Molti pensano che per godersi la vita ci
si debba mettere a gozzovigliare tutto il giorno, mangiando, bevendo, facendo
sesso, arricchendosi e spostandosi continuamente da un luogo all’altro, da una
persona all’altra, da un’avventura all’altra. Ma questo modo di assaporare la
vita sembra più un fuggire da qualche sofferenza e dalla noia.
C’è però un’altro modo – percepire l’esistenza
nella sua essenza, assaporando con calma e consapevolezza il corpo, la mente,
gli altri e gli ambienti. Potremmo anche dire che questa è un’esperienza
religiosa: avere il tempo per distaccarsi dalle esperienza più comuni, per
concentrarsi, per fare silenzio nella propria mente e per percepire il senso
sacro della vita.
La pace dà felicità, l’irrequietezza
no.
"C'è di più nella vita che affannarsi senza sosta" Buddha
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