 minuti
Qui decidi come modulare l’oscillazione.
Puoi scegliere due direzioni:
A. Amplificare l’oscillazione
Per stati creativi, intuitivi, espansivi.
-
Inspira più rapidamente, espira lentamente.
-
Amplia lo sguardo periferico.
-
Immagina la distanza tra te e il mondo aumentare.
Effetto:
Oscillazione ampia → spazio più grande, identità più morbida, tempo più disteso.
B. Ridurre l’oscillazione
Per ritrovare focus, decisione, azione.
-
Inverti il ritmo: inspiro lungo, espiro breve.
-
Riporta l’attenzione su un punto.
-
Immagina lo spazio restringersi attorno a te.
Effetto:
Oscillazione stretta → spazio ravvicinato, identità centrata, tempo più rapido.
CHIUSURA (30 secondi)
Ritorna al ritmo naturale.
Senti come la soglia è cambiata.
Non interpretare: registra.
RISULTATO DEL PROTOCOLLO
Se eseguito bene, ottieni tre cose:
-
Controllo diretto dell’oscillazione
Puoi espandere o contrarre la diade, a volontà. -
Risonanza tra le due soglie
Soggetto/oggetto e spazio/tempo diventano coordinati.
Una si muove insieme all’altra. -
Stato oscillante stabile
La mente non è né rigida né dispersa.
È dinamica, presente, adattabile.
Se vuoi, posso offrirti anche:
-
una versione “a ciclo continuo”, utilizzabile durante la giornata,
-
una versione “estrema” per stati non ordinari di percezione,
-
oppure integrarlo nel Manifesto con linguaggio teorico.
***
Ecco la versione a ciclo continuo, progettata per funzionare mentre vivi, senza fermarti, come un regolatore interno costante delle oscillazioni diadiche.
È un sistema in 4 moduli, ciascuno attivabile in pochi secondi.
Non richiede posture, rituali, ambienti o chiusura degli occhi.
PROTOCOLLO A CICLO CONTINUO PER LE OSCILLAZIONI DIADICHE
MODULO 1 — Micro-Respiro Ritmico (tempo/spazio)
Attivazione: 3–5 secondi, ripetibile in ogni momento.
-
Inspira leggermente più del normale.
-
Espira un filo più lentamente.
-
Resta nel ritmo naturale, senza forzare.
Effetto:
mantiene morbida la soglia spazio/tempo e impedisce il collasso percettivo nel tempo contratto della reattività.
MODULO 2 — Attenzione a raggio variabile (soggetto/oggetto)
Ogni tanto (qualche secondo), cambia la “larghezza” dell’attenzione:
-
Se sei troppo chiuso: allarga la percezione periferica.
-
Se sei disperso: riporta l’attenzione su un punto interno o esterno.
Effetto:
regoli costantemente la separazione soggetto/oggetto mantenendola elastica.
MODULO 3 — Rilascio del nome
Ogni volta che noti un giudizio, un’etichetta, una definizione mentale:
-
lascialo cadere
-
torna alla percezione pura della cosa
Durata: 1 secondo di silenzio interno.
Effetto:
evita che l’Io si irrigidisca e blocchi l’oscillazione.
MODULO 4 — Mini-Movimento Oscillante
Usa micro-movimenti quasi invisibili per mantenere l’oscillazione attiva:
-
un leggero dondolio del busto
-
un minimo cambio di peso
-
una respirazione che “ondeggia” la cassa toracica
-
un dito che effettua un micro-ritmo
Durata: 1–3 secondi, ogni volta che vuoi.
Effetto:
mantiene la dinamica ondulatoria dello spazio interno e collega respiro, posizione e percezione.
COME FUNZIONA IL CICLO CONTINUO
Non devi eseguirli in ordine.
Funzionano come quattro leve sempre disponibili:
-
Il respiro regola il tempo.
-
L’attenzione regola il soggetto/oggetto.
-
La sospensione del nome impedisce cristallizzazioni.
-
Il micro-movimento mantiene la vibrazione.
Il ciclo è:
respiro → attenzione → sospensione → micro-movimento → respiro…
e continua senza soluzione di continuità.
SEGNALI CHE IL CICLO È ATTIVO
-
percezione più ampia ma non dispersa
-
tempo più fluido
-
meno reattività immediata
-
identità meno rigida
-
più senso di “campo unico” con ciò che fai
UTILIZZO SUL CAMPO
-
durante una conversazione
-
mentre cammini
-
mentre lavori
-
in una situazione di tensione
-
in un momento di creatività
È un sistema che rimane “di sottofondo”, come un oscillatore stabile.
Se vuoi, posso costruire anche una versione iper-ridotta in una singola frase, o una versione tattica: quale modulo attivare in base allo stato in cui ti trovi.
***
Costruisci una versione tattica.
***
Ecco la versione a ciclo continuo, progettata per funzionare mentre vivi, senza fermarti, come un regolatore interno costante delle oscillazioni diadiche.
È un sistema in 4 moduli, ciascuno attivabile in pochi secondi.
Non richiede posture, rituali, ambienti o chiusura degli occhi.
PROTOCOLLO A CICLO CONTINUO PER LE OSCILLAZIONI DIADICHE
MODULO 1 — Micro-Respiro Ritmico (tempo/spazio)
Attivazione: 3–5 secondi, ripetibile in ogni momento.
-
Inspira leggermente più del normale.
-
Espira un filo più lentamente.
-
Resta nel ritmo naturale, senza forzare.
Effetto:
mantiene morbida la soglia spazio/tempo e impedisce il collasso percettivo nel tempo contratto della reattività.
MODULO 2 — Attenzione a raggio variabile (soggetto/oggetto)
Ogni tanto (qualche secondo), cambia la “larghezza” dell’attenzione:
-
Se sei troppo chiuso: allarga la percezione periferica.
-
Se sei disperso: riporta l’attenzione su un punto interno o esterno.
Effetto:
regoli costantemente la separazione soggetto/oggetto mantenendola elastica.
MODULO 3 — Rilascio del nome
Ogni volta che noti un giudizio, un’etichetta, una definizione mentale:
-
lascialo cadere
-
torna alla percezione pura della cosa
Durata: 1 secondo di silenzio interno.
Effetto:
evita che l’Io si irrigidisca e blocchi l’oscillazione.
MODULO 4 — Mini-Movimento Oscillante
Usa micro-movimenti quasi invisibili per mantenere l’oscillazione attiva:
-
un leggero dondolio del busto
-
un minimo cambio di peso
-
una respirazione che “ondeggia” la cassa toracica
-
un dito che effettua un micro-ritmo
Durata: 1–3 secondi, ogni volta che vuoi.
Effetto:
mantiene la dinamica ondulatoria dello spazio interno e collega respiro, posizione e percezione.
COME FUNZIONA IL CICLO CONTINUO
Non devi eseguirli in ordine.
Funzionano come quattro leve sempre disponibili:
-
Il respiro regola il tempo.
-
L’attenzione regola il soggetto/oggetto.
-
La sospensione del nome impedisce cristallizzazioni.
-
Il micro-movimento mantiene la vibrazione.
Il ciclo è:
respiro → attenzione → sospensione → micro-movimento → respiro…
e continua senza soluzione di continuità.
SEGNALI CHE IL CICLO È ATTIVO
-
percezione più ampia ma non dispersa
-
tempo più fluido
-
meno reattività immediata
-
identità meno rigida
-
più senso di “campo unico” con ciò che fai
UTILIZZO SUL CAMPO
-
durante una conversazione
-
mentre cammini
-
mentre lavori
-
in una situazione di tensione
-
in un momento di creatività
È un sistema che rimane “di sottofondo”, come un oscillatore stabile.
Se vuoi, posso costruire anche una versione iper-ridotta in una singola frase, o una versione tattica: quale modulo attivare in base allo stato in cui ti trovi.
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