I più non sanno che farsene della
tranquillità: è triste, ma è così. Cercano l’eccitazione, l’emozione,
l’attività frenetica, il piacere, l’amore passionale, la gioia estatica. Tutto
meno che la calma. Basta vedere tanti giovani che si riuniscono per bere,
drogarsi e fare sesso.
Però, anche se credono che la vita
debba essere uno sballo continuo, non sono affatto felici. Più che altro
cercano di dimenticare, di stordirsi.
Quando è così, vuol dire che non stanno
affatto bene; al contrario, sono sofferenti. C’è qualcosa che li fa soffrire. E
loro cercano di evadere.
Il nostro è un mondo di agitazione e di
confusione. Quasi tutti credono che la vita vera, la vita piena, sia
stordimento e movimento continuo. Ma, se lo credono, vuol dire che partono da
una condizione di sofferenza e tutto ciò che fanno non migliora affatto la
situazione.
Infatti l’agitazione crea sempre stati
d’animo dolorosi, cui si cerca di rimediare aumentando il livello e il numero
degli stimoli. Ma è un’illusione. Perché l’escalation porta solo ad aumentare la
sofferenza.
I più pensano che il senso della vita e
anche il paradiso debbano essere uno sballo continuo. Che delusione avranno
quando scopriranno che è uno stato di pace.
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