martedì 12 marzo 2024

La maledizione del Dio biblico

 

Eravamo in buoni rapporti con la natura, e nostri dei erano il gran teatro delle forze naturali: la terra, il cielo, la luna, il fulmine, il sole, la morte, il mare, i terremoti, i venti, il fuoco, l’amore, la bellezza, l’agricoltura, le foreste, gli alberi, le sorgenti, i fiumi, i commerci, i viaggi, il focolare domestico, ecc. E noi li pregavamo sentendoci più sicuri, in armonia con ciò che ci circondava.

Ma poi è arrivato il dio cristiano che ha imposto all’uomo di soggiogare e dominare la natura, gli animali e la donna. Ed è incominciata la volontà di potenza. E lo scempio dell’ambiente. E la guerra di tutti contro tutto. E si  rotto l’incanto.

Poi, il cristianesimo ha portato anche il senso di essere un individuo, separato dalla natura, dagli altri e dalla società.

Per sé = persona. Mentre l’uomo nasce sempre da una relazione ed è sempre in relazione, con gli altri e con se stesso. Ed eccoci qua, monadi isolate e senza empatia, ma solo informazione e comunicazione.

Il concetto di “anima” ci ha reso stranieri su questa terra. E ci ha fatto dimenticare che la nostra identità viene dall’altro e anche noi siamo natura.

L‘uomo appartiene alla catena evolutiva, non ne è il dominatore.

Il Dio biblico, con il suo invito a dominare, ha scatenato la guerra contro la natura – e dunque contro noi stessi – che ci sta portando verso l’autodistruzione. Quando ci libereremo di influenze così nefaste?

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