Alcune
persone credono a un Dio creatore argomentando che, se c’è l’effetto (il cosmo
con le sue leggi), ci deve essere la loro Causa prima, il loro Autore.
Argomento che sembra molto logico.
Ma
se la nostra logica fosse quella di un ipotetico Dio, dovremmo poter capire
tutto.
Invece
non è così. Rimangono dubbi, vuoti, contraddizioni, cose che non si capiscono.
L’obiezione
principe è che questo Dio dovrebbe essersi creato da solo (per non ammettere un’altra
causa prima). E se ammettiamo che l’Essere si possa creare da solo, allora
potrebbe anche essersi dissolto in questo cosmo – e tutto sarebbe un suo
frammento. Dio si sarebbe frammentato e quindi è morto.
Una
seconda obiezione è che da un Dio perfetto ci aspetteremmo un cosmo perfetto e
non questo cosmo in cui tutti gli esseri devono uccidere altri esseri
per mangiare – un mondo dalla violenza feroce. Il leone per vivere deve
sbranare la gazzella e l’uomo deve sbranare il vitello, il pollo o il carciofo.
La vita si nutre di altra vita: brutta cosa.
E
chi avrebbe creato queste leggi?
Per
la legge delle antinomie, l’Essere divino non può essere nato da solo, né
essere stato creato da un altro Creatore, ma nasce necessariamente dal Nulla o
Vuoto. Il che è affermato anche dalla fisica quantistica. I due stati (l’essere
e il nulla) nascono l’uno dall’altro e hanno bisogno per esistere l’uno dell’altro.
L’essere
nasce dal nulla e il nulla nasce dall’essere – e ciò senza fine, in
continuazione.
Dunque,
al fondo, non c’è né l’uno né l’altro, ma un terzo stato di cui i due
sono espressioni. Questo terzo stato sarebbe la vera trascendenza, che però non
possiamo definire né concepire… altrimenti sarebbe immanente!
Dunque, lasciamo perdere il dio delle religioni.
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