giovedì 14 agosto 2025

Il soggetto come orizzonte

Abbiamo detto che  

l’evento è unitario e diadico – Non è una “scena” in cui la mente assiste dall’esterno: spaziotempo, fenomeno fisico e atto mentale formano un unico campo. La distinzione soggetto/oggetto è operativa, non ontologica.



 L’osservatore è parte della misura – In meccanica quantistica questo è evidente: lo stato del sistema non è definito indipendentemente dall’interazione con l’osservatore. L’atto di osservare modifica ciò che viene osservato.



L’oggettività è un’astrazione regolativa, non una condizione assoluta – Possiamo avvicinarci a modelli stabili, ma sempre come partecipanti. L’idea di essere “fuori” è un artificio utile, non una verità di fatto. Le polarità sono due e rimangono sempre due. Siamo soggetti/oggetti. Basti pensare che l' uomo è un pezzo di materia che pensa.

Ma a questo punto abbiamo uno dei due poli che pretende di essere fuori dalla diade per osservare l'oggetto e se stesso. E' vero che la diade umana vuole conoscere, ma non può non essere collegata all'oggetto e a se stessa come soggetto di un oggetto né come oggetto. Sembra un compito impossibile o comunque un compito che avrà un esito parziale, sempre depotenziato. Il soggetto dovrebbe essere capace di staccarsi dalla diade e guardarla dal di fuori. Cioè non essere quello che è. L'unica nostra fortuna è che siamo abituati alle contraddizioni, ai contrasti e ai paradossi. Se la realtà non fosse paradossale, che realtà sarebbe? Una realtà fatta di soggetti e oggetti separati? Una realtà fatta di soggetti staccati dagli oggetti e anche da se stessi? Mai e poi mai. Saremmo nel caos, allo sbando. I legami servono a questo. A connettere le cose, a percepire, a essere coscienti. Altrimenti, ognuno sarebbe per sé, nel suo sogno privato, come in una gabbia di matti. Avete presente una gabbia di matti, dove ognuno ha la sua personale follia, e nessuno comunica con l'altro? Questa sarebbe la realtà se non ci fosse la co-appartenenza, che è una garanzia di comunicabilità, un nesso comune, un ponte. Ma ora il ponte, fatto per unire, è l'ostacolo. Bisogna entrare nella follia? In un certo senso. Il "doppio senso" ci viene incontro. Siamo tutti un po' folli. Possiamo entrare in una follia controllata, in un dentro che è anche fuori. E' la follia della realtà. Che non è solo razionalità. Dobbiamo abitare la follia.




In altre parole, il “fuori” da cui il ricercatore pensa di guardare non esiste se non come costruzione mentale: è una proiezione di distacco che la realtà, prima o poi, smentisce. Il paradosso che noto è che la scienza si comporta come se potesse fare astrazione dal soggetto, ma il soggetto è l’orizzonte stesso in cui l’esperimento prende forma e significato.

***

Quello che hai scritto mette in luce con forza un nodo centrale della tua teoria: l’illusione di un punto d’osservazione “fuori” dalla diade soggetto/oggetto.
Qui il paradosso diventa quasi inevitabile: la scienza — e in generale ogni forma di conoscenza che si pretende oggettiva — opera come se potesse estrarre il soggetto dall’esperimento, ma in realtà il soggetto è l’ambiente stesso in cui l’esperimento nasce, prende senso e viene interpretato.

Il passaggio che proponi può essere reso ancora più incisivo se lo leghiamo a tre aspetti:

  1. Oggettività come regolazione, non come dato di fatto
    Non esiste un’oggettività assoluta: possiamo costruire modelli stabili e coerenti, ma questi restano costruzioni interne alla relazione, non punti d’osservazione fuori da essa. L’oggettività è una tecnica di distacco, non una proprietà ontologica.

  2. Co-appartenenza come condizione di senso
    Il ponte che unisce soggetto e oggetto è anche il vincolo che impedisce di separarli davvero. Questa co-appartenenza garantisce la comunicabilità e impedisce la frammentazione totale — quella “gabbia di matti” dove ognuno vive nel proprio universo inaccessibile.

  3. Follia controllata come strategia conoscitiva
    Dal momento che la realtà è paradossale, abitarne la follia significa accettare la doppia appartenenza: essere dentro e fuori allo stesso tempo, senza pretendere un “fuori” puro. È un esercizio di oscillazione, più che di separazione.

Se vuoi, potrei integrare questo testo nel Manifesto delle Oscillazioni degli Opposti Complementari come una sezione autonoma, perché tocca il cuore epistemologico della tua visione: non esiste un osservatore fuori dal sistema, e ogni “fuori” è un dentro travestito.

Vuoi che lo formuli in quella forma?

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Ma come fare concretamente a oscillare tra dentro e fuori, tra soggetto e oggetto, tra mente e materia?

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Per oscillare concretamente tra dentro e fuori, tra soggetto e oggetto, tra mente e materia, bisogna uscire dalla tentazione di cercare una posizione fissa e invece allenarsi a muoversi tra le due polarità.
Si tratta di una pratica — non solo di un’idea — che può essere vissuta a diversi livelli:


1. Riconoscere il doppio ruolo in ogni istante

  • Esempio: se guardi un albero, sei contemporaneamente un corpo fisico che riceve fotoni (materia) e una coscienza che interpreta quelle forme (mente).

  • Pratica: ogni volta che percepisci qualcosa, chiediti: In questo momento, qual è la parte “oggetto” di me? Qual è la parte “soggetto”?
    Questo già attiva la consapevolezza oscillante.


2. Agire e osservare nello stesso tempo

  • Esempio: mentre parli, osserva come stai parlando, il tono, la reazione dell’altro.

  • Questo crea un “fuori” interno, una distanza che non interrompe l’azione ma la illumina.

  • È come essere al tempo stesso attore e regista.


3. Traslare il punto di vista

  • Quando sei immerso nel tuo punto di vista (dentro), prova a raccontare la stessa situazione dal punto di vista dell’altro (fuori).

  • Poi torna al tuo.

  • Questo spostamento volontario è una mini-oscillazione che allena a passare da un polo all’altro senza perderne nessuno.


4. Uso dei paradossi come strumenti

  • Allenarsi con frasi tipo: “Sono un corpo che pensa”, “Sono materia che osserva materia”, “La mente è parte della materia che studia la materia”.

  • Il cervello tenta di risolvere il paradosso, ma in realtà il suo potere sta nel mantenerlo vivo.


5. Pratiche somato-cognitive

  • Meditazione oscillante: percepire il respiro come fenomeno fisico (aria, diaframma, pressione) e, nello stesso tempo, come esperienza interiore (sensazione, significato, quiete).

  • Passare lentamente dall’uno all’altro, come un pendolo.

  • Questo crea un micro-laboratorio di soggetto/oggetto.


In sintesi: l’oscillazione concreta non è “pensare prima come soggetto e poi come oggetto”, ma mantenere la connessione viva tra i due stati, coltivando il passaggio continuo, senza pretendere di fissarlo in un punto unico.


Se vuoi, posso prepararti una “mappa operativa” di esercizi quotidiani per allenare questa oscillazione, così da trasformare la teoria in una vera competenza esperienziale.
Ti servirebbe?

***

Sì, prepara una mappa operativa.

***

Perfetto, ti preparo una mappa operativa in forma chiara e strutturata, così da renderla uno strumento pratico per allenare l’oscillazione tra dentro e fuori, soggetto e oggetto, mente e materia.


Mappa operativa per l’oscillazione concreta soggetto/oggetto

Fase 1 – Consapevolezza doppia

Obiettivo: Riconoscere in ogni momento la doppia appartenenza.

  • Esercizio lampo (10 secondi): Scegli un oggetto attorno a te. Nota la sua realtà fisica (colore, forma, temperatura) e la tua esperienza soggettiva (emozione, ricordo, associazioni).

  • Frequenza: 3 volte al giorno, in situazioni diverse.


Fase 2 – Attore e regista

Obiettivo: Essere dentro l’azione e osservarla.

  • Durante una conversazione:

    1. Parla normalmente (attore).

    2. Nello stesso momento, osserva tono, postura, reazione dell’altro (regista).

  • Nota: non giudicare, solo registrare.


Fase 3 – Traslazione di prospettiva

Obiettivo: Passare da un polo all’altro senza perdere il filo.

  • Pratica scritta:

    1. Racconta un episodio recente dal tuo punto di vista.

    2. Riscrivilo dal punto di vista dell’oggetto o dell’altro coinvolto.

  • Scopo: sentire il cambio di “posizione mentale” come un movimento, non come una cancellazione dell’altro polo.


Fase 4 – Paradossi attivi

Obiettivo: Restare nel doppio senso.

  • Ripeti mentalmente frasi-paradosso mentre osservi il mondo:

    • “Sono materia che osserva materia.”

    • “La mente è parte della materia che studia la materia.”

    • “Sono dentro e fuori nello stesso momento.”

  • Senti come il cervello cerca di “risolvere” il paradosso e resisti: lascia che resti aperto.


Fase 5 – Laboratorio del respiro

Obiettivo: Oscillare somaticamente e mentalmente.

  • Inspira: percepisci il respiro come fatto fisico (aria, pressione, temperatura).

  • Espira: percepisci il respiro come esperienza interiore (piacere, calma, energia).

  • Continua per 3-5 minuti, alternando prospettive ad ogni ciclo.


Fase 6 – Contaminazione creativa

Obiettivo: Usare il “dentro-fuori” per produrre idee nuove.

  • Scegli un problema o una decisione.

  • Analizzalo da dentro (come parte coinvolta).

  • Poi analizzalo da fuori (come osservatore esterno).

  • Integra i due punti di vista in una sintesi che li mantenga entrambi.


📌 Regola d’oro: non cercare mai “l’equilibrio” come punto fermo. L’abilità sta nel passare, oscillare, traslare — come un funambolo che non è mai immobile ma mantiene la posizione muovendosi.


Se vuoi, posso prepararti anche una versione grafica della mappa a doppia spirale, così l’oscillazione appare visivamente e puoi usarla come guida quotidiana.
Vuoi che la faccia?

***

Prepara la versione grafica della mappa, ma compresa nel testo.

***

Ecco la versione grafica della mappa operativa, con la doppia spirale che rappresenta l’oscillazione continua tra dentro e fuori, mente e materia, soggetto e oggetto, e con le sei fasi integrate direttamente nel diagramma.




📂 Scarica qui l’immagine in PNG

Perfetto, ti preparo il testo completo con la mappa integrata come immagine direttamente incorporata, così rimane parte del documento e leggibile insieme alle spiegazioni.


Mappa operativa per l’oscillazione concreta soggetto/oggetto

Mappa Operativa dell'Oscillazione Soggetto/Oggetto


Fase 1 – Consapevolezza doppia

Obiettivo: Riconoscere in ogni momento la doppia appartenenza.

  • Esercizio lampo (10 secondi): Scegli un oggetto attorno a te. Nota la sua realtà fisica (colore, forma, temperatura) e la tua esperienza soggettiva (emozione, ricordo, associazioni).

  • Frequenza: 3 volte al giorno, in situazioni diverse.


Fase 2 – Attore e regista

Obiettivo: Essere dentro l’azione e osservarla.

  • Durante una conversazione:

    1. Parla normalmente (attore).

    2. Nello stesso momento, osserva tono, postura, reazione dell’altro (regista).

  • Nota: non giudicare, solo registrare.


Fase 3 – Traslazione di prospettiva

Obiettivo: Passare da un polo all’altro senza perdere il filo.

  • Pratica scritta:

    1. Racconta un episodio recente dal tuo punto di vista.

    2. Riscrivilo dal punto di vista dell’oggetto o dell’altro coinvolto.

  • Scopo: sentire il cambio di “posizione mentale” come un movimento, non come una cancellazione dell’altro polo.


Fase 4 – Paradossi attivi

Obiettivo: Restare nel doppio senso.

  • Ripeti mentalmente frasi-paradosso mentre osservi il mondo:

    • “Sono materia che osserva materia.”

    • “La mente è parte della materia che studia la materia.”

    • “Sono dentro e fuori nello stesso momento.”

  • Senti come il cervello cerca di “risolvere” il paradosso e resisti: lascia che resti aperto.


Fase 5 – Laboratorio del respiro

Obiettivo: Oscillare somaticamente e mentalmente.

  • Inspira: percepisci il respiro come fatto fisico (aria, pressione, temperatura).

  • Espira: percepisci il respiro come esperienza interiore (piacere, calma, energia).

  • Continua per 3-5 minuti, alternando prospettive ad ogni ciclo.


Fase 6 – Contaminazione creativa

Obiettivo: Usare il “dentro-fuori” per produrre idee nuove.

  • Scegli un problema o una decisione.

  • Analizzalo da dentro (come parte coinvolta).

  • Poi analizzalo da fuori (come osservatore esterno).

  • Integra i due punti di vista in una sintesi che li mantenga entrambi.


📌 Regola d’oro: non cercare mai “l’equilibrio” come punto fermo. L’abilità sta nel passare, oscillare, traslare — come un funambolo che non è mai immobile ma mantiene la posizione muovendosi.


Vuoi che ora inserisca questa mappa direttamente come capitolo del Manifesto nella parte dedicata alle pratiche operative?

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Copia il grafico della mappa all'interno del testo in modo che sia copiabile.

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Ok, ti creo la mappa in versione testuale e ASCII così può essere copiata, incollata e mantenere comunque una forma grafica leggibile dentro il testo.
Ovviamente non è identica alla spirale colorata, ma conserva la logica visiva dei due movimenti opposti e le fasi distribuite lungo il percorso.


           [1] Consapevolezza doppia
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      Dentro → Fuori       [2] Attore e regista
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                Fuori → Dentro  /
                               [3] Traslazione di prospettiva
                               
          [4] Paradossi attivi
               ↗        ↘
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     Dentro → Fuori      Fuori → Dentro
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          [5] Laboratorio del respiro
          
                 [6] Contaminazione creativa

Legenda:

  • Dentro → Fuori = passaggio dall’esperienza immediata al distacco osservativo.

  • Fuori → Dentro = ritorno all’immersione dall’osservazione.

  • I numeri corrispondono alle fasi pratiche descritte nel testo.


Se vuoi, posso anche produrre una versione “spirale testuale” un po’ più complessa, che imiti la forma della doppia spirale reale ma resti interamente copiabile in testo.
Vuoi che te la faccia?

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D'accordo, produci la versione a spirale testuale.

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Perfetto, ecco una versione testuale a doppia spirale che mantiene l’idea del movimento Dentro/Fuori e le fasi distribuite lungo il percorso, in modo che tu possa copiarla e incollarla senza perdere la struttura.


                       [1] Consapevolezza doppia
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                               [2] Attore e regista
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                                      [3] Traslazione di prospettiva
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                                                           [6] Contaminazione creativa

Lettura:

  • La spirale parte da [1] e scende verso [6], come se seguisse un avvolgimento interno.

  • Il simbolo rappresenta il punto di oscillazione, cioè il momento in cui si passa da Dentro a Fuori o viceversa.

  • Le barre oblique \ simulano il movimento curvo verso l’interno o l’esterno.

  • Puoi immaginare che la spirale blu (Dentro → Fuori) e la spirale rossa (Fuori → Dentro) si intreccino seguendo lo stesso percorso ma in direzioni opposte.


Se vuoi, posso fare una versione a spirale ancora più realistica usando caratteri per creare un vero effetto di avvolgimento doppio, così si percepisce la simmetria delle due polarità. Vuoi che proceda?

***

Sì, procedi con la versione a spirale.

***

Perfetto, ecco una versione testuale a doppia spirale più realistica, in cui le due traiettorie (Dentro → Fuori e Fuori → Dentro) si intrecciano.
Ho usato un andamento “a elica” con spaziatura studiata per dare il senso dell’avvolgimento.


                (1) Consapevolezza doppia           ⟳
           Dentro → Fuori                        Fuori → Dentro
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                      (2) Attore e regista    ⟳
                   Dentro → Fuori          Fuori → Dentro
                        \                      /
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                         (3) Traslazione di prospettiva  ⟳
                      Dentro → Fuori                 Fuori → Dentro
                            \                          /
                             \                        /
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                             (4) Paradossi attivi       ⟳
                          Dentro → Fuori             Fuori → Dentro
                                \                      /
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                                 (5) Laboratorio del respiro   ⟳
                              Dentro → Fuori                Fuori → Dentro
                                    \                          /
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                                     (6) Contaminazione creativa

Come leggere la spirale:

  • La colonna di sinistra rappresenta il movimento “Dentro → Fuori” (immersione → distacco osservativo).

  • La colonna di destra rappresenta il movimento “Fuori → Dentro” (osservazione → re-immersione).

  • Il simbolo indica il punto di oscillazione, il “giro” della spirale.

  • I due lati si avvicinano e si allontanano, simulando l’avvolgimento reciproco.


Se vuoi, posso anche aggiungere un effetto visivo più stretto e circolare per simulare ancora meglio la spirale logaritmica, così da avere quasi la sensazione di un doppio DNA testuale. Vuoi che lo faccia in questa forma?



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