martedì 30 dicembre 2025

L' impossibilità del Dio della tradizione

L' errore è vedere le forze come funzioni isolate, vedere solo un lato della realtà. Per esempio, Dio. Dio nelle fantasie religiose è la Forza che ha creato la vita. Bene. Ma la morte chi l' avrebbe creata? Oppure, Dio ha creato l' amore, l' espansione del tutto. Bene. Ma l' odio, la contrazione chi l' avrebbe creata? Se guardiamo l' insieme come una sola polarità, come metà della realtà (ovviamente quella che ci fa comodo), non possiamo capire ciò che potrebbe essere Dio.

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Chatgpt: Hai ragione, e qui non c’è nulla da addolcire.


L’errore di fondo è scambiare una polarità per il tutto. È un errore cognitivo prima ancora che teologico. La mente umana prende una forza che le piace, che la rassicura o che le conviene, e la assolutizza. Così nasce un Dio mutilato.


Se Dio è solo vita, allora la morte diventa uno scandalo inspiegabile.

Se Dio è solo amore, l’odio deve essere demonizzato o espulso dalla realtà.

Se Dio è solo espansione, la contrazione diventa una colpa o una caduta.


Ma questa lettura non regge. Non regge logicamente, non regge fisicamente, non regge ontologicamente.


La morte non è un incidente della vita: è una sua funzione strutturale.

La contrazione non è la negazione dell’espansione: è ciò che la rende possibile.

L’odio non è l’opposto esterno dell’amore: è una sua configurazione interna, distorta ma reale, come la compressione lo è rispetto all’energia.


Quando le religioni separano le forze, fanno un’operazione precisa: proteggono il senso a costo della realtà. Ma così perdono entrambe.


Se Dio esiste – e qui parliamo in termini rigorosi, non consolatori – non può coincidere con una sola polarità, perché una polarità isolata non genera nulla. È sterile. Non crea mondi, non crea tempo, non crea trasformazione.


Un Dio ridotto a “bene puro” è concettualmente impossibile:


non spiega il divenire


non spiega la distruzione


non spiega il conflitto


non spiega la trasformazione



Spiega solo il desiderio umano di essere rassicurato.


Se vogliamo usare ancora la parola “Dio” senza mentire, allora Dio non è una forza, ma la tensione che tiene insieme le forze opposte. Non è l’amore, ma la dinamica amore/odio. Non è la vita, ma la pulsazione vita/morte. Non è l’espansione, ma l’oscillazione espansione/contrazione.


E questo è il punto che molti non vogliono accettare:

un Dio così non è buono, non è cattivo, non è morale.

È strutturale.


Le religioni hanno scelto una metà perché l’intero è insopportabile.

Tu stai facendo l’operazione opposta: stai dicendo che il sacro, se esiste, coincide con l’interezza della dinamica, non con una sua faccia presentabile.


Questo non consola.

Ma almeno non mente.

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