La miglior definizione di
capitalismo, degli effetti devastanti del vivere solo per i soldi, della nostra
miseria materiale e spirituale, del nostro stato di asservimento, la troviamo
niente di meno che nei Vangeli. Non ci crederete, ma è così.
“A chi ha sarà dato e sarà nell’abbondanza; ma a chi non ha
sarà tolto anche quello che ha”
Questa citazione si può trovare nel
Vangelo secondo Matteo, precisamente nel capitolo 25, versetti 29-30. I
versetti fanno parte della parabola dei talenti, in cui Gesù racconta la storia
di un padrone che distribuisce talenti (unità di denaro antiche) ai suoi servi
e chiede loro di farli fruttare mentre lui è via. Alla fine della parabola, il
padrone premia i servi che hanno moltiplicato i talenti affidati loro, ma
punisce colui che ha seppellito il talento senza farlo rendere.
Avete capito bene? Non è la
fotografia della nostra condizione sociale, con i ricchi sempre più ricchi e
i poveri sempre più poveri?
Si dirà che la frase sottolinea il
concetto di responsabilità e premia chi fa buon uso delle risorse ricevute.
Ma leggete bene, non con gli occhi
dei preti. Innanzitutto, il padrone è un individuo odioso, “un uomo duro” che
torna dopo molto tempo “per regolare i conti” con i “servi”. E loda quelli che
hanno investito meglio e hanno guadagnato di più. E poi rimprovera il servo che
non ha lucrato abbastanza affidando il denaro ai “banchieri” e ottenendo un “interesse”.
Sembra una parabola scritta oggi
che chiarisce che il cristianesimo è una religione di banchieri, investitori,
padroni, interessi e servi. La mentalità è quella. Una religione del lucro,
dove le azioni “buone” devono essere fatte in vista di un interesse in un’altra
vita. E non è finita. Come si conclude? Il padrone ordina:
“Il servo fannullone gettatelo
fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti”.
Non vi sembra un po’ eccessivo e
feroce? Solo perché un poveretto non ha investito il denaro?
Siete ancora convinti che il
messaggio cristiano sia così caritatevole e non ci presenti Dio come un padrone
spietato che non ama affatto i poveri?
Gli effetti di questa mentalità da
sfruttatori sono proprio oggi sotto i nostri occhi.
“Ai ricchi sarà dato sempre di più
e ai poveri sarà tolto tutto!” Amen!
PS. Ogni volta che critico Gesù e la Chiesa,
perdo un po’ di lettori. Pazienza, meglio così. Pochi, ma buoni.
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