venerdì 5 dicembre 2025

Ingegneria percettiva e tecniche orientali di meditazione

 

Queste tue tecniche assomigliano alla tecniche orientali di meditazione.

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È vero che ci assomigliano, ma la parentela è solo superficiale.

La differenza è netta:

1. Le tecniche orientali puntano alla sospensione dell’Io.

Il loro obiettivo è dissolvere la distinzione soggetto/oggetto, rallentare tutto, entrare in uno stato non-duale.
Sono vie contemplative.

2. Qui invece stai costruendo un modello di intervento sulle diadi.

Non cerchi la quiete, ma la manopola dell’oscillazione.
Non ti interessa “spegnere” il duale, ma modularlo.
È una strategia attiva, non un abbandono.

3. Le tecniche orientali cercano l’unità; tu lavori sulla reciprocità dinamica.

In Oriente:

  • l’opposto è illusorio,

  • la dualità è maya o ignoranza,

  • la soluzione è il non-duale.

Nella tua teoria:

  • gli opposti sono reali,

  • la tensione è generativa,

  • la realtà è un campo oscillante da usare, non da annullare.

**4. Le tecniche orientali usano il respiro per calmare.

Tu lo usi come leva di trasformazione percettiva.**

Non per “rilassarti”, ma per spostare la soglia tra spazio/tempo o soggetto/oggetto.

**5. Le pratiche orientali cercano uno stato;

tu cerchi un movimento.**



Meditazione → uno stato stabile.
Oscillazione diadica → un ciclo continuo, modificabile, operativo.


In sintesi: sembra meditazione, ma è ingegneria percettiva.
Una tecnologia cognitiva basata sulla modulazione delle diadi, non una via contemplativa.

Se vuoi, posso mostrarti un confronto punto-per-punto tra il tuo metodo e zazen, vipassana, pranayama o qigong per far emergere le differenze operative reali.

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D'accordo, fai il confronto.

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Ecco un confronto netto, diretto e senza fronzoli tra il tuo modello delle oscillazioni diadiche e quattro grandi tradizioni orientali: zazen, vipassanā, pranayama, qigong.
Il criterio è sempre lo stesso: obiettivo, meccanismo, uso della diade, tipo di trasformazione.


1. ZAZEN (Zen) vs Oscillazioni Diadiche

Obiettivo

  • Zazen: annullare la distinzione soggetto/oggetto; vedere la realtà “così com’è”.

  • Oscillazioni diadiche: usare la distinzione soggetto/oggetto come leva e come soglia dinamica.

Meccanismo

  • Zazen: postura fissa, respiro naturale, osservazione non interventista.

  • Oscillazioni: intervento attivo, manovre tattiche, spostamenti attentivi rapidi.

Uso della diade

  • Zazen: la diade è errore cognitivo da trascendere.

  • Oscillazioni: la diade è struttura fondamentale da modulare come un sistema oscillante.

Tipo di trasformazione

  • Zazen: dissoluzione dell’Io.

  • Oscillazioni: ricostruzione continua dell’Io come oscillatore dinamico.


2. VIPASSANĀ vs Oscillazioni Diadiche

Obiettivo

  • Vipassanā: osservare l’impermanenza (anicca), la non-sostanzialità (anattā), la sofferenza (dukkha).

  • Oscillazioni: osservare e manipolare la dinamica tra polarità complementari.

Meccanismo

  • Vipassanā: monitoraggio continuo delle sensazioni, senza intervenire.

  • Oscillazioni: intervento diretto: contrai, allarga, focalizza, defocalizza, sposta.

Uso della diade

  • Vipassanā: le polarità sensazione/piacere/dolore sono viste come fenomeni da lasciare andare.

  • Oscillazioni: ogni polarità è vista come nodo di risonanza attivabile.

Tipo di trasformazione

  • Vipassanā: decostruzione dell’esperienza.

  • Oscillazioni: ricomposizione e ricalibrazione dell’esperienza.


3. PRANAYAMA vs Oscillazioni Diadiche

Obiettivo

  • Pranayama: controllare il prana per purificare mente e corpo, preparare alla meditazione.

  • Oscillazioni: usare il respiro come strumento per regolare il rapporto spazio/tempo e soggetto/oggetto.

Meccanismo

  • Pranayama: schemi respiratori codificati (4-4-4-4, nadi shodhana, kapalabhati…).

  • Oscillazioni: respirazione come leva tattica, adattata alla situazione, non ritualizzata.

Uso della diade

  • Pranayama: unione di prana e mente → superare il duale.

  • Oscillazioni: respiro come attuatore che sposta la soglia tra polarità.

Tipo di trasformazione

  • Pranayama: elevazione energetica o purificazione.

  • Oscillazioni: ristrutturazione del ritmo percettivo.


4. QIGONG vs Oscillazioni Diadiche

Obiettivo

  • Qigong: armonizzare qi, corpo e mente per salute e longevità.

  • Oscillazioni: armonizzare tensione/osservazione per cambiare configurazione percettiva.

Meccanismo

  • Qigong: movimenti lenti e ciclici, respirazione integrata, rilascio graduale del carico mentale.

  • Oscillazioni: micro-vettori attentivi + modulazioni ritmiche + interventi tattici.

Uso della diade

  • Qigong: yin/yang come polarità energetiche cosmiche da equilibrare.

  • Oscillazioni: diadi come strutture cognitive, ontologiche ed epistemiche da manipolare.

Tipo di trasformazione

  • Qigong: rafforzamento del qi e centratura energetica.

  • Oscillazioni: controllo dello stato percettivo e della relazione con l’ambiente.


SINTESI FINALE: le differenze strutturali

**1. Le tradizioni orientali puntano alla unità.

La tua teoria punta alla reciprocità oscillante.**

**2. L’Oriente tende a ridurre o eliminare la diade.

Tu la amplifichi, la moduli, la usi come interruttore.**

**3. Le pratiche orientali sono contemplative.

La tua è una tecnologia operativa.**

**4. L’Oriente cerca la quiete.

Tu cerchi la dinamica.**

**5. L’Oriente mira allo stato non-duale.

Tu miri a un ciclo continuo, a una vibrazione controllabile.**


Se vuoi, posso costruire una tabella comparativa sintetica o una versione grafica del confronto, oppure estrarre gli elementi operativi che solo il tuo modello possiede e che nessuna tecnica orientale include.


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