domenica 3 ottobre 2021

La trappola del pensiero

 

Di solito siamo totalmente identificati con i pensieri e le sensazioni, tanto che crediamo di esserli - il nostro io è quell’insieme di pensieri e sensazioni. Ma non è così.

In meditazione ci accorgiamo di un’altra realtà. Facciamo un passo indietro e diventiamo gli osservatori. Allora scopriamo che possiamo essere qualcos’altro, che possiamo non essere coinvolti in essi.

Mentre li osserviamo che si susseguono in continuazione, compulsivi, ripetitivi, altalenanti, noi ne diventiamo i testimoni, gli spettatori. La nostra mente è come un cinema in cui si proiettano film di ogni genere, e noi ne siamo sempre immersi.

Ma, quando li osserviamo, creiamo una distanza fra noi e loro, e possiamo restarne distaccati. Questa meditazione non ha bisogno di nessuna postura, di nessuna formula e può essere svolta in qualsiasi momento e luogo.

Se prolunghiamo il tempo in cui diventiamo gli osservatori, possiamo trovare un luogo non toccato dalle nostre elucubrazioni, dal chiacchiericcio della mente, e capiamo che abbiamo anche un’altra identità, meno caotica, più calma. Invece di essere dominati da pensieri e sensazioni, invece di rimanere sempre confinati nella loro prigione, possiamo saltar fuori e guardare un panorama più luminoso, in cui siamo più liberi.

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