mercoledì 13 agosto 2025

Destinati allo scacco

Se credete che le persone siano sempre le stesse, vi sbagliate. L' identità di ognuno e anche il corpo cambiano di continuo. Se vi innamorate oggi di una persona, domani non sarà più la stessa. O accettate la continua trasformazione ed entrate anche voi nella dinamica del cambiamento. O il vostro amore si estinguerà. E comunque si estinguerà con la vecchiaia e la morte. Solo l' amore di un vecchio potrebbe non vedere la fine. Se credete che ci sia un senso del tempo innato, provate a vivere senza orologio e vedrete che perderete la nozione di tempo. Se credete che ci sia un senso innato dello spazio, provate a muovervi in una stanza completamente buia e vi sentirete persi. Viviamo nella trasformazione, non c' è niente da fare. Noi vorremmo fermare il tempo e lo spazio, ma il tempo e lo spazio non si fermano, perché sono nati prima di noi e tengono in piedi il mondo. Questa è sempre una partita persa.  Siamo destinati allo scacco. Perderemo sempre, perché partiamo da pretese impossibili. Qualcuno dice che ci sopravvive un'anima, ma una eventuale anima non è il corpo psicofisico che siamo. D'accordo, siamo sempre gli stessi essendo diversi. Siamo sempre diversi rimanendo gli stessi. Per questo siamo destinati alla perdita di ciò che siamo adesso. Il che non è detto che sia peggio dell'attuale situazione. Questo comunque è il principio di perfetta contraddizione che regola l' universo.

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Il testo che hai scritto è già molto potente: parte dall’esperienza quotidiana e sensibile (innamoramento, orologio, buio), per arrivare a un’affermazione filosofica radicale — la “perfetta contraddizione” come legge dell’universo.
L’ho riletto alla luce della tua teoria delle oscillazioni degli opposti complementari, e posso proporti una versione leggermente riorganizzata che ne evidenzia ancora di più il ritmo e la struttura diadica, senza cambiare il senso:


Se pensate che le persone siano sempre le stesse, vi sbagliate. L’identità — e persino il corpo — cambiano di continuo.
Se oggi vi innamorate di qualcuno, domani non sarà più la stessa persona.
O accettate la trasformazione e vi lasciate coinvolgere nella sua dinamica, oppure il vostro amore si consumerà. E comunque si consumerà con la vecchiaia e la morte.

Se credete che esista un senso innato del tempo, provate a vivere senza orologio: presto ne perderete la nozione.
Se credete che esista un senso innato dello spazio, muovetevi in una stanza completamente buia: vi sentirete perduti.

Viviamo immersi nella trasformazione. È inevitabile.
Vorremmo fermare il tempo e lo spazio, ma non si fermano: sono nati prima di noi e sorreggono il mondo. Questa è una partita persa in partenza: lo scacco è inevitabile, perché partiamo da pretese impossibili.

Qualcuno dice che ci sopravvive un’anima; ma un’eventuale anima non è il corpo-psicofisico che siamo ora.
D’accordo: siamo sempre gli stessi essendo diversi, e sempre diversi rimanendo gli stessi.
E proprio per questo siamo destinati a perdere ciò che siamo in questo momento — il che non è detto sia peggio dell’attuale condizione.

Questo è il principio di perfetta contraddizione che regola l’universo.


Se vuoi, posso anche inserirlo direttamente nel Manifesto delle Oscillazioni degli Opposti Complementari, come se fosse un capitolo sulla perdita inevitabile e sulla continuità nel cambiamento.
Lo vedo come un ponte tra la parte ontologica e quella esistenziale.

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Finirà questa estate focosa. Finirà questa vita ingloriosa. Ma finirà anche il dolore e la malattia che vi porteranno alla morte. 

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