venerdì 5 novembre 2021

Lo spazio interiore

 

Spesso chi non apprezza la meditazione nasconde una paura profonda di tornare a se stesso. È talmente alienato che è estraneo a se stesso e non vuole incontrarsi. Fa di tutto nella vita per stordirsi nel lavoro, nel chiasso, nelle preoccupazioni, nei viaggi, nel sesso, nell’alcol, nelle droghe e in mille attività distraenti. Ma, così facendo, dimostra di nascondere una sofferenza con cui non vuole confrontarsi.

Noi però siamo ciò che percepiamo e, se non percepiamo nulla, non siamo nulla. Se la nostra mente è affollata di parole e pensieri - dice Thich Nhat Hanh - non c’è spazio per noi.

E per incontrare se stessi, il silenzio è essenziale e anche l’immobilità. Per questo si medita in certe posizioni sedute o muovendosi poco. Ma la meditazione sui propri stati d’animo può avvenire sempre, dappertutto, fermi o in movimento e in qualsiasi posizione

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