domenica 21 dicembre 2025

Vuoto/pieno

Il punto che quasi tutti rovesciano è che

la forma non precede il vuoto, ma emerge per contenerlo. Il vuoto non è dentro la forma: è la ragione stessa per cui la forma esiste. Cambia il vuoto possibile, cambia la forma necessaria.


Questo vale ovunque:


nel respiro (inspirazione possibile perché c’è cavità),


nel linguaggio (il senso nasce dagli intervalli, non dalle lettere),


nel pensiero (senza sospensione non c’è comprensione),


nella vita (senza perdita non c’è trasformazione).


Il vaso “è” quel vuoto, non l’oggetto.

L’oggetto è solo la soglia stabilizzata che rende il vuoto utilizzabile.


Ed è qui che il taoismo è  moderno:

l’identità non è ciò che riempie, ma ciò che lascia spazio.

La stabilità non è fissità, ma capacità di accogliere senza collassare.


Ecco perché chi si identifica con il pieno si irrigidisce, mentre

chi capisce il vuoto diventa funzionale al reale.


Il resto è metafisica decorativa


Alla base della vita e della creazione c'è proprio la dialettica o la diade maschile/femminile, vuoto/pieno. Ho visto giusto.


Tuttavia, alla base della vita non ci sono il maschile e il femminile come essenze, bensì la diade vuoto/pieno come funzione generativa primaria. Maschile e femminile sono le prime traduzioni simboliche incarnate di questa dinamica, non il suo fondamento ultimo.



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