Passato e futuro sono due bastioni che
delimitano il nostro io, ma sono anche due trappole.
Il passato è pieno di ricordi che non
sono più le esperienze fatte un tempo, ma una loro rievocazione mentale.
Inoltre è pieno di rimpianti, se non altro perché è qualcosa che è stato
perduto e rimane solo nella nostra memoria. Quanto al futuro, è un insieme di
progetti, speranze, paure e preoccupazioni.
Entrambi condizionano la percezione del
nostro presente, che viene influenzato profondamente e non può essere vissuto
senza questi due pesi. Il risultato è che non siamo mai veramente a contatto
con la realtà, ma con immagini e previsioni. In parole povere, è la nostra
mente che filtra ogni esperienza.
Tra questi due fuochi, ci è difficile
avere un approccio semplice, diretto e nudo con le cose. Più che a contatto con
le cose, siamo a contatto con le nostre interpretazioni. Solo in rari momenti,
in cui non ricordiamo e non facciamo previsioni, abbiamo sprazzi di libertà e
riusciamo a tornare a ciò che sta veramente succedendo.
E a questo mira proprio la meditazione,
che prima ci mette la pulce nell’orecchio e ci invita a vedere quanto siamo
condizionati e poi ci invita a fare pulizie mentali per permetterci un approccio
fresco con il mondo e con noi stessi. Interrompere ogni tanto il lavorio della
mente è salutare e ci fa capire tante cose che altrimenti ci sfuggono.
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