sabato 16 marzo 2024

La struttura di base

 

C’è un’unica struttura che fa funzionare l’Universo; una struttura che va dalle particelle elementari alle attività mentali. Sempre la stessa. La creazione – o per meglio dire l’emersione - dell’Universo non è molto originale. Anzi, lavora al risparmio: minimo sforzo per massimo risultato.

E quindi segue lo stesso schema dappertutto, nel mondo fisico e nel mondo spirituale, costituito da percezioni, sensazioni, pensieri, sentimenti, emozioni ed eventi d’ogni genere (karmici). Replica un unico modello dappertutto, dal moto delle forze fisiche al moto della coscienza: così fuori come dentro. Un modello che parte dalle fluttuazioni quantistiche ed arriva al mondo di oggi.

Questa struttura è una diade, ossia una coppia di polarità legate insieme, uguali per intensità ma contrarie per senso o direzione. Ed è ben rappresentata dal simbolo dinamico dello yang/yin, un’unità nella differenziazione e un contrasto nell’unione, concordi nella discordia, ma discordi nella armonia o complementarità.

Una diade è un termine utilizzato in diversi contesti per indicare un insieme o una coppia di elementi o individui collegati o correlati in qualche modo. Ad esempio, in musicologia una diade si riferisce a una coppia di note suonate insieme, mentre in psicologia può indicare una relazione o interazione tra due persone o individui.

L’armonia viene dal fatto che i due poli sono contrastanti ma uguali, l’uno l’opposto dell’altro. Si combattono, ma non possono fare a meno l’uno dell’altro. Pensate a un matrimonio fra maschile e femminile, ad uno scontro fra due pugili che lottano sullo stesso ring ma che sono uniti dal match, all’esterno o all’interno di un guanto o di un essere umano. Sono l’uno l’opposto dell’altro, ma l’uno dipendente dall’altro. Si odiano e si amano, così come succede nella vita, in cui tutto è conflitto armonico o armonia conflittuale.

Questo tipo di struttura ricorda l’insieme delle spinte e controspinte nella costruzione di un ponte – un ponte che unisce due sponde ma che le separa. Una struttura che permette l’equilibrio di quella immensa costruzione che è il cosmo. Il ponte può oscillare, ma entro certi limiti; le spinte e le controspinte sono variabili dinamiche che devono trovare un equilibrio, o tutto collassa.

Questa struttura diadica è presente nel mondo esterno come in quello interno, nelle stelle come nella coscienza. E anche nel nostro corpo, che ha due cervelli (fisici e mentali), due occhi, due orecchie, due braccia, due gambe, ecc. e due lati della faccia, simmetrici sì ma non uguali, discordi quel tanto per differenziarsi ma non tanto per separarsi.

La coscienza emerge da questo dualismo. È come se fossimo due persone che si controllano a vicenda, due persone in una, due gemelli siamesi che hanno in comune il corpo, che sono condannai a stare insieme ma che vorrebbero separarsi.

Pensiamo alle emozioni, che già nel nome indicano un movimento. Se avessimo sempre uno stesso stato d’animo, non avremmo emozioni, e il nostro mondo sarebbe statico, non dinamico.

 

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