martedì 19 marzo 2024

La guerra della vita


Poiché nella vita tutto è guerra (contesa, direbbe Eraclito), la regola del “si vis pacem para bellum” vale per tutto, anche per quella particolare guerra che c’è fra maschi e femmine (che, poiché sono contrari, sono attratti vicendevolmente, ma, poiché sono uguali, si respingono) – e, in genere, in tutte le forme di competizione (dall’economia allo sport).

Non è una legge contingente, ma una legge cosmica, che agisce dalle più piccole particelle alle galassie.

Non date retta alle stupidaggini cristologiche dell’  “offrire l’altra guancia” e dell’issare subito bandiera bianca. Siamo in ballo e dobbiamo ballare, volenti o nolenti.

Vi pare che si possa affrontare una competizione arrendendosi subito? Se sei così, hai sbagliato pianeta. Se ti arrendi, avrai perso prima di combattere e i prepotenti comanderanno. Sarai uno schiavo.

Vi dovete armare contro i vostri nemici, preparandovi in tutti i sensi. Non voglio la guerra. Ma, se non volete la guerra, dovrete armarvi fino ai denti ed essere forti (almeno) come i vostri nemici.

La vita è guerra, e, per avere la pace, non c'è che da prepararsi e combattere valorosamente.

Nella Bhagavad Gita, lo diceva il dio Krishna ad Arjuna alla vigilia di una battaglia decisiva. Arjuna era confuso ed esitante, e si domandava se valesse la pena combattere. Ma il dio gli disse: “Amico mio, devi comunque combattere, perché la vita è sempre una guerra. E non c’è modo di evitarla. Tanto vale, allora, prepararti bene!”

Anche i rapporti fra maschio e femmina sono una guerra per il predominio. O domini o sei dominato. Dimenticati dell’amore gioioso e mieloso. Quello è lo zuccherino che si dà agli elefanti perché eseguano gli ordini. Sotto quel miele, c’è la contesa, chi vince e chi perde. E sarà sempre così.


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