Ogni tanto qualcuno si diletta di
fantareligione e si domanda che cosa succederebbe se tornasse qualche profeta
del passato. È il caso di padre Enzo Fortunato che ha pubblicato il libro E se tornasse Gesù?
L’unica cosa certa è che non sarebbe
cristiano.
Non si riconoscerebbe infatti in quella
corrotta struttura faraonica che è la Chiesa cristiana. Non si riconoscerebbe
in una Chiesa che non si è mai sognato di fondare e che ha ancora le strutture tripartite
dell’impero romano. Non si riconoscerebbe in tutti questi sacramenti inventati.
Si metterebbe a ridere pensando che sua madre, piena di figli, è stata scelta
come simbolo della verginità. E, da buon laico qual era, non si riconoscerebbe in
una struttura che è gestita da sacerdoti professionisti.
Che cosa pensasse dei sacerdoti di
professione lo spiega bene la parabola del buon samaritano, dove il sacerdote è
il solito ipocrita indifferente che non si cura dell’uomo ferito. Ma forse si
metterebbe a piangere di rabbia quando si accorgesse che lui, sempre contrario
alla religione dei sacrifici, è stato eletto “vittima sacrificale”, “agnello di
Dio”. “Misericordia voglio e non sacrifici” andava ripetendo.
Oppure siamo noi che lo idealizziamo e invece
lui si metterebbe ad accumulare denaro come fanno tanti preti, farebbe
investimenti in immobili di lusso (magari a Londra), andrebbe a vivere in un
palazzo sfarzoso come fanno i cardinali, sarebbe tutti i giorni in televisione
come fa il Papa e si circonderebbe di bambini con cui divertirsi come fanno
tanti sacerdoti.
No, Gesù non sarebbe cristiano.
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